Sottotitolo del post: "Le storie mancate di Zagor".
Quando, una decina d'anni fa, sollecitato da un lettore pensai di "pagare un debito" verso gli appassionati dello Spirito con la Scure raccontando come si erano conosciuti il nostro eroe e Banack, avevo immaginato una storia abbastanza complessa con una rivolta indiana capitanata da una specie di Hitler pellerossa e con la partecipazione di un mad doctor alla Hellingen... ma più gelido. Poi mi è stata offerta la possibilità di farlo nello spazio di una quarantina di pagine, così ho dovuto rinunciare all'avventura contro i nazi-indiani e raccontare tutta un'altra storia.
Intanto, sempre diversi anni fa, fra le mille idee che sempre mi frullano nel cervello mentre disegno, guido o prima di addormentarmi, era saltato fuori anche un altro possibile progetto zagoriano. Si trattava di una storia "fuori collana", da pubblicare in una miniserie di sei-otto albi, a colori e in formato più grande dell'abituale bonelliano: un comic book spillato di 64-80 pagine o dei cartonati alla francese. All'epoca le miniserie di Cico e Martin Mystère o i cartonati di Tex erano ancora lontani da venire e dunque il progetto poteva apparire poco proponibile, ma secondo me per poter "funzionare" la parte grafica doveva essere davvero "spettacolare" e richiedeva dunque un formato più ampio. Senza contare che in questo modo il prodotto avrebbe avuto anche caratteri di maggiore esportabilità.
Quanto alla storia, l'idea era di far arrivare a Darkwood un professore intenzionato a dimostrare una sua teoria sugli universi paralleli e sui varchi che periodicamente si aprono tra di essi. I suoi studi gli facevano supporre che fosse prossima l'apertura di una porta interdimensionale proprio a Darkwood... e così succedeva puntualmente: un'intera porzione del territorio veniva trasportata su un altro pianeta (e la relativa porzione di quel pianeta finiva al posto di Darkwood e dintorni) con tutti i suoi annessi, animali, costruzioni e abitanti. La storia poi sarebbe andata avanti parallelamente mostrando come Zagor e gli altri "traslocati" affrontavano le sconosciute minacce del nuovo mondo, mentre i terrestri si trovavano alle prese con gli "alieni" piovuti in quella che un tempo era stata Darkwood.
Avevo anche trovato un titolo per la miniserie: "Darkwood Wars". L'intenzione era quella di proporre uno Zagor-non Zagor che potesse accontentare i lettori fedeli ma anche incuriosire quelli che, nel tempo, si erano allontanati dal personaggio.
Come quella del nazi-Banack, l'idea è rimasta nel mio cassetto (anzi, nel mio cervello) e di fatto non ho mai pensato di concretizzarla in qualche modo.
Ci ho ripensato in questi giorni leggendo, in un articolo sul nuovo numero di Fumo di China, il plot della nuova serie di Robert Kirkman disegnata da Lorenzo De Felici e colorata da Annalisa Leoni, "Oblivion Song". La trama della storia... è praticamente la stessa di "Darkwood Wars"!
Capita, nel mondo delle creazioni letterarie. Le storie sono nell'aria e, in questo caso, non si tratta neanche di niente di particolarmente nuovo. Il tema dei mondi paralleli e dei varchi dimensionali è stato già sfruttato in abbondanza e, per quello che mi riguarda, è addirittura una costante delle mie storie: c'era nelle avventure del professor Van Der Groot - Agenzia Scacciamostri pubblicate su il Giornalino; c'era nel tascabile della Star Comics Shanna Shokk, e c'era ancora nella serie in tre parti "La classe perduta" disegnata da Francesco Frosi e apparsa anch'essa sul settimanale paolino. Nel caso di "Darkwood Wars", l'idea era un po' figlia anche de "L'Eternauta" di Oesterheld e Lopez e della serie Pioneers ideata da Carmelo Gozzo e pubblicata da Edifumetto.
Per dire come, a volte, vanno le cose nel caleidoscopico mondo del fumetto. L'idea, comunque, la lascio lì. Con qualche rimaneggiamento, tra qualche anno potrebbe venirne fuori un buon romanzo.