venerdì 25 giugno 2010

60 tondi tondi


Esattamente sessanta anni fa, alle otto di sera (quando di ora legale non si parlava nemmeno), venivo al mondo. Era una domenica. Non mi ero mai posto il problema di sapere in che giorno della settimana fossi nato. L'ho scoperto per caso un bel po' di anni fa vedendo la data del 25 giugno 1950 in calce a una sunday page di Brick Bradford nella bella edizione italiana di Rinaldo Traini (con le splendide copertine di De Luca).

Giunto a questo già invidiabile traguardo, come ad ogni genetliaco ormai da vari anni a questa parte, non posso fare a meno di pensare ad amici e colleghi che non hanno avuto la stessa fortuna e se ne sono andati prima per un ictus, un infarto, una congestione, un incidente. Non sono moltissimi, ma comunque troppi. E tutte belle persone che, se il mondo non fosse quell'impietosa e ingiusta lotteria che è, avrebbero potuto fare ancora tante buone cose.

Questo dei 60 anni è anche il primo compleanno che festeggio su Facebook e sul blog (un grazie collettivo a tutti gli amici e le amiche che mi hanno fatto gli auguri in rete, per e-mail, telefonicamente o di persona), a dimostrazione di quanto sia cambiato il mondo da quel giorno d'estate in cui venivo alla luce in una casa alla periferia di Siena che oggi ospita un ristorante, in un'Italia in ricostruzione e piena di speranze dopo tanti orrori ed errori.

Se mi guardo indietro ho tutti i motivi di essere soddisfatto per quello che la vita mi ha dato e per quello che mi sono conquistato faticosamente, a volte testardamente e con incoscienza. Prima di tutto l'amore di e per Patrizia, compagna della mia vita, e Jacopo e Serena miei splendidi figli. E poi parenti e amici, pochi ma buoni. E, ovvio, i lettori che mi hanno seguito e continuano a farlo nelle mie (se penso a quante e quali...!) avventure fumettistiche e editoriali.

Sia pure in modo solo virtuale, abbraccio tutti!


Souvenirs de Montreal

Interessante avventura, quella che ho vissuto per una settimana a Montreal.

Ho conosciuto belle persone, a cominciare da quelle che mi hanno fatto compagnia nei tre incontri tenuti nella bella città quebecchese: i professori Maria Predelli e Filippo Salvatore, e l'irresistibile Chris Cooper che, oltre a fare un lavoro di consulente in ambienti e per aziende per me abbastanza aliene, si è gettato con professionalità e divertimento anche nella pazza impresa di tradurre insieme ad Erika Papagni il mio Dante per il mercato americano. E ci ha deliziato mostrandoci alla sua maniera le difficoltà che sta incontrando per rendere comprensibili al pubblico statunitense i giochi di parole e persino le onomatopee delle mie strisce fin troppo italiche.

Gli incontri si sono svolti, nell'ordine, all'Istituto Italiano di Cultura, al Centro Leonardo da Vinci, e presso l'Università Concordia. Si è parlato dell'Alighieri e della sua Divina Commedia, della mia versione a strisce e di fumetto in generale. Il pubblico era decisamente divertito dal poco usuale argomento, ma anche molto curioso e interessato. Al termine degli interventi, le domande sono state sempre molte e puntuali, e in tutti e tre i casi ci hanno dovuti cacciare per sopraggiunto orario di chiusura delle sale.

Peccato che alla festa sia mancata proprio Erika Papagni, che di tali convegni era l'ideatrice e organizzatrice principale. Una terribile otite l'ha purtroppo bloccata a Roma: il volo in aereo le avrebbe fatto rischiare il timpano!

Anche se orfano della mia “cicerona” (Maria e Filippo l'hanno sostituita per quanto possibile, e li ringrazio anche qui per la loro gentilezza e disponibilità) in compagnia di mia figlia Serena ne ho approfittato per visitare in lungo e in largo Montreal, città piacevolissima e rilassante, anche se è difficile individuarne l'anima. Figlia di tutte le immigrazioni che ne hanno costituito l'essenza e la popolazione, ospita opere architettoniche di dubbio gusto come una copia della cattedrale parigina di Notre Dame e una versione in sedicesimo della nostra basilica di San Pietro a Roma! Accanto al francese lingua ufficiale (con i suoi sciovinisti cartelli di “arrêt” invece dell'ormai internazionale “stop”) si insinuano e proliferano l'inglese, il cinese, l'italiano e chissà cos'altro. Ma forse l'anima della città è proprio nella somma delle sue anime che, così amalgamate, apparentemente convivono con una serenità che noi ci sogniamo proprio. In giro per le strade, in metropolitana e nel locali, forse anche per la sua vocazione universitaria (sono quattro gli atenei, due di lingua francese e due di lingua inglese, con campus sterminati), Montreal mette in mostra amicizie e amori serenamente multietnici e plurilinguistici che mi fanno apparire ancora più rozzi e intollerabili i nostrani leghisti sempre pronti a nascondersi dietro cravatte e camicie verdi per difendere un'insostenibile e inesistente “purezza razziale” padana.

Tante le curiosità che, da “provinciali” un po' spaesati, io e Serena abbiamo osservato con divertimento, a cominciare dal misterioso cartello stradale che abbiamo battezzato “divieto di ciliege”, al “conto alla rovescia” di molti semafori agli attraversamenti pedonali, alle utilissime “previsioni del polline” messe in onda da una rete locale dedicata esclusivamente al meteo.

Chi vuole, può trovare un po' di istantanee scattate durante la “vacanza” nelle foto della mia pagina di Facebook (http://www.facebook.com/profile.php?id=100000485927452). Vacanza che mi ha fruttato anche un paio di nuove occasioni professionali.

La prima me l'ha offerta Chris Cooper: realizzare alcuni disegni da inframezzare alle slide di testo che proietta nel corso delle sue consulenze aziendali. Ho già spedito il priimo lotto di vignette che, a quanto mi dice Chris, ha sorpreso e divertito la sua seriosa platea. Ne vedete un esempio ai piedi di questo post.

La seconda proviene dall'amico Filippo e, se si concretizzerà, ve ne parlerò su queste colonne tra un mesetto.

Tanto per concludere alla grande quest'anno di quarantennale dantesco, appena rientrato a casa ho trovato un invito alla Fiera del Libro di Istanbul che si terrà nel prossimo novembre. E questa volta non per parlare di Dante ma nientemeno che di ZigZagor di cui sta per andare in stampa l'edizione turca. Anche di questo riparleremo qui a tempo debito.