sabato 20 gennaio 2018
Ritorno in Famiglia
Nel 2010 iniziavo a collaborare con Famiglia Cristiana, come ho raccontato qui.
Quattro anni più tardi la direzione decise di fare a meno di quasi tutti i vignettisti fin lì impiegati. Ne fummo informati in modo abbastanza lapidario, non ricordo più se con una telefonata o con un'email. Fine della collaborazione. Poco dopo sarebbe venuta meno anche quella (più che ventennale) con il Giornalino: davanti al crollo delle vendite, la dirigenza aveva deciso di chiudere la redazione e affidare la "cucina" del settimanale a un service esterno e, per i fumetti, pubblicare solo materiali già apparsi altrove (e dunque molto meno costosi), esteri o italiani. Effetti della crisi che sta sconquassando tutta l'editoria, soprattutto cartacea. Ci se ne fa una ragione. Le collaborazioni, quantitativamente, si erano comunque ridotte al lumicino ormai da mesi e per fortuna nel frattempo avevo trovato altre, più interessanti e promettenti collaborazione con altri editori.
Nello scorso novembre, mentre ero a Lucca per l'annuale festival fumettistico, ho ricevuto inaspettatamente una telefonata dalla segreteria del settimanale maggiore: c'era stato un nuovo cambiamento di filosofia, e il direttore mi chiedeva se ero interessato a tornare a collaborare. Naturalmente ho risposto di sì (anche se il compenso, dopo quattro anni, era leggermente inferiore a quello precedente; d'altronde, i tempi in cui le case editrici più importanti ogni anno aggiustavano al rialzo i compensi ai collaboratori è finito da diversi lustri), e dal numero in edicola questa settimana le mie vignette sono tornate nella pagina del "Buonumore" di Famiglia Cristiana. Ci resteranno almeno per tutto l'anno, all'incirca una volta al mese (il piano di lavoro inviatomi dalla redazione prevede la mia presenza in tredici numeri). Poi si vedrà.
Mi faranno compagnia Athos Careghi, Ernesto Cattoni, Stefano Frassetto e Roberto Rinaldi.
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