martedì 1 settembre 2009

Il venditore d'invasioni

di Marcello Toninelli

 

(Prima parte)

 

Il Venditore d’Invasioni sfoderò il suo sorriso a sessantasei denti fluorescenti e disse: - Quello che vi occorre è il nostro articolo 333XL.42 - “Teleportazione di massa”!

Wromm Wromo, Supremo Governatore del pianeta Wrili, contrasse la corta proboscide e strizzò gli occhi, infastidito dal bagliore dentale del piazzista. Wrili aveva superato ormai da un anno il Livello 3 di Saturazione Abitativa, il massimo concesso dai Parametri di Ecosopportabilità Intergalattici, rendendo necessario un rapido trasferimento della popolazione in eccesso su un altro pianeta. I mondi abitabili conosciuti, però, non erano poi molti. E siccome erano tutti già abitati, l'unica soluzione era conquistarne uno spazzandone via gli occupanti. La scelta era caduta su Terralunga, un pianeta della Galassia 772 colonizzato dai terrestri.

- Secondo uno studio del locale Ministero della Mobilità - continuò il Venditore. - nella doppiora 7-8 del mattino il 92% degli abitanti di quel mondo usa la teleporta per recarsi a lavoro, a scuola o a fare spese. Il nostro Piano d'Invasione prevede di sabotare le centraline del teletrasporto in modo che chiunque usi una cabina di trasferimento in quel lasso di tempo venga trasportato su un gigantesco astrocontainer lanciato verso un Buco Nero. Come sapete, il pianeta è grosso all'incirca la metà della Terra, ed è suddiviso in dodici fusi doppiorari. Per nostra fortuna le uniche terre emerse sono costituite da un continente che si sviluppa in lunghezza nella parte settentrionale di un solo fuso doppiorario, così, nel giro di due ore convenzionali vi ritroverete un mondo abitato da una percentuale minima dell'attuale popolazione… e composta in gran parte da neonati, vecchi e ammalati! Invaderlo sarà uno scherzo.

- Potrebbe funzionare - convenne il wriliano accarezzandosi il mento sfuggente con la  mano tridattila. Poi sogghignò, mettendo in mostra le corte zanne arcuate – Sì. È semplice e imprevedibile…

 

Era anche decisamente costoso. Il preventivo spedito dal Venditore d'Invasioni per Posta Intergalattica Riservata, oltre all'elevatissima cifra per l'utilizzo in esclusiva dell'Idea, prevedeva prezzi da incubo per la fornitura del Megaastrocontainer munito di Teleporte Monodirezionali ad Accesso Multiplo, per i servigi di un Sabotatore Professionale e per il noleggio di una modernissima Esomaschera Pluriforme (fino a 225 opzioni di specie conosciute disponibili). Per evitare la bancarotta, il Supremo Governatore decise di prendere il modello più economico di Esomaschera e di fare a meno del Sabotatore. Avrebbe sicuramente trovato tra i propri ufficiali del Genio Guastatori l'elemento adatto a quel compito.

Data l'altezza media di 45 centimetri che faceva dei wriliani la razza senziente più bassa dell'universo conosciuto, risultò che per utilizzare l'Esomaschera Pluriforme di elementi ne occorrevano due. Uno collegato ai recettori dei cinque sensi e l'altro addetto al controllo della console del movimento. Un'apposito test attitudinale selezionò il maggiore Wrai Wranno, un militare tutto d'un pezzo, tanto preparato quanto ottuso, e il capitano Wrin Writto, un individuo invece totalmente inaffidabile, gran puttaniere, dedito al gioco e alle bevande euforizzanti. Wrin era entrato nell'esercito esclusivamente a causa di una sua inesplicabile dote: riempiendo del tutto a caso qualsiasi tipo di test attitudinale, azzeccava sempre tutte le risposte esatte. Anche se cercava di dare le risposte sbagliate, il risultato non cambiava. L’aveva sperimentato a sue spese, ai tempi della scuola, proprio con il Test Obbligatorio per il Reclutamento nelle Forze Armate.

 

Due settimane wriliane più tardi, corrispondenti a circa venti giorni terrestri, tutto fu pronto: l'astrocontainer entrò nella zona d'attrazione del Buco Nero, l'OPA (Offensiva Planetaria d'Acquisizione) venne depositata in disco sigillato-a-tempo presso la Camera di Interregolazione Galattica come richiesto dalla legge, e i due Guastatori entrarono in azione.

Il maggiore Wranno scartò l'ipotesi di compiere la missione su Terralunga fingendosi un turista. L'Esomaschera non avrebbe mai superato i controlli astroportuali. Propose di utilizzare invece i canali dell'Immigrazione Clandestina. Il capitano Writto si limitò ad annuire senza aver ascoltato una sola parola, impegnato com’era a sperimentare i piacevoli effetti di un nuovo euforizzante,

 

- …per quale motivo pensi che tutti i delinquenti come noi votino a destra? - domandò lo Scrofoloso ammiccando con aria saputa. - Perché più cose i politici proibiscono, più lavoro c'è per noi!

Il Logorroico si limitò a fissarlo, mentre picchiava col dito ossuto sul tasto di invio del suo biocomputer per attivare la linea pirata della teleporta clandestina. Preceduti da un bagliore azzurrino, uno dopo l'altro ne uscirono sette extraplanetari male in arnese. L'ultimo sembrava particolarmente malmesso: aveva una vistosa benda nera sull'occhio sinistro e una gamba di legno. Si trattava, nella sua versione "Terrestre.16: Maschio Trentenne Messicanoide", dell'Esomaschera azionata dai due wriliani. Benda e gamba di legno si erano rese necessarie per giustificare le conseguenze della mancanza di Visione Binoculare e di Equilibratore dell'Andatura, entrambi optional costosissimi assenti dal modello base.

Sotto lo sguardo del silenzioso Logorroico, i nuovi arrivati furono fatti uscire dal cassone del camion che serviva da base mobile ai due teletrasportatori clandestini e trasbordati su un vicino camion di maiali.

- Infilatevi in mezzo a quelle bestie e state bassi! - disse lo Scrofoloso grattandosi il rotolo di grasso che gli fuoriusciva dalla corta canottiera. - Ci sono sempre in giro pattuglie del Controllo Immigrazione…

Wrai, che era collegato ai sensori del travestimento elettromeccanico, arricciò disgustato la corta proboscide. Nella postazione sottostante, seduto alla console del controllo movimento e isolato da tutto quello che proveniva dall'esterno, Wrin ridacchiò divertito.

- Forse avremmo dovuto prendere un modello ancora più spartano, privo di un po' di quegli stupidi recettori.

- Già - commentò seccamente il maggiore, infastidito dalla faciloneria del compagno. - Così, se ci si incendiasse il fondoschiena, ci ritroveremmo carbonizzati prima di accorgercene!

Con un'alzata di spalle, il giovane ufficiale fece accucciare l'Esomaschera in mezzo ai maiali. Il suo superiore boccheggiò.

 

- Dove sono i clandestini? - ringhiò la donna.

L'auto del Controllo Immigrazione era sbucata fuori quasi dal nulla tagliando la strada al camion dei teletrasportatori clandestini. L'Annichilitore Antifasico in dotazione a tutti gli agenti aveva reso inservibile la corta ma potente e-lupara del Logorroico prima ancora che questo la estraesse da sotto il sedile. Un istante più tardi i due tipacci erano stati tirati giù dalla cabina del pesante automezzo e sbattuti brutalmente contro la fiancata dello stesso. L'agente Greta Schnappenbock, una specie di cubo in versione vagamente umana, aveva iniziato a colpire con l'elettromanganello il più magro dei due in modo scientifico, con rabbia, ripetendo ossessivamente la sua domanda.

- Quello non dirà una parola - intervenne il suo collega Vladimir Miravlad, un tipo magro dai lucidi capelli neri e l'aria da vampiro sadico. - Prova con l'altro. Mi sembra più malleabile.

La donna lasciò scivolare a terra il Logorroico e si girò per dedicare le sue attenzioni al ciccione. Un'occhiata al compare steso al suolo, sanguinante e in preda a un tremito incontrollabile, fu sufficiente a convincere lo Scrofoloso a vuotare il sacco prima che il bastone elettrico della Schnappenbock cominciasse ad abbattersi su di lui: - Sono su un camion di maiali. Li stanno portando a Torrborrg, nello scantinato di un negozio di fiori transgenici… in Limit Stratz!

- Visto? - sorrise soddisfatto l'agente mettendo in mostra i canini affilati. - Ora che facciamo? Chiamiamo una pattuglia della polizia per farli portare via o…

- Ma quale pattuglia! Metti l'Annichilitore al massimo: disattiviamo definitivamente camion e teleporta, massacriamo di botte questi due stronzi e andiamo a cercare i clandestini!

- Ma… Greta! Hanno già confessato! Se li picchiamo ancora potrebbero denunciarci per…

- Ehi - fece lei rassicurante allargando le braccia. - C'è la destra, al governo!

- Hai ragione - convenne Vladimir sorridendo mentre estraeva il suo elettromanganello.

Quattro doppiominuti più tardi la macchina dei due agenti sgommò via sulle tracce del camion di maiali lasciandosi dietro l'automezzo dei teletrasportatori pirata completamente inutilizzabile e i suoi proprietari più morti che vivi.

Solo quando il rumore della vettura fu svanito in lontananza, il Logorroico sollevò leggermente la testa, la girò con grande sforzo verso il compagno e, sputando sangue, biascicò gelidamente: - Questo è il motivo per cui io voto a sinistra!

 

- Ce n'era un altro - disse l'uomo sputando un dente. Lui e i sei clandestini che ospitava nel suo scantinato avevano già assaggiato abbondanti dosi della cura preferita dai due agenti del Controllo Immigrazione. - Non è voluto restare. Ha chiesto dov'era la più vicina cabina pubblica di teletrasporto e se n'è andato.

- Com'era? - abbaiò la donna. - Descrivimelo.

Ottenuta l'informazione, i due poliziotti fecero girare ancora un po' i bastoni elettrici, poi sigillarono il locale con una plastobarriera, spedirono le coordinate del posto al più vicino comando di polizia e si lanciarono sulla pista dell'orbo con la gamba di legno.

 

La prima centralina di smistamento della Società dei Teletrasporti era situata all'interno di un vastissimo allevamento di rennoni tromoviani, bipedi marsupiali con lunghe corna setose, molto prolifici, dai quali si ricava una carne particolarmente saporita. Per fortuna tra le opzioni della versione di base dell'Esomaschera c'era anche quella del rennone. Wrai, ancora al comando del travestimento elettromeccanico, decise di utilizzarla per arrivare alla cabina senza attirare troppo l'attenzione. Per maggiore sicurezza i due wriliani guidarono la mascheratura elettromeccanica in un boschetto al limitare dell'allevamento e vi rimasero fino al calare del sole, poi attivarono l'opzione "Animali.23: Rennone Tromoviano Femmina" e si diressero, zoppicando sull'inevitabile gamba di legno, verso la lontana centralina. Aiutati da tre luminosissime lune piene attraversarono senza problemi la vasta prateria dove i rennoni, raggruppati in piccoli branchi, riposavano nella caratteristica posizione del Loto Stravaccato. Anche i pochi capi che ancora si aggiravano nella zona per un'ultima abbeverata prima del sonno non prestarono loro alcuna attenzione. Tantomeno lo fecero i robo-mandriani, programmati per intervenire solo in caso di malattia, gravidanza o allontanamento del bestiame.

Una volta raggiunta la cabina, altrettanto tranquillamente i due ufficiali effettuarono il sabotaggio.

Il ritorno andò meno bene. Come sbucato dal nulla, davanti all'occhio del maggiore collegato col recettore della vista dell'Esomaschera apparve un rennone particolarmente grosso. Aveva il pelo scurissimo, solcato da due striature biancastre sui fianchi, e cominciò a battere ritmicamente la coda sul terreno lanciando una serie ininterrotta di guaiti singhiozzanti.

- Capitano, guardi se nelle schede relative all'opzione del rennone c'è qualcosa riguardo a questo! - sussurrò Wrai la cui iniziale perplessità stava evolvendo in un crescente disagio.

Wrin digitò rapidamente sulla tastiera.

- A quanto pare, signore - disse poi con un tono formale per lui del tutto inabituale - si tratta del comportamento tipico del maschio dominante del superbranco quando è infoiato.

Il superiore di grado gemette.

 

- Dio, la burocrazia! - latrò la Schnappenbock. - Per avere quel tabulato dalla Compagnia dei Teletrasporti abbiamo dovuto girare sette uffici e riempire un quintale di scartoffie!

- Ci hanno fatto perdere doppiore preziosissime! Meno male che nel periodo che c'interessa nessun altro ha usato quella cabina, così ora sappiamo con certezza che l'orbo-zoppo è venuto qui!

- Vorrei sapere a fare cosa! Qui ci sono solo branchi di stupidi rennoni!

- Forse cerca un lavoro come mandriano…

L'unica persona che trovarono in zona, il supervisore dei robot di turno, spiegò loro che lì non c'erano e non servivano mandriani: il lavoro era completamente automatizzato. Disse anche che non aveva visto nessun uomo con una benda e una gamba artificiale ma, e questo era curioso, aveva invece visto un rennone orbo e con una zampa di legno. All'alba, quando aveva iniziato il suo abituale giro d'ispezione, era stato attirato dai tipici guaiti del capobranco in fregola, e proprio la femmina che ne aveva risvegliato gli istinti mancava di un occhio e di una zampa. Era rimasto doppiamente sorpreso perché non l'aveva mai notata prima… ma d'altronde lì c'erano migliaia di animali. Comunque, terminata la furiosa monta, la rennona era andata a ripararsi in un vicino boschetto e non l'aveva più vista.

- Fine della caccia? - domandò l'agente Miravlad mentre tornavano verso la teleporta.

La risposta della donna assomigliava a un sordo ringhiare: - Per il momento sì, ma visto che non è un tipo che passa inosservato, prima o poi riavremo notizie dell'orbo-zoppo… e allora scoprirà che non ci ha guadagnato niente a rimandare l'incontro con noi!

 (1. Continua)

Questo racconto e le immagini che lo accompagnano sono

World © Marcello Toninelli. All rights reserved


Le immagini sono studi di personaggi alieni realizzati per la mia serie (di breve vita editoriale) Shanna Shokk.

1 commento:

  1. Be', sembra poco "fantascientifico", a dire la verità!, però molto divertente, per così dire!
    Che belli i tuoi alieni, e che nostalgia i tempi di Shanna Shokk, avrebbe meritato una vita molto più lunga.

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