Nel mio lavoro succede così... si producono vari materiali nell'arco dell'anno senza sapere di preciso quando verranno pubblicati. Al tempo della mia collaborazione zagoriana con la Bonelli scrivevo contemporaneamente anche tre o quattro sceneggiature per consentire ai disegnatori di non restare inattivi, poi l'ordine di uscita delle singole avventure non era necessariamente quello della scrittura. Dipendeva dai tempi di realizzazione dei singoli autori e anche da scelte redazionali: magari si dava la precedenza a una storia piuttosto che a un'altra perché consentiva, a volte con l'aggiunta o il taglio di qualche pagina, di chiudere l'avventura a fine albo (necessario, per esempio, nei numeri che finivano in 99, visto che le uscite "centenarie" contenevano storie autoconclusive a colori).
Ancora più "complicata" è la gestione delle mie collaborazioni con il Giornalino per il quale realizzo diverse serie, alcune da autore completo e altre in veste di mero sceneggiatore. Capita che, nonostante la mole di lavoro prodotta, per interi mesi sul settimanale non appaia niente di mio. Poi, invece, mi vengono pubblicate più opere contemporaneamente.
Questa settimana ho fatto l'en plein!
Nel n. 17, quindici giorni fa, con "Pollo Cino" (versione pazzerella di indovinate quale famosa fiaba) è ripresa infatti la pubblicazione continuativa de "Le fiabe sbagliate" (con l'esordio alle matite di Marco Meloni); sul n. 18, mentre proseguivano la fiabe riviste e (s)corrette (stavolta coi disegni di Giorgio Sommacal), ha fatto ritorno (ambo!) anche "La classe perduta", terza e ultima parte della lunghissima avventura illustrata con grande costanza e perizia grafica da Francesco Frosi, che vede i ragazzi della terza C e i loro insegnanti su una Terra alternativa alle prese con i militari e gli uomini del controspionaggio del dittatore Madron... e anche con qualche adolescenziale problema di cuore; questa settimana, infine, alle due serie da me sceneggiate (su "Le fiabe sbagliate" ritorna Meloni) si è aggiunto (terno!) anche il mio piccolo Capitan G, alle prese con il temibile Topo di Biblioteca!
Sono piccole soddisfazioni: non capita spesso di occupare così tante pagine dello stesso numero di una rivista, con tre proposte diverse. Come diceva il comico... ho vinto quacche ccosa?