Ci ho messo diversi mesi, ma ho finito di leggere l'opera integrale di Arsenio Lupin. Si tratta di una venticinquina di libri, tra romanzi e raccolte di racconti, mediamente godibili con qualche punta di eccellenza. A parte tre che ho gustato in lingua originale, gli altri li ho letti nell'ebook della Newton & Compton. Le traduzioni non sono tutte perfette, ma comunque sufficienti per leggere in modo scorrevole le appassionanti pagine che Maurice Leblanc ha dedicato al suo gentleman cambrioleur.
Terminata la maratona mi è venuto da pensare a quali altri romanzi, di un autore o autrice e/o personaggio, io abbia letto nella loro totalità.
Il primo è sicuramente Sherlock Holmes di cui ho sia i romanzi che le raccolte di racconti, oltre a tutta una serie di romanzi con l'investigatore londinese scritti da altri autori; troppi per anche solo pensare di leggerseli tutti. I più interessanti, "La soluzione settepercento" di Nicholas Meyer, "Uno studio in nero" di Ellery Queen e il divertentissimo "Un samba per Sherlock Holmes" di Jô Soares.
E, per la curiosità di conoscere il precedente da cui Conan Doyle può aver attinto idee e metodi investigativi, mi sono procurato anche tutti i volumi dell'interessantissimo "Monsieur Lecoq" di Emile Gaboriau, a sua volta debitore del Dupin di Edgar Allan Poe.
Non ho invece ancora potuto leggere tutto il Fantômas di Souvestre e Allain: le mie battute di caccia tra le bancarelle dell'usato non mi hanno al momento permesso di mettere insieme tutta la collezione della serie pubblicata negli anni sessanta da Mondadori con le meravigliose copertine di Karel Thole. Ho letto solo quelli iniziali, fermandomi al primo "buco" nella collana visto che le storie, anche se parzialmente autonome, hanno comunque una continuità che richiede la lettura in ordine per essere gustate appieno. Del primo volume ho letto anche la più recente traduzione di Luigi Bernardi, molto più corposa di quelle che nella serie mensile l'editore faceva "snellire", forse allo stesso autore ancora in vita.
Restando in ambito poliziesco, ci sono i vari autori e personaggi di cui forse ho letto tutto, a cominciare dai libri di Agatha Christie e soprattutto Rex Stout. Siccome generalmente leggo per piacere senza fisime di "completismo", non sono mai andato a controllare se mi manca qualche volume. Di Nero Wolfe comunque, oltre a tutti i romanzi racimolati del Giallo Mondadori e ai due apparsi su Segretissimo ("Nero Wolfe fa la spia" e "Nero Wolfe contro l'FBI"), comprai all'epoca anche l'intera collana con i romanzi brevi, dunque non dovrebbe essermi sfuggito niente.
Non ho invece probabilmente tutti i romanzi di Donald Westlake, ma per certo ho tutti quelli che vedono protagonisti John Dortmunder e la sua scombinata banda di ladri: una delizia, per chi ama il giallo umoristico.
Cambiando genere, un'autrice di cui ho letto tutti i romanzi è Jane Austen. E, restando nel periodo della Reggenza, ho letto quasi tutti quelli di Georgette Heyer la cui ironia rende la lettura un vero toccasana per lo spirito.
In campo fantascientifico, a parte qualche ciclo più o meno lungo come quelli del pianeta Tschai di Jack Vance, della Fondazione di Isaac Asimov o del Mondo del Fiume di Philip José Farmer, una serie che ho letto per intero o quasi (credo mi manchi un volume, forse due) è quella dei Vorkosigan o Ciclo di Vor di Lois McMaster Bujold, non ancora conclusa.
Naturalmente, mi sono goduto anche tutta la serie umoristica di Douglas Adams iniziata con la "Guida Galattica per Autostoppisti".
Non propriamente (o almeno non solo) fantascientifica, ancorché nata sulla più importante collana italiana del genere, Urania, è la serie dedicata all'inquisitore Eymerich, opera di Valerio Evangelisti recentemente scomparso. Dello spietato personaggio ho letto tutto, compresa la sceneggiatura per un film mai realizzato. Mi mancano le versioni a fumetti, ma quella francese è già in lettura.
Tra le serie ancora in divenire di cui ho letto tutti i volumi usciti per ora in Italia, tornando al giallo, ci sono in primis i romanzi di Fred Vargas con il commissario Adamsberg, poi la serie con Kate Burcholder, poliziotta ex amish che indaga nel "mondo separato" che ha lasciato, scritti da Linda Castillo; quella di Rhys Bowen con Lady Georgiana Rannoch, spiantata trentacinquesima in linea di successione al trono britannico col vizietto dell'investigazione; quella di Harry Hole a opera del norvegese Jo Nesbø e quella di Liza Marklund sulla giornalista-investigatrice Annika Bentzon (che dovrebbe essere conclusa).
Spostandoci in Italia, dovrebbe essere conclusa anche la serie di Valeria Corciolani con la Colf e l'Ispettore che ho letto per intero, così come quella di Alice Basso sulla ghostwriter col pallino dell'indagine.
Ho letto anche tutti i libri di David Baldacci, così come quelli di Barry Eisler con il killer su commissione John Rain e i due per ora usciti con la detective Livia Lone (che vive comunque nello stesso universo narrativo di Rain)... ma l'elenco degli autori ancora in attività e delle serie tuttora in divenire che sto seguendo rischia di essere troppo lungo, perciò... la chiudo qui.
Credevo di aver letto anche tutti i romanzi di Philo Vance di S. S. Van Dine, prima sui Gialli Mondadori e poi nell'Omnibus dedicato (ma quant'è bella l'immagine di copertina di quel mostro di Ferenc Pinter?), invece era solo la metà della produzione. Mi sono recentemente procurato un ebook con la raccolta completa dei romanzi, e colmerò presto la lacuna.