...e anche questa è andata.
Cinque giorni (o forse è più esatto dire quattro, ché il maltempo di domenica ha tenuto a casa più d'uno: la mattina al casello dell'autostrada davanti a me c'era solo UNA macchina, contro l'ora di coda del giorno precedente e due schemi di parole crociate completati durante l'avvicinamento al casello, e nel pomeriggio in strada al posto della solita calca ai limiti del sopportabile c'era un tranquillo "passeggio" domenicale) dell'abituale, festosa baraonda lucchese tra stand coloratissimi, cosplayer truccati e abbigliati alla perfezione e visitatori carichi di acquisti. Cerco di riassumerli come li ho vissuti io (vedendo pochissimo, confinato come ero agli stand che ospitavano le mie pubblicazioni) con l'ormai tradizionale elenchino. Prendetelo per quel che vale.
A come altre lingue, quelle che si prepara a parlare Dante nell'edizione della Shockdom: dopo il norvegese (pardon, il nynorsk) di qualche anno fa, si appresta infatti a essere tradotto in portoghese per il mercato brasiliano dove la casa editrice bresciana ha una succursale, e in inglese per il mercato digitale. Ora manca solo di farci un cartone animato (con tutte le reti televisive, di streaming e quant'altro sempre a caccia di contenuti, magari è la volta buona).
B come Battaglia. Grazie al libro frutto delle nostre comuni fatiche (vedi alla lettera N) ho avuto il piacere di riabbracciare il mio vecchio commilitone, che non vedevo più dai tempi della Naja. Nonostante siano passati diversi decenni e i capelli siano imbiancati a entrambi, la voglia di ridere e scherzare è rimasta quella d'un tempo. Nella foto lo vedete sotto il Bed & Breakfast di Livorno dove ha trascorso la notte tra l'1 e il 2 novembre mentre scopre di essere perseguitato dalle Pro Loco (lui lavora a quella di Porlezza, sul lago di Como).
C come cena, quella degli autori Shockdom, piacevolissima come sempre; anche se l'età media decisamente bassa degli altri autori ci separa un po', per fortuna ci uniscono l'amore per il fumetto e la voglia di ridere.
D come Dada Editore (qui il suo catalogo) che quest'anno condivideva lo stand con Grafite (scuola pugliese di fumetto e illustrazione) e Edizioni Voilier. Sono stato felice di verificare che i miei lavori attirano l'occhio di molti bambini, che si fermavano a guardare e sfogliare il volume di "Strip Wars - Guitti Stellari". Purtroppo (per i bambini, mica per le vendite) nemmeno un genitore ha prestato attenzione all'interesse del pargoletto o pargoletta chiedendo loro: "Ti piace? Vuoi che lo prendiamo?"; no, li strattonavano e trascinavano via. Poi, se vi ritrovate con dei figli musoni e privi di fantasia, prendetevela con voi stessi!
E come egoistico, il rapporto tra adulti e bambini quando i primi dedicano un po' del loro tempo ai secondi ricevendo in cambio lo stesso tempo con l'aggiunta di massicce dosi di divertimento, gioia, affetto, fantasia e tenerezza. Ho avuto modo di sperimentarlo una volta di più nei giorni lucchesi, e non posso che invitarvi a essere egoisti come lo sono sempre io. Non ve ne pentirete.
F come farro, base del più caratteristico piatto lucchese; se il ristorante più rinomato per gustare la minestra di farro (e il resto) è Giulio in Pelleria, forse alla Trattoria da Nonna Clara la fanno ancora più buona. Decisamente non male anche i fiori di zucca in pastella.
G come games, "l'altra faccia" della manifestazione, e per gli under 30 sicuramente la più (se non la sola) interessante. Non entro da anni nei padiglioni dei giochi, ma in questi giorni bastava camminare per strada per sentire che gran parte dei discorsi dei giovanissimi e ancora giovani ruotava intorno a giochi e videogame.
H come "Hasta la victoria!" e Historica, la collana fumettistica della Mondadori che ha ospitato quest'anno la ristampa dei quattro volumi (raccolti in due) del monumentale lavoro di Stefano Casini. Avevo inutilmente inseguito il primo in edicola per tutta l'estate, e alla fine me li sono procurati entrambi allo stand dell'editore milanese dove l'autore era letteralmente "sugli scudi", con le immagini della sua opera riprodotte sulle pareti dello stand.
I come interesse crescente verso il libro che ho scritto a quattro mani con Maila Nosiglia. Le (pur poche) copie che avevo portato sono andate esaurite, grazie ai suoi contenuti: un tema importante, informazioni assolutamente poco note (per me, mentre mi documentavo per la scrittura del saggio, si è trattato di vere e proprie rivelazioni) e indicazioni concrete di una via percorribile per uscire dall'attuale impasse politica. Che ad avvicinarsi alla proposta di "Democrazia davvero" siano soprattutto donne e giovani non ci sorprende. E ci riempie di speranza.
L come lettori e lettrici dei miei volumi; anche quest'anno, solo belle persone: bambini, bambine, ragazzi e ragazze, adulti e pure attempatelli come me a cui gli occhi brillano di divertimento, tutti sempre allegri, gentili, educati, festosi. Sarà che faccio strisce umoristiche, ma il "popolo" dei lettori di fumetti che incontro ogni anno mi regala davvero gioia e speranza. E mi allieta pensare che, magari, in piccolissima parte è anche merito mio se sono cresciuti così. (nella foto sono con il lettore Luca Massolino)
M come moscia, questa edizione della kermesse, almeno per quello che riguarda i fumetti. Naturalmente ci sarà qualcuno che ha fatto affari d'oro e qualcuno che invece è rimasto quasi completamente al palo, ma l'impressione è che nella media si sia venduto qualcosa di meno (o comunque niente di più) rispetto all'anno precedente. I dati dei biglietti venduti ci dicono che sono stati meno dell'edizione 2016 (erano stati circa 270.000 e al sabato c'era stato il sold out). Che abbia influito lo spostamento di una settimana, iniziando anziché finendo col primo novembre? Anche il maltempo dell'ultimo giorno non ha certo aiutato. Poi, potrebbe pure essere sintomo di una ulteriore disaffezione verso il fumetto. E sarebbe la cosa più triste.
Poscritto per i responsabili della manifestazione: è ora di comprare una calcolatrice nuova. Nei conti che avete diffuso con il panel qui sopra riportato la somma è sbagliata di 10 unità.
N come "Nuovocabolario", lo scombinato libretto che io e Piero Battaglia abbiamo messo insieme in occasione di questa Lucca. Ne parlavamo da qualche anno, e finalmente l'abbiamo realizzato (con l'editore Cartoon Club). Non fatevelo scappare, è una vera macchina da sorrisi.
O come ore di sonno perse per un motivo o per l'altro in questi giorni di fiera. Per fortuna si recuperano rapidamente appena rientrati a casa e... come sempre, a conti fatti, ne è valsa la pena.
P come primato: credo di essere l'unico autore ad aver girato per tutti i giorni della manifestazione con DUE cartellini-pass. Ho ritirato il mio al mattino; mio figlio Jacopo è andato un'ora più tardi a ritirare il suo come colorista dei miei volumi. Quando ha dichiarato il cognome gli hanno detto che c'erano due Toninelli. "Lo so, uno è mio padre", ha risposto. "Bene", ha continuato l'addetta, "ti consegno anche il suo pass?" "Ma lui l'ha già ritirato" ha obiettato Jacopo. "Qui non risulta" ha ribattuto la ragazza fissando il computer. E gli ha consegnato il secondo cartellino col mio nome e cognome. L'ho regalato a Piero come ricordo della sua gita lucchese.
Q come quotidiani orrori, quelli che Roberto Totaro sciorina in vignette a tutta pagina nel suo "Necronomicomix" edito (inevitabilmente) da Comix. Non potevo non comprarlo: mi riscalderà, con le sue battute, durante l'inverno ormai incombente.
R come "Renzo & Lucia, i Promessi Sposi a fumetti". Non è un libro fresco di stampa (è uscito nel dicembre dello scorso anno, in tempo per fare la sua parte come strenna natalizia), ma per Lucca era comunque una novità ed è stato apprezzato come previsto. Nei mesi passati ha intanto fatto la sua strada in libreria e fumetteria, arrivando già alla seconda edizione. "Dante, la Divina Commedia a fumetti", nell'edizione Shockdom, ha un anno in più di vita editoriale e ha infatti già tagliato il traguardo della quarta edizione. Quando i figli (anche quelli di carta) si fanno strada nel mondo, fa sempre piacere.
S come sorprese; due in un solo giorno le "proposte (di lavoro) che non ti aspetti". A una ho già risposto positivamente (ne parleremo su queste colonne a gennaio, quando dovrebbe divenire operativa), per l'altra, un po' più complessa, ci sto ancora riflettendo.
T come tre, gli stand (per fortuna tutti in fila a distanza di pochissimi metri l'uno dall'altro) tra cui mi sono dovuto muovere quest'anno. Qui sono in quello della Shockdom, in una pausa tra una dedica e l'altra. Chi passa e mi vede, si immaginerà che io sia uno sfaticato che passa il tempo al tavolo delle firme a girarsi i pollici, in realtà faccio una medie di dediche pari a quella degli altri (Sio escluso, naturalmente), ma con il mio disegno umoristico le finisco in un lampo; mi sono fatto cronometrare: poco più di 30 secondi a dedica, disegnino incluso.
U come uscire da Lucca a fine giornata; non un incubo, ma certo una bella perdita di tempo a causa delle strade chiuse che, non permettendomi di fare i 500 metri che separano il mio abituale posteggio dal cavalcavia che porta all'autostrada, mi costringono a raggiungerlo circumnavigando tutte le mura. In coda, naturalmente. Vabbe', se non si può fare diversamente...
V come Volt, l'anno scorso ho comprato a Lucca l'edizione "anticipata" del primo numero; quest'anno ho preso il numero sei, ultimo della prima "stagione" (una seconda è già annunciata). Fumetto divertente, disegnato in modo gradevole e con le chicche finali degli episodi di vita vissuta in fumetteria. Una proposta originale che ha saputo ritagliarsi un suo spazio. Avanti così.
Z come zoo di carta. Sembrano appartenervi questi teneri scimmiotti mamma (o babbo?) e figlio. Non chiedetemi cosa rappresentino e perché siano lì dalle parti di via Pelleria. A giudicare dal tabellone informativo, come simbolo di Cartasia, la Biennale Internazionale della Carta che si terrà nel 2018. Altro non so... ma la "scultura" è molto bella.
Finite le lettere dell'alfabeto, aggiungo qualche punto esclamativo come avvertenza per il prossimo anno:
!!! come: "Attenzione ai portafogli!" Non si contano quelli abilmente prelevati dalle tasche dei più incauti frequentatori della fiera, svuotati delle banconote e abbandonati nei cestini dei vari padiglioni. La prossima volta che vi infilate in manifestazioni sovraffollate come una fiera di giochi e fumetti, teneteli nel posto più inaccessibile e sicuro che avete, perché i borseggiatori in certe situazioni si mobilitano e fanno gli straordinari.