giovedì 16 gennaio 2025

Buoni propositi


...ovvero come organizza la sua giornata un fumettista.
Il fumettista, ovviamente, è il sottoscritto, solo e soltanto.
Dopo un 2024 che per me è stato un periodo di chiusure e cambiamenti forzati (ne ho già parlato) che non hanno intaccato la mia generale serenità, anche il nuovo anno sarà all'insegna del cambiamento, ma stavolta di abitudini e per mia scelta.
Le prime settimane dell'anno nuovo mi hanno trovato impegnato a colorare e impaginare a cottimo le strisce della mia ultima opera, il Pinocchio a fumetti. Ora che ho finalmente concluso l'opera (ieri notte), è tempo di organizzare i mesi a venire sia per quello che riguarda gli impegni professionali che il tempo libero.



Per intanto, conclusa la lettura di qualche romanzo "urgente", ho iniziato la maratona Fantomas. Parlo dei trentacinque volumetti Mondadori degli anni sessanta con le splendide copertine di Karel Thole. Li avevo inseguiti per anni di bancarella in bancarella e un paio d'anni fa ero riuscito a completare la collezione acquistando i quattro o cinque che mi mancavano su un sito online. Adesso sono ripartito dal primo (che avevo letto anche nella versione integrale tradotta da Luigi Bernardi per il Giallo Mondadori) e andrò avanti fino al termine. Questa sarà, ogni giorno, la mia lettura serale.



Un altro spazio di lettura ce l'ho al mattino, quando faccio la mia mezz'oretta quotidiana di tapis roulant, durante la quale è impossibile leggere libri di carta, mentre è comodissimo gustarsi un ebook appoggiando su una mensola il Kindle che si "sfoglia" col tocco di un dito. Per la mattina, tanto per restare nello stesso periodo storico, ho iniziato un'altra maratona, quella delle avventure di Rouletabille di cui avevo acquistato qualche mese fa (tra l'altro a prezzo stracciato) un volume digitale in francese con l'intera serie. Confesso che all'inizio ho fatto un po' di fatica a "staccare" tra le indagini sui delitti del criminale mascherato e quelle del giornalista dalla faccia tonda (Hergé si sarà ispirato al personaggio di Gaston Leroux, per creare il suo Tintin?), ma dopo poco i "canali mentali" si sono separati e ora vado avanti senza problemi. Oltretutto, per un anziano come me, è un piacevole modo di tenere allenato il cervello.


Un altro momento dedicato alla lettura è il dopopranzo, in poltrona. Quello ho pensato di dedicarlo ai fumetti. Sto smaltendo qualche volume che era da po' in lista d'attesa, e poi passerò probabilmente a una terza maratona, quella del Topolino di Gottfredson nella bella edizione curata da Luca Boschi che attende da anni su uno scaffale della mia libreria. Ne avrò, per l'uno e gli altri, per più d'un mese.




La sera invece, dopo cena, sempre per tenere allenate le cellule grigie, prima di rimettermi alla scrivania e guardare qualche film o telefilm mentre disegno o lavoro al computer, dedico una mezz'oretta alle Parole Crociate.


E, parlando di lavoro, a cosa mi dedicherò mentre Pinocchio entra nella fase di passaggio all'editore, quale che sia?
Prima di tutto, credo che metterò in cantiere altri due-tre volumetti per le mie "edizioni" Foxtrot. Il primo, credo, sarà un libretto di filastrocche illustrate per bambini. Ho già scritto, anni fa, i testi e realizzato qualche disegno... si tratta di finire la parte grafica.
Poi toccherà a Marshal Mickey (vedete qui sotto una bozza di copertina). Avevo già messo mano al secondo episodio che metterà lo sceriffo e il suo vecchio amico alcolizzato nientemeno che davanti a... Kinowa. Per il terzo episodio, invece, ho pensato di riciclare una breve sceneggiatura di Tex che avevo scritto per la Bonelli (doveva servire per le "prove" dei nuovi collaboratori della testata) e che, dunque, non è mai stata pubblicata. Nella versione rivista e corretta, al posto di Tex ci sarà come agente indiano Grin, un personaggio utilizzato per un breve racconto western disegnato da Stefano Casini e apparso sulla rivista Fox Trot! negli anni ottanta. Invece di un figlio avrà una figlia, e Mickey e il suo anziano compagno prenderanno il posto di Tiger e di Carson. A concludere l'albo, che avrà formato quadrato come il Kinowa degli anni cinquanta, il racconto autoconclusivo "Leggi-Le-Facce" già apparso su rivista e in volume per Cartoon Club.


Vorrei riuscire anche a mandare in stampa il volume "TutteleStrisce a colori" da affiancare al già edito "TutteleStrisce in bianco e nero". Ho già raccolto tutti i materiali. Ci saranno da fare un po' di fumettature e ritocchi...
Dopodiché spero che sia la volta buona di mettere mano, non per Foxtrot ma per l'editore che lo vorrà, al graphic novel autobiografico sugli anni della mia infanzia nella "particolare" famiglia in cui sono cresciuto, limitatamente alla decina di anni in cui sono vissuto nel Grattacielo di Siena. Il testo è quasi completamente scritto, ma ci sarà da lavorare un bel po' di matita.
Il tempo per la scrittura, invece (i miei lettori più appassionati lo sanno), è la seduta mattutina in bagno. Per questo inizio anno ho ripreso in mano Strip Wars - Guitti Stellari. Dopo la parodia del primo film pubblicata in fascicoli dalle mie Edizioni Foxtrot a fine secolo e la raccolta in volume attualmente disponibile da Dada Editore, ho deciso l'anno scorso di completare l'opera con la versione a strisce degli altri due film della Trilogia (il resto non merita il mio tempo): Il secondo è già tutto scritto, e ora sto lavorando al terzo. Dopo, penso che toccherà a DIO, la Bibbia a fumetti iniziata sugli albi di Fritto Misto, di cui vorrei concludere almeno la Genesi. Il problema, per questi progetti, è poi trovare il tempo di disegnarli. Vedremo.



In mezzo a tutto questo ci saranno le (spero tante) splendide giornate che la nostra nipotina riempie di gioia e divertimento.
Sempre confidando che, ancora per un po', la salute non mi tradisca, ché l'età è quella che è.
A fine anno, quando sarà tempo di consuntivi, vedremo cosa e quanto sarò riuscito a fare.



venerdì 10 gennaio 2025

Coccodrilli 2025

Anche quest'anno, come negli ultimi tre, cercherò di segnalare tutti i colleghi e le colleghe che ci lasciano.

Aggiornerò di volta in volta l'elenco, dal basso verso l'alto.











martedì 31 dicembre 2024

Come si cambia...


"Come si cambia, per ricominciare...", cantava Fiorella Mannoia; "...volenti o nolenti", aggiungo io.
Nel mio mestiere si è costretti a cambiare spesso. A meno di non essere quel tipo di sceneggiatore o disegnatore che, per indole, capacità e opportunità, si "accasa" presso un editore/una testata (che resiste per decenni sul mercato) e ci invecchia serenamente. Come Giovanni Ticci, tanto per fare un esempio, che dopo essersi fatto le ossa al fianco di Bignotti su Un ragazzo nel Far West e sotto l'ala di Giolitti negli Stati Uniti è approdato a Tex e, a parte poche cose (copertine per romanzi western...), non si è più mosso.
Io faccio parte di un altro genere di mesterianti, meno monocordi, più "agitati", sempre alla ricerca di cose nuove per esprimere le mie molte facce autoriali... e divertirmi. Così mi è capitato spesso di cambiare, e pure di fare al contempo più cose anche diversissime tra loro.
E finché i cambiamenti sono libere scelte dettate dalla voglia di percorrere nuove strade e affrontare inedite avventure, va tutto bene (anche quando va male, ché a volte gli esperimenti si rivelano un fallimento... ma è sempre valsa la pena di averli fatti). Il problema è quando il cambiamento è imposto da fattori esterni indipendenti dalla nostra volontà. Cosa che, nelle professioni succede spesso. Nel mondo del fumetto, fin troppo. Basta la chiusura di una testata, il cambio di un direttore, i mutati gusti dei lettori... e, se non si sono tenuti i piedi in più staffe, ci si ritrova a spasso e costretti a cercare nuove occasioni di lavoro, non sempre facili da trovare subito.



Se mi guardo indietro, gli esempi non mi mancano: Off Side, rivista sulla quale avevo esordito con Dante, chiuse dopo due numeri che mi pubblicava; non incassai neanche una lira e persi pure tutti gli originali (vabbe', dal punto di vista del disegno facevano abbastanza schifo, mentre le battute le ho ovviamente potute conservare e riutilizzare); le Sexy Operette andarono avanti per quasi quattro anni, consentendomi sia di pagare affitto e bollette che di farmi le ossa nel mestiere grazie all'esempio e ai consigli di amicolleghi come Domenico Marino, Salvatore Deidda e la vulcanica Andreina Repetto e poi si arrestò per normale consunzione (e non c'era da lamentarsi: nei programmi dell'editore era previsto che durasse solo un paio d'anni); Adamo chiuse dopo una cinquantina di numeri per scarse vendite; idem Gordon Link, che comunque avevo già abbandonato per incomprensioni col creatore del personaggio poco prima che la barca affondasse; a il Giornalino le mie apprezzatissime (dai lettori e di conseguenza dal direttore) parodie a strisce umoristiche dei classici della Letteratura furono stoppate bruscamente quando alla casa editrice vennero a mancare gli emolumenti a forfait della Sipra proprio mentre le vendite cominciavano a calare vistosamente, e il nuovo responsabile della direzione pensò bene di farne a meno; per qualche anno mi sono dovuto arrabattare a scrivere e disegnare qualche storiella autoconclusiva, poi con l'arrivo di padre Gorla alla guida del settimanale ho di nuovo ricominciato a realizzare strisce umoristiche (di Capitan G) e sceneggiature di varie serie... finché l'amministrazione non ha deciso di bloccare ogni autonoma produzione facendo fuori anche la redazione e affidando la cucina del giornale a un service esterno.


Intanto avevo portato avanti con i ragazzi di Cartoon Club una produzione di volumi e albi che avevano avuto un relativo successo. Dico relativo perché, pur continuando ininterrottamente a vendere negli anni, facevano numeri modesti dovuti ai limitati canali distributivi dell'editore (fumetterie e fiere del fumetto). Infatti, quando sono passato alla Shockdom che grazie a un ventaglio di canali distributivi molto più ampio (librerie, fumetterie, proprio sito online, siti librari come Amazon, IBS ecc., fiere e quant'altro) è riuscita a raggiungere capillarmente i "followers" che mi ero creato proprio sulle pagine de il Giornalino negli anni novanta e i nuovi lettori, Dante e le altre mie parodie hanno finalmente ottenuto un invidiabile successo di vendite.
Ma anche questa felice condizione non è durata troppo a lungo. Come ho già detto, nel giugno scorso l'editore (non certo per colpa mia!) ha dovuto portare i libri in tribunale. E, a fare del 2024 un anno di nuova e forzata svolta per me, anche Cartoon Club che tuttora vende alcune mie opere librarie, è arrivata a uno di quei "cambiamenti obbligati" di cui stiamo parlando. La Freecom, azienda che opera principalmente nel mondo delle spettacolo e aveva rilevato qualche anno fa dalla Coges che le gestiva prima le testate Fumo di China e Annuario del Fumetto oltre che il comparto librario, ha deciso infatti col 31 dicembre di tirare i remi in barca e abbandonare il settore.


Per fortuna, nella contingenza si è subito fatta avanti un'altra casa editrice, la If di Gianni Bono, che ha rilevato le due pubblicazioni e le porterà avanti ripartendo dalla prossima primavera, forse con cambiamenti di formato e periodicità ma mantenendo l'attuale redazione. Per inciso, nel cambiamento è compreso anche il fatto che... smetterò di comprare Fumo di China e Annuario. Nello scaffale deputato alle due testate ormai c'è spazio sì e no per un'altra dozzina di numeri e avrei perciò dovuto a malincuore smettere comunque nei prossimi mesi, come già avevo fatto a suo tempo per il Fumetto dell'Anafi. Tanto vale cogliere questo passaggio di editore per chiudere con le due riviste. A volte il caso ci soccorre.


Non so ancora se della vendita dei miei libri ancora presenti nel magazzino di Cartoon Club continueranno a occuparsi gli amici riminesi o se lo farà Bono. In ogni caso è solo un problema di smaltimento delle copie invendute, dato che i diritti di tutte le mie opere sono tornati da tempo nelle mie mani; due le ho già ristampate con Shockdom, "Dante" e "Omero", e altre cinque con Amazon: l'esauritissimo "ZigZagor", il volumetto a striscia di "Giubba Rozza", il romanzo "S'i' fosse Morte", le memorie professionali "Zagor 1982-1993, un senese a Darkwood" e il volume integrale delle avventure di "Superstrunz". Poi toccherà anche ai miei altri lavori: "Rinaldo, la Gerusalemme Liberata a fumetti", i due volumi di "Enea, l'Eneide a fumetti", "Berlustory" (che finalmente aggiornerò fino alla morte dell'imprenditore-politico-pregiudicato) e "LivornoStory".






Il 2025 sarà dunque l'anno del cambiamento, per me, ma come Troisi... ricomincio da tre, anzi da quattro. Infatti: continuo l'ormai pluriennale collaborazione con la pagina del Buonumore di Famiglia Cristiana; proseguo anche quella con la collana "Nuvole in città" di Guida Editori; sto terminando una nuova versione a strisce umoristiche di un capolavoro della Letteratura, "Pinocchio", che ha già più d'un editore interessato; e porto avanti il catalogo Foxtrot ricco ormai di diciotto volumi le cui vendite aumentano progressivamente di mese in mese. Il tutto in attesa che giunga a termine la curatela fallimentare della Shockdom in modo da poter decidere come tornare a gestire al meglio le mie opere di maggior successo, da "Dante" a "Omero" a "Benito".




Inizio dunque con serenità il Nuovo Anno e vi lascio coi miei auguri... pinocchieschi.





venerdì 13 dicembre 2024

Due torri in giro per Bologna


Della collana, Nuvole in città, vi avevo già parlato.
Esce questo mese il quarto volume. Dopo Napoli (città dell'editore; la collana non poteva partire che da lì), Milano e Torino, stavolta tocca a Bologna.


Il soggetto della vicenda è opera del giornalista e scrittore Valerio Varesi, cinematograficamente sceneggiato come sempre da Pierpaolo Andriani, e vede le due torri cittadine, Asinelli e Garisenda, prendere forma umana e gironzolare per la città raccontandocene storia e umori, problemi e risorse. Tutto sul filo dell'ironia, in una sarabanda fantastica affidata alle matite, ai pennelli e ai colori di una dozzina di autori. Sì, perché questa è la cifra della collana: capitoli interpretati da fumettisti di varia età ed esperienza che, ognuno a modo suo, nella più totale libertà espressiva, ci accompagnano per mano a scoprire cos'è Bologna. Tra un capitolo e l'altro, esplode la cromatica creatività di un pugno di illustratori e vignettisti ad aggiungere sale e peperoncino a questo gustoso minestrone editoriale tutto da gustare.
Ecco qui di seguito tutti i "colpevoli" dell'originale volume, correttamente in ordine d'apparizione:

Luca Salvagno


Nives Manara


Marzio Mariani


Federico Gennari


Alessio Atrei


Marcello (che poi sarei io)


E gli artisti della tavolozza:

Marilena Nardi


Giuliano


Cecco Mariniello


Marco De Angelis


Gianni Allegra



Lido Contemori


Niccolò Storai


Se non conoscete qualche autore/autrice, ecco qui le loro biografie come sono riportate in appendice al volume: