lunedì 2 novembre 2009

Lucca dalla A alla Z

Piccolo dizionario della quattrogiorni lucchese.

A come affetto. Dimostratomi da lettori e lettrici d’ogni età venuti a trovarmi allo stand. Non è una novità, ma quest’anno sono riusciti quasi a imbarazzarmi facendomi comprendere quanto i miei lavori, nati in fondo solo per far divertire me e con la speranza di strappare un sorriso ai lettori, siano stati importanti nella vita delle persone che li hanno incontrati nella loro infanzia (soprattutto sulle pagine de il Giornalino), come l’oggi bellissima ragazza che ogni settimana lo aspettava solo per leggere le mie strisce, o il bravissimo giovane che si è innamorato della Letteratura grazie al mio Dante e oggi è uno degli ideatori-realizzatori di una stupenda campagna pubblicitaria (vedi alla lettera V) di cui mi attribuisce, per li rami, una parte del merito! D’improvviso mi ritrovo addosso una responsabilità “educativa” che non avevo mai preso troppo in considerazione. Ma anche, per fortuna, la consapevolezza di essermi dimostrato un insegnante decente, almeno a giudicare da visi, sorrisi, gentilezza, simpatia e bellezza, interiore oltre che esteriore, dei miei lettori che incontro alle mostre. 

B come Berlustory, che nei giorni della manifestazione ha venduto le ultime copie della prima edizione. Si ristamperà prontamente, ma intanto la scritta “ESAURITO” che avevamo aggiunto sul cartellone pubblicitario del volume appeso allo stand ha fatto scattare i flash di un gran numero di visitatori che probabilmente hanno letto in maniera clinica e non editoriale quell’aggettivo riferito al Presidente del Consiglio.

C come cosplayer, la parte più allegra e colorata della manifestazione. Qualcuno mi faceva notare che, forse razionalmente, forse istintivamente, tendono a vestirsi come i personaggi a cui più somigliano già senza costume, così ce ne sono tantissimi che sembrano proprio “veri”!

D come divorato. Un volume di Berlustory che una coppia di miei simpaticissimi lettori ha lasciato incautamente a portata di mano del figlioletto gattonante. E lui se l’è mangiucchiato! Loro, naturalmente, se lo sono ricomprato a Lucca e ora, suppongo, la riporranno in uno scaffale più in alto.

E come errori nella lettura degli annunci. Dagli altoparlanti sono uscite, a più riprese, perle come la casa editrice “Rìzzoli” e una “Gianna” Vinci, tanto per citare le due più eclatanti. È vero che già vent’anni fa venivamo parimenti informati che nel tal stand erano in vendita le copie del numero “o” (anziché “zero”) del tal fumetto! È così difficile selezionare personale le cui cognizioni culturali vadano un po’ più in là del calcio e del Grande Fratello? O, anche a Lucca, le assunzioni si fanno sulla base di parentele, amicizie e conoscenze secondo l’orrendo vizio italico?

F come felice unione di intenti, quella virtuosissima creatasi tra il Museo del Fumetto di Lucca, la Fondazione Franco Fossati, l’Area Periodici della San Paolo e la Rai che collaboreranno a una serie di iniziative tese a diffondere la conoscenza di fumetti e cartoni animati e la conoscenza attraverso fumetti e cartoni animati, con intenti dunque culturali, formativi e etici. Ne riparleremo. Intanto ci rende orgogliosi che dal mondo del fumetto venga un esempio di pulita e laboriosa collaborazione costruttiva. Ne avrebbe un gran bisogno il Paese in molte altre sue componenti. 

G come gabinetti. Splendida idea quella di metterne in giro un buon numero “da cantiere”. Peccato che dopo un paio d’ore diventino inagibili, o agibili con moti di disgusto. O si trova un modo di tenerli puliti e funzionanti durante tutto l’arco della giornata, o occorre trovare un’altra soluzione.

H come “Home”, il corto finto-horror realizzato con una web cam e prodotto da Francesco Filippi, graditissimo ospite del nostro stand, che ha venduto tutti i suoi dvd in tre giorni. Io ne ho preso uno. Non ho ancora avuto il tempo di guardarlo, ma sono fiducioso:12 premi ricevuti in concorsi di mezza Europa depongono a favore della bontà dell’opera. Francesco ci ha anche mostrato il promo di un suo progetto a cartoni animati. Bellissimo. Pur diversissimo nel disegno e nel movimento, mi ha fatto provare emozioni simili a quelle suscitatemi in passato da alcune opere di Miyazaki. Speriamo che possa trovare presto i finanziamenti necessari.

I come incontro (mio) col pubblico. È durato un’oretta, piacevolmente condotto dal bravo Riccardo Moni e videoripreso. Chi non c’era potrà perciò rivederlo almeno in parte sul sito o sul blog di Cartoon Club. Vi farò sapere quando.

L come ladri, che nella giornata di domenica devono essersi scatenati ai danni dei più incauti visitatori: per almeno due ore, ogni dieci minuti gli altoparlanti segnalavano il ritrovamento di portafogli. Svuotati. Un problema che l’organizzazione dovrà affrontare nelle prossime edizioni. Per le quali intanto io invito fin d’ora tutti a legarsi il portafogli alla cintura con una catenella o altra misura di sicurezza. Un po’ di prudenza…

M come meteo, anche quest’anno favorevolissimo per l’evento lucchese: un giorno nuvoloso e tre di sole. Ma chi li raccomanda, lassù?

N come novità presentate dagli editori alla mostra lucchese. Non ricordo più il numero esatto delle pubblicazioni stampate per l’occasione, ma era impressionante. Si direbbe che gli editori medio-piccoli stampino ormai solo in occasione di Lucca. Ma ci sono in giro soldi a sufficienza, poi, per vendite che giustifichino questa scelta? O molti volumi rimangono sui banconi? Forse non lo sapremo mai, visto che non esistono sistemi di rilevazione del venduto.

O come ospite inedito. È Dario Perucca, uno degli autori più riservati del comicdom nostrano. Stavolta era presente a un incontro col pubblico moderato da Moreno Burattini, in compagnia di Luciano Secchi/Max Bunker (pimpantissimo) e del mitico Paolo Piffarerio. È stato fotografato dallo staff di Fumo di China e per tutti sarà finalmente possibile conoscerne le fattezze in uno dei prossimi numeri della rivista. Quello di dicembre, probabilmente.

P come pin. Quelle che Cartoon Club ha prodotto per il quarantennale del mio personaggio (vedi un paio di post più sotto), e che da quattro giorni colorano e rallegrano camicie, felpe e zainetti di molti visitatori della mostra. Che bello contribuire a rendere più allegro il mondo!

Q come quasi un assalto! Quello dei lettori che hanno comprato i miei volumi in numero decisamente superiore al previsto, al punto che Berlustory era finito già sabato, l’Inferno di Dante alle 14,00 di domenica, il Purgatorio dieci minuti prima della chiusura, mentre del Paradiso così come di Omero restavano cinque o sei copie in tutto! Benissimo le vendite anche de “La vita” di Dante e del romanzo “S’i’ fosse morte…”, nonostante si trattasse di un “intruso” nella mostra di fumetti.

R come rinchiuso nello stand. Io, per tutta la durata della manifestazione, salvo impegni di cui sopra e sotto. Non ho visto perciò neppure una mostra, ma tante belle persone, in compenso. Visto che non si può avere tutto… va benissimo così!

S come Sergio Bonelli, che ha dichiarato a un quotidiano locale la sua intenzione di non tornare mai più a Lucca perché ormai non è il posto dei fumetti, ma quello di game e cosplayer. Curioso giudizio da parte di un editore che ogni anno ha davanti al suo stand file interminabili di lettori in attesa di disegni con dedica. Non ho capito bene se l’assenza minacciata sarà limitata alla sua persona o estesa all’intera casa editrice, ma visto che la cosa non mi tocca in alcun modo, lascio agli interessati il compito di andare a cercare maggiori notizie su siti e blog bonelliani.

T come Telethon. Ho svolto diligentemente il mio compito di realizzare una striscia della stupefacente (nel senso che deve averla scritta sotto l’influsso di sostanze illegali. Scheeeeeerzo, Moreno!) sceneggiatura approntata per la bisogna dallo zagoriano Burattini. Con esito tutt’altro che soddisfacente, per quello che mi riguarda: disegnare al muro, in piedi, almeno per me non è la precondizione ideale per ottenere buoni risultati. In attesa di vedere pubblicato il patchwork novel che ne uscirà, conservo intanto gelosamente la sciarpa telethoniana offertaci in ringraziamento.

U come uscire da Lucca a fine manifestazione. Roba da esodo meddiano… ma tant’è! L’importante, alla fine, è essere arrivati una volta di più a casa, stanchi ma felici. Come si scriveva ai miei tempi a conclusione dei temi in classe su gite e vacanze.

V come violenza contro le donne e i minori. Plauso alla signora Donatella Buonriposi, assessore comunale all’istruzione e ai musei, che ha coinvolto quattro valenti giovani (due maschi e due femmine) nell’ideazione e realizzazione di una campagna di affissioni sul delicato tema. Risultato, un manifesto, diffuso in tutta la città, che mostra madre e figlio in un’apparente pubblicità di grandi occhiali neri indossati dai due. Scandalo e proteste su giornali e tv locali per la sponsorizzazione concessa dal Comune a un’iniziativa prettamente commerciale. Fino alla successiva serie di affissioni. Nel nuovo manifesto, abbassati gli occhiali, madre e figlio mostrano intorno agli occhi i segni delle percosse ricevute. Un’operazione geniale. Brava l’assessore, bravissimi i ragazzi.

Z come zero, il numero dei volumi -a fumetti e non- che ho comprato nei quattro giorni della fiera. Non perché mancassero le proposte interessanti, ma solo il tempo di fermarmi con calma agli altri stand. Cercherò di rimediare in occasione di qualcuna delle mostre che visiterò nel corso del 2010.

Le immagini di Dante, tratte dai quadretti che realizzo in occasione di alcune mostre, sono World © Marcello. All rights reserved.


5 commenti:

  1. Interessante!... Per cui oggi sei su www.afnews.info :-)
    Ciao!

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  2. Ahimè, il muro diroccato da disegnare ti è toccato per caso: non sapevo neppure che fra i cento disegnatori ci fossi tu (ma ne sono stato felicissimo e onorato come può esserlo uno che ha casa tutto ciò che hai scritto o illustrato), e nel novanta per cento dei casi l'attribuzione delle strisce è stata assegnata dalla dea bendata! Però, forse non lo sai, hai (forse involontariamente) aggiunto un particolare non previsto nella tua esecuzione: il ragazzino dentro la porzione di palazzo rimasta integra dopo la fine del mondo. E quel particolare cambia, in meglio, il senso della storia, perché la fa comprendere in interpretare un po' diversamente dal previsto. E il tuo ragazzino è divertente al punto che vorrei comprare proprio quella striscia all'asta Telethon!

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  3. Ah, ecco... mi pareva strano che tu avessi messo un ragazzino VIVO in una stanza senza più aria, nel bel mezzo dello spazio siderale!
    Confesso di aver letto senza troppa attenzione il pezzo di sceneggiatura fornitomi! Comunque nel mio post non mi lamentavo di avere da disegnare IL muro diroccato, ma di essere costretto a disegnare stando IN PIEDI, AL muro (che poi non era un muro ma una parete di compensato, vabbè...). L'ho vissuto come una specie di... agguato. Io non sono un disegnatore "estemporaneo". Per lavorare bene, come amo fare di solito, ho bisogno di stare a un tavolino, per conto mio. Così ho lavorato con fastidio e, inevitabilmente non soddisfatto del risultato, non ho nemmeno firmato la striscia, visto che non la sentivo "mia".
    Mi dispiace di aver rovinato la tua sceneggiatura con un elemento "impossibile". Perdonami! Non ero nel pieno possesso delle mie facoltà di autore, in quella situazione! Di sicuro non accetterò mai più di partecipare a iniziative del genere, benefiche o no, se non posso disegnare a casa mia, tranquillamente.
    Mi sono poi giunte voci sui retroscena di tutta l'operazione nata, mi si dice, per tappare il buco del Comic Day tanto strombazzato e mai decollato. Con cose da chiarire sui finanziamenti ecc.
    Nulla che ti riguardi, ovviamente! Comunque, appena avrò capito bene cosa c'era dietro a questa, per me, infelice esperienza, mi farò premura di renderne edotti i miei diciassette lettori.
    Ma, tornando a noi, come-dove-quando e con quali modalità si svolgerà la famosa asta? Tu lo sai? Ho visto che su altri blog se lo domandano...

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  4. Beh... in una storia dove la Terra viene distrutta e due divinità Alfa e Omega la ricreano popolata di personaggi a fumetti, ci sta pure che il ragazzino sia vivo nello spazio :-) non ci sono pretese di realismo.
    Tuttavia, nel finale il ragazzino veniva ricreato insieme al nuovo pianeta perché, dato che le divinità prendono spunto dal contenuto della sua stanza piena di fumetti, ridanno vita pure a lui che sarà stato presente in foto. Così, nella striscia 100 lo rivediamo circondato dalle giapponesine dei manga soft erotici, alla Lamù. Tu l'hai evocato già nella porzione prelevata dallo spazio, forse si capisce meglio il finale.
    Non so niente dei finanziamenti, ma credo che il racconto verrà raccolto in volume, e immagino che sarà interessante vedere a confronto Giardino e Ferri, Silvia Ziche e Bacillieri, Frezzato e Casini, Enoch e Ausonia, Piffarerio e Cavezzali, eccetera. Ho trovato fantastico vedere come la medesima scena (che so, la TV che annuncia la fine del mondo e la disperazione dei terrestri) è stata resa in chiave drammatica da alcuni (per esempio, i bonelliani) e in chiave comica da altri.
    Circa l'asta, mi pare di aver capito che sarà a prezzi fissi e che ci siano già delle prenotazioni (Manara è già stato opzionato fin dal primo minuto, credo) e numerose strisce sono già stare vendute durante Lucca a favore di Telethon. Scriverò agli organizzatori per saperne di più (io infatti non sono uno degli organizzatori ma, come te, sono stato precettato per collaborare all'iniziativa benefica).
    Infine: Comic Day, buco o non buco, non lo so, però mi pare che il Comic Day sarebbe una bella cosa se si facesse e se non c'è ancora ben venga tutto ciò che serve a richiamare attenzione sul mondo dei fumetti. Vedere tutti quegli autori, anche se costretti a disegnare in piedi, tutti radunati nello stesso momento mi ha fatto una magnifica impressione. E c'è del bello anche nell'estemporaneità. Noi toscani, poi, dovremmo avere nel sangue le tenzoni in ottave fatte improvvisando :-)

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  5. Ciao Marcello! Ho immortalato la tua performance qui: http://sonoioche.blogspot.com/2009/11/lucca-6-tutti-in-piedi-per-il-comics.html
    Ci sei anche tu, Moreno!

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