martedì 24 ottobre 2017

Un amico chiamato Dante



Non è un caso se ho intitolato questo blog "Io e Dante".

Da quel lontano novembre 1969 quando ho esordito da professionista con il piccolo poeta nasuto sulle pagine di Off Side, Dante mi ha accompagnato per l'intero percorso da autore di fumetti. Per farlo arrivare al pubblico, dopo i flop editoriali della succitata rivista e della sua copia Undercomics che Bonvi cercò di realizzare con la casa editrice Dardo qualche anno dopo, mi sono anche improvvisato editore insieme a Paolo Di Pietrantonio e Stefano Casini portando in edicola prima la rivista Fox Trot e poi Fumo di China dove, finalmente, sono riuscito a portare a termine almeno l'Inferno.
Su quelle pagine Gino D'Antonio, nel periodo in cui era il responsabile dei fumetti de il Giornalino, scoprì prima di tutto il mio talento di autore completo "realistico-grottesco" offrendomi di lavorare in quelle vesti per il settimanale cattolico (nacque così la serie Agenzia Scacciamostri), e poi la mia originale versione della Divina Commedia a strisce umoristiche. Proposta al direttore, don Tom(maso) Mastrandrea, fu accolta da un: "Erano dieci anni che cercavo il modo di proporre la Divina Commedia ai ragazzi!", e fu un successo di pubblico, con lettere e telefonate che arrivavano in redazione, cosa decisamente inabituale a quanto mi dissero le segretarie. All'epoca il Giornalino vendeva 150.000 copie a settimana, per un lettorato complessivo di 500.000 lettori certificati dalla ADS.
Terminato l'Inferno mi fu chiesto di realizzare anche le altre due cantiche, e dopo quelle tutto Omero, l'Eneide e la Gerusalemme Liberata... ma questa è un'altra storia.
Autoproducendolo, Dante me lo sono subito dopo ristampato in fascicoli spillati in edizione integrale in bianco e nero col marchio Edizioni Foxtrot, arrivando a venderne 4000 copie.
Poi, chiusa la mia parentesi da editore, il cartaceo Sommo Poeta è passato sotto l'ala protettrice di Cartoon Club (che nel frattempo aveva rilevato la testata Fumo di China), inizialmente in joint venture con le edizioni BD che ne curavano la vendita in libreria. Quattro volumi cartonati (Inferno, Purgatorio, Paradiso e la Vita) in bianco e nero, altre 4000 copie dell'Inferno e poco meno degli altri vendute negli anni (dopo il primo, finito l'accordo con BD, praticamente solo attraverso il canale delle fumetterie e in occasione di mostre di settore). Infine, per festeggiare il 750ennale della nascita dell'Alighieri, ho deciso di fare un'edizione aggiornata e a colori. Ad accogliere la proposta di pubblicarla (i quattro volumi raccolti in un solo) è stata stavolta l'arrembante Shockdom di Lucio Staiano: 3000 copie e tre edizioni andate via in meno di un anno. E le vendite continuano.
Sembrava che, dopo le nuove strisce realizzate per l'edizione "definitiva", non dovessi più disegnare il mio piccolo personaggio ormai destinato soltanto ad accompagnarmi tranquillamente dagli scaffali delle librerie. E invece eccolo che mi tira per la maglietta, deciso a tornare in campo per una nuova iniziativa.
Tutto è nato qualche anno fa quando ho rintracciato su Facebook il mio vecchio commilitone Piero Battaglia. Ai tempi in cui i giovani italiani dovevano svolgere il servizio militare, avevamo fatto insieme il CAR (Centro Addestramento Reclute) a Casale Monferrato ed eravamo stati poi trasferiti entrambi al comando dell'Artiglieria Contraerea a Padova. Tutti e due ragionieri, burloni e con la passione per i giochi di parole, abbiamo legato fin dall'inizio e condiviso avventurose fughe notturne dalla caserma e altre mattane. Già allora Piero si dilettava a trovare significati nascosti e "altri" nelle parole, costruendo pian piano un suo dizionario alternativo dove il Riparo era un "venditore di salite" e la Cornovaglia "un pagamento postale in favore dell'amante del congiunto".
Approdato al social di Zuckerberg, Battaglia aveva cominciato a riversare lì le sue divertenti contro-definizioni in forma di post. E a me è venuta voglia di illustrargliele in qualche modo. Così è nata rapidamente l'idea di raccogliere in volume tutte le voci del suo "Nuovocabolario" accumulate negli anni, corredandole di miei disegni. Ho riflettuto un bel po' su quale fosse il modo migliore per illustrare il suo lavoro: semplici immagini buffe? Vignette? Strisce umoristiche? Alla fine, ecco che mi sono sentito tirare per la maglietta, ed era Dante, come ho detto. La soluzione si imponeva: in materia di Lingua Italiana, chi meglio del Padre del nostro idioma nazionale?
Ed eccomi di nuovo a squadrar strisce, scrivere battute e disegnare vignette (prontamente colorate da Jacopo) per rimettere in cammino Dante e Virgilio, stavolta impegnati a visitare una nuova sezione della bolgia dei Falsari di Parole dove possono ironizzare a modo loro e senza regole sulle strampalate reinterpretazioni di senso di Piero. Il risultato l'avete visto in apertura di post (il progetto grafico della copertina è di Lorenza Cevoli), e qui sotto potete gustare qualche pagina e la quarta di copertina del "dizionarietto" illustrato che i due commilitoni ritrovati hanno messo insieme per il proprio divertimento e, si spera, quello di lettori e lettrici.








Resta solo da chiedersi: in quale nuova avventura riuscirà a trascinarmi Dante prima che io appenda definitivamente al chiodo matita e pennarelli?




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