Si è chiusa anche l'edizione 2016 di Lucca Comics and Games, quella del cinquantennale della presenza in città dei "comici", come da sempre - familiarizzando il termine inglese - gli abitanti chiamano gli operatori del fumetto.
Proverò a fare un (parzialissimo) resoconto dell'evento, soprattutto relativamente al settore della cosiddetta "arte sequenziale", in forma di elenco alfabetico.
A come accredito. La gestione degli accrediti che consentono l'ingresso gratuito nei padiglioni, dopo un'edizione che aveva suscitato le proteste degli Autori, costretti a rincorse affannose per la registrazione, e probabilmente un sovraccarico di lavoro per i responsabili che faceva tardare le risposte, quest'anno è stata "semplificata" assegnando d'ufficio il pass a tutti quelli che avevano ottenuto l'accredito l'anno precedente e limitando la trafila per l'ottenimento dell'accredito agli eventuali altri. Mi domando se non sarebbe più pratico lasciare agli editori presenti in fiera il compito di stilare, insieme a quello degli addetti allo stand, un elenco dei propri autori a cui assegnare il pass, lasciando la possibilità a chi non è rappresentato da un editore accreditato di ottenerlo con l'abituale richiesta personale.
B come biplano. Per la precisione un Royal Aircraft Factory S.E.5 che, con tanto di figuranti in costume (divise della prima Guerra Mondiale) accoglieva i visitatori entrati da Porta Elisa per pubblicizzare il videogame Battlefield 1.
C come cosplayers, meno invasivi rispetto a qualche anno fa (merito della mirata "distribuzione" delle varie anime del festival nelle diverse parti della città?) ma sempre bellissimi, fantasiosi e colorati. Indiscutibilmente uno dei maggiori motivi di attrazione per il pubblico "generico".
D come Dante (e Virgilio), insoliti cosplayer letterari interpretati da due graziose ragazze con le quali il sottoscritto non poteva evitare di farsi immortalare.
E come eventi. Oltre a fumetti, giochi da tavolo e videogiochi, la manifestazione ha messo in cartellone anche le esibizioni di molte personaggi della musica e dello spettacolo: l'elenco, in rigoroso ordine alfabetico, prevedeva Alex e i F.E.E.L., Banana Split, Banda Maid, Bim Bum Band, Coro Arcobaleno, Cristina D'Avena (nella foto sopra), DB Day's Band, Folkstone, Gianluca "Scintilla" Fubelli, GOPS, Green Clouds, K-BLE Jungle, Le Stelle di Hokuto, Andrea Lo Vecchio, Loverin Tamburin, Machella, Maurizio Merluzzo, Nanowar of Steel, Nitro, Parimpampum Japan Project, Puff Purple, Radioanimati, Raggi Fotonici, Sound Storm, Telericordi Band e Zeth Castle.
F come Frank Miller, la gestione della cui presenza alla manifestazione da parte delle edizioni RW/Lion ha scatenato un bel po' di polemiche nel pre-Lucca. Per avere un suo disegno con dedica era infatti necessario acquistare il volume "DC Prestige - Batman: Il ritorno del cavaliere Oscuro" in edizione limitata di 500 copie (al prezzo di 100 euro l'una) e prenotarsi un posto in una delle due sessioni di firme organizzate dall'editore. In realtà, poi, l'autore di Onley ha concesso almeno la sua firma a chiunque l'abbia incontrato e fermato anche per strada.
G come Giulio in Pelleria, tappa gastronomica obbligata per tutti gli amanti della cucina locale. L'anno scorso ne avevo gustato le specialità insieme agli amici Egisto "Dada" Seriacopi, Roberto Mussoni, Francesco Matteuzzi, Laura Pasotti e Andrea Antonazzo. Quest'anno l'ho fatto con l'editore Lucio Staiano e tutta la banda della Shockdom che ha organizzato nel caratteristico ristorante la "cena degli autori". Buoni piatti e buoni amici... che si può volere di più?
H come hot. Di tale tenore era lo spettacolo tenuto dalla pornostar Roberta Gemma al sexy-disco "New Mille Lire" il giorno prima di divertirsi a girare per le strade di Lucca con lo stesso costume usato la sera precedente. In mezzo ai succinti abbigliamenti di tante supereroine e protagoniste di anime e manga, nessuno ha fatto caso alla sua mise "pornografica".
I come ingressi minori delle mura cittadine, quest'anno vietati al transito per evitare "ingorghi pedonali" verificatisi nelle precedenti edizioni. Anche alle porte principali flusso e deflusso erano rigorosamente controllati: per l'ingresso e l'uscita era obbligatorio utilizzare gli accessi laterali sulla destra.
L come locandina ufficiale della manifestazione (l'avete vista sopra). Quest'anno il compito di realizzare il manifesto è stato affidato all'autore più gettonato del momento, Zerocalcare, che rompendo con la tradizione "pittorica" (un po' noiosa e spesso ridondante, diciamolo) degli ultimi anni, ha realizzato un'immagine ligne claire in bianco e nero (e giallo, o meglio "gold"). Molti hanno storto il naso, considerando il fumettista aretino-romanizzato nel complesso un efficace autore ma un mediocre disegnatore, perciò inadatto a un lavoro di "pura illustrazione" come quello richiesto dalla commission lucchese. Personalmente trovo il risultato gradevolissimo, divertente, "leggero" (dunque perfetto per la bisogna) e correttamente disegnato. Nulla gli toglie anche l'inevitabile "banalità" dei piccoli simboli sparsi nel disegno.
M come Monolith. La nuova proposta bonelliana era stata presentata già nella precedente edizione con un modello a grandezza naturale della vettura-di-massima-sicurezza protagonista della storia. Ora è arrivata a Lucca in forma di volume ("Monolith. Primo tempo", testi dell'immancabile Roberto Recchioni affiancato da Mario Uzzeo, disegni di Lorenzo "LRNZ" Cecconi, 96 pagine a colori a 16 euro, da gennaio 2017 nelle fumetterie) e di trailer del film omonimo prodotto da Sky Italia, Lock and Valentine e Sergio Bonelli Editore che approda così alla sua prima significativa esperienza cinematografica. The times they are a-changin', direbbe il neo premio Nobel Robert Zimmerman?
N come nessun problema di parcheggio anche quest'anno (con l'eccezione, purtroppo, dell'affollatissima domenica) grazie all'angolino "segreto" scoperto qualche anno fa che sembra fatto ad hoc per mia vetturetta e finora non ha attirato l'attenzione di altri "lucchettari" in cerca di posteggio. Speriamo che duri.
O come ospiti. Moltissimi i fumettisti ospiti a vario titolo della manifestazione e/o degli editori presenti in fiera, dal su citato Miller a Milo Manara, da Charlie "The Walking Dead" Adlard (qui sopra) a Paolo Bacilieri, da Giorgio Cavazzano a Kazuhiro "Ushio e Tora" Fujita, da Humberto Ramos a Sio, da Skottie Young a Leo Ortolani... e tanti tanti altri.
P come Premi. Quest'anno si sono aggiudicati il Gran Guinigi Cyril Pedrosa per "Gli equinozi" (qui sopra un'immagine dalla copertina del volume), Vehlmann e Bodart per "Green Manor", Tayao Matsumoto per Sunny, Alexandre Clérisse come miglior disegnatore, Neil Gaiman miglior sceneggiatore, Igort miglior autore completo. Ad Albert Uderzo è andato lo Yellow Kid "Maestro del fumetto", a Toni Bruno il premio speciale della giuria per "Da quassù la Terra è bellissima", mentre come miglior iniziativa editoriale è stato premiato "Il mago di Oz" di Brandoli e Queirolo, e Manticora autoproduzioni si è meritata il premio Self Aerea. Le librerie Feltrinelli hanno infine attribuito un premio speciale a "Il cane che guarda le stelle" di Takashi Murakami.
Q come quasi 280.000, i biglietti staccati quest'anno, battendo tutti i record e qualche timore iniziale. Circa 500mila i visitatori complessivi stimati.
R come ringraziamenti. Ogni anno più numerosi lettori e lettrici delle mie "reinterpretazioni" dei capolavori della Letteratura, da Dante a Omero, che vengono a esprimermi la loro gratitudine per l'aiuto che hanno trovato nelle mie strisce umoristiche per affrontare interrogazioni ed esami. Quest'anno una emozionata ragazza mi ha addirittura voluto abbracciare!
S come sereno. Il bel tempo ha accompagnato la manifestazione per tutti e cinque i giorni di durata, celando il sole autunnale solo per brevi tratti nei due giorni conclusivi.
T come temporary stores, accusati di essere i colpevoli di un calo nella vendita dei biglietti quando le prevendite sono risultate scarse (secondo il Tirreno Genovese e Vietina hanno parlato addirittura di "rischio di uccidere la manifestazione"). In realtà, poi, vedi sopra, i biglietti staccati sono stati tantissimi, con un sold out alla domenica, e forse da parte dell'organizzazione sarebbero corrette delle pubbliche scuse: probabilmente anche i temporary stores contribuiscono ad attirare pubblico pagante. Questo non ha evitato che sui "negozi temporanei" si abbattesse una serie di controlli, soprattutto su quelli che vendevano generi alimentari (una decina su trenta complessivi) i quali, per legge, oltre a presentare la regolamentare Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) devono attenersi a precise norme igienico sanitarie.
U come uscite. Centinaia come sempre quelle di volumi a fumetti presentati in occasione della manifestazione per sfruttare la situazione promozionale (e ottimizzare le vendite senza spese di distribuzione anche se con i costi di stand e vitto e alloggio nella cittadina toscana). Ne segnaliamo solo tre, e non ce ne vogliano gli innumerevoli altri: "La terra dei figli" di Gipi, "Liberty Meadows" di Frank Cho e "Paperi" dei fratelli Rincione.
V come Volt, la nuova serie umoristica che si candida a prendere il posto del Rat-Man di Leo Ortolani, la cui fine è programmata per settembre 2017. Si tratta di un metafumetto ambientato nel mondo delle fumetterie che vede un simpatico robot aspirante autore costretto a fare il commesso in attesa del successo. Divertente e piacevolmente disegnata la storia principale, irresistibili alcune delle strisce in appendice.
Z come Zibaldone. Dalla primigenia manifestazione riservata unicamente al fumetto, quella attuale è ormai diventata uno spettacolo onnicomprensivo, insieme carnevale e salone del libro (a fumetti), festival musicale e rassegna di sigle televisive di anime e cartoni animati, rassegna di videogiochi e campionato di giochi da tavolo, sagra del Ramen e mercatino del collezionismo, occasione di presentazione di trailer cinematografici e meta di gita turistica. I numeri danno ragione agli organizzatori (bravi a superare certi momenti "esplosivi" di sovraffollamento degli anni scorsi) e alla scelta di sommare più fiere in una (quest'anno c'era anche un padiglione riservato agli youtubers), ma è forte l'impressione che ormai la ragione sociale dei "Comics and Games" risulti decisamente riduttiva. Forse è ora di cambiare di nuovo nome?