di Marcello Toninelli
(Seconda parte)
Dal sedile posteriore del taxi, l’uomo con la benda nera e la gamba di legno guardava distrattamente fuori dal finestrino. All'interno di quello che appariva come un terrestre di probabile origine indoeuropea, il maggiore Wranno gemeva lamentosamente.
- Ma signore - lo apostrofò Wrin - non ha subìto davvero gli assalti di quell'animale! Il capobranco si è sfogato sull'Esomaschera e non…
- Lei, capitano, dimentica che grazie ai sensori di questo maledetto marchingegno si sente tutto come se lo si vivesse sulla propria pelle - lo azzittì l'ufficiale di grado superiore - e le assicuro che è stata un'esperienza niente affatto piacevole! Anzi, prima di scendere dall'auto sarà meglio che ci scambiamo la postazione!
Wrin fece spallucce e tornò a giocare con un programma di Voyeur Poker che aveva installato sul computer di bordo prima della partenza. Wrai riprese a mugolare, mentre consultava le istruzioni della missione: la seconda centralina di smistamento del teletrasporto si trovava nella parte meridionale di Terralunga, nel bel mezzo del terreno su cui era sorto Neo Eden, un movimento parareligioso fondato da un miliardario deciso a vivere come ai tempi di Adamo ed Eva. Il riccone aveva ricreato nel bel mezzo di una vasta radura stepposa un ambiente bucolico dove pochi fortunati potevano condividere con animali feroci resi docili da opportune manipolazioni genetiche un vero e proprio Paradiso Terrestre. Dato che i neoedenisti rifiutavano la tecnologia non direttamente funzionale alle loro scelte di vita, la grande tenuta privata non aveva cabine di teletrasporto né al proprio interno né per molti chilometri intorno, e per raggiungere il posto era necessario usare un qualche mezzo di locomozione.
Il taxi si fermò davanti al cancello del ricostruito Eden, scaricò il passeggero e ripartì. L'individuo con la gamba di legno azionò un segnalatore di presenza posto su una delle colonne ai lati della cancellata.
- A quanto pare per essere ammessi nella comunità occorre superare un test attitudinale che solo pochissimi individui di animo particolarmente sensibile ed elevato possono affrontare con successo - disse il maggiore scorrendo una scheda contenuta nella memoria del computer. - Temo che non sarà facile, passare l'esame! D'altronde, cercare di entrare di nascosto sarebbe ancora più difficile. Il posto è sorvegliatissimo.
- Non falliremo - commentò lapidario Wrin dalla postazione superiore.
- Fratello! - gioì il fondatore di Neo Eden entrando a braccia aperte nella saletta dove l'uomo dalla gamba di legno sedeva in attesa del risultato del test. - Benvenuto tra noi. Hai superato la Prova col massimo punteggio! Non era mai accaduto! Sei degno di sedere alla mia destra!
Mentre una telecamera riprendeva la scena, una meravigliosa fanciulla dai capelli rosso Tiziano che indossava poco più di un fazzoletto di stoffa semitrasparente entrò a sua volta nella stanza e prese per mano il nuovo adepto sorridendogli radiosamente.
- Sorella Thanya ti accompagnerà nel tuo alloggio - spiegò il miliardario fissando l'orbo nell'unico occhio sano. - Sappi che qui dentro tutto ti è concesso!
- Tutto? - domandò l'uomo mentre percorreva un ampio corridoio guidato per mano dalla ragazza.
- Tutto - confermò lei infilandogli la lingua in un orecchio.
Una serie di brividi di piacere cominciarono a correre in tutte le direzioni lungo la spina dorsale del capitano Writto mentre i suoi sensi già risvegliati poco prima alla vista, anche se solo monoculare, della donna si misero a suonare la carica.
Nella postazione più in basso l'altro ufficiale, invece, piagnucolava stizzito.
- Notizie da Terralunga? - domandò il Supremo Governatore entrando nella Sala Controllo Missione.
- Sì, Eccellenza. Proprio in questo istante è entrato in funzione anche il secondo segnalatore: entrambe le centraline sono state sabotate dai nostri agenti! Possiamo procedere con il nostro piano d'attacco!
- Che ore sono, adesso, su Terralunga?
- Le ventitré e quarantuno.
- Benissimo. I terralunghestri cominceranno a finire sull'astrocontainer esattamente tra sette ore convenzionali e diciannove minuti. Due ore più tardi, tornate a funzionare normalmente le teleporte, tutte le wriliane e i wriliani validi, in perfetto assetto di guerra, si teletrasporteranno su Terralunga per fare piazza pulita degli abitanti rimasti… e il pianeta sarà nostro!
I militari presenti nella Sala Controllo Missione salutarono le parole di Wromm Wromo con un fragoroso "Wrarrah!"
All'ora X, mentre il disco sigillato-a-tempo si apriva e la Camera di Interregolazione Galattica si affrettava a comunicare l'OPA dei wriliani al governo terralunghestre, le truppe di Wrili si riversarono nelle teleporte preprogrammate per trasportarli in ogni angolo di Terralunga. Scandendo con un martellante "wra-wra-wra" la propria corsa, i piccoli ma aggressivi soldati proboscidati entrarono uno dopo l'altro nelle cabine loro assegnate scomparendo con un leggero sfrigolìo in un bagliore azzurrino.
Ad attenderli fuori dalla teleporta d'arrivo, però, non c'erano città e campagne terralunghestri, ma solo l'interno di uno squallido, sterminato parallelepipedo metallico il cui unico arredamento erano le Teleporte Monodirezionali ad Accesso Multiplo da cui erano usciti.
La prima a comprendere la verità fu il sergente Wruss Wrussa: - Questo è l'astrocontainer diretto verso il Buco Nero!
- Dobbiamo tornare indietro, presto! - gridò il colonnello Wrad Wraddo, un vecchio wriliano tanto carico di medaglie al Merito di Pace quanto stolidamente privo di fantasia e tardo di riflessi.
- E come, stupido babbione raggrinzito? - lo aggredì la giovane sergente che da anni era costretta a eseguirne gli ottusi ordini. - Non hai letto i Piani d'Invasione? È proprio per impedire che i terralunghestri potessero tornare indietro che qui sono state installate solo cabine monodirezionali!
- Come ti permetti, sergente! - sbraitò l'ufficiale mentre la pelle del viso da rossa gli si faceva violacea. - Ti sbatterò davanti alla Corte Marziale appena… appena…
Il colonnello ammutolì di colpo. L'idea che per tutti loro non ci sarebbero state più corti marziali né niente altro aveva finalmente raggiunto anche i più reconditi meandri del suo cervello.
Le cabine del teletrasporto continuavano a vomitare wriliani armati e qualche sbalordito terralunghestre.
A Neo Eden c'era un megaschermo, nell'eventualità che qualche adepto desiderasse vedere uno dei servizi informativi che periodicamente le stazioni olovisive dedicavano alla setta, anche se generalmente i neoedenisti se ne disinteressavano. Avevano di meglio da fare. L'uomo con la gamba di legno trovò infatti la Sala Video deserta. Si spaparanzò in uno dei comodi divanetti e azionò il comando d'accensione inserito nel bracciolo della poltrona. Dovette girare un paio di canali, prima di trovare un notiziario.
- …il Governo ha ricevuto la comunicazione dell'OPA ostile dei wriliani pochi istanti dopo l'inizio della doppiora 9-10. Il Presidente Marchand ha immediatamente fatto scattare lo Stato di Allerta. Le nostre truppe sono state pronte a intervenire nel giro di un quarto di doppiora. Intanto, due commando del Genio Trasmissioni si sono portati presso le centraline del teletrasporto e hanno disattivato tutte le teleporte. Stranamente, però, neppure un soldato wriliano è arrivato su Terralunga in quei non pochi doppiminuti che gli attaccanti hanno avuto a disposizione per invaderci.
Dalla sua postazione all'interno dell'Esomaschera il maggiore Wranno (che quella mattina, stufo di assistere ai ripetuti amplessi virtuali del compagno, aveva preteso di riprendere il suo posto ai sensori) non credeva alle sue quattro orecchie. Cosa poteva essere andato storto? Quella notte, approfittando di una pausa tra un coito e l'altro con Sorella Thanya che aveva dimostrato una morbosa passione per i portatori di handicap, loro avevano sabotato regolarmente anche la seconda centralina…
- Si lamenta la sparizione di diverse centinaia di persone - stava dicendo ancora lo speaker - che nei doppiminuti trascorsi dalla ricezione dell'OPA al blocco delle teleporte hanno usato le cabine di teletrasporto, ma le segnalazioni stanno ancora arrivando e alla fine gli scomparsi potrebbero ammontare a un migliaio. Non è ancora chiaro se queste sparizioni siano o meno collegate alla tentata invasione wriliana.
- Sei qui. mio bello zoppetto? - flautò Sorella Thanya entrando nell'ampio locale. - Scusa se ti disturbo, ma ci sono due uomini che ti aspettano in Sala Visite.
L'uomo con la benda sull'occhio spense il video e si avviò silenziosamente per seguire la ragazza.
- Che ti succede - domandò lei in tono mieloso mentre lo guidava per un altro dei lunghi e luminosi corridoi della struttura - il gatto ti ha mangiato la lingua? O risenti anche tu delle due ore di sonno che ci hanno rubato stanotte rimettendo quella dannata Doppiora Legale?
- Do… doppiora legale? - ripeté l'uomo con voce strozzata.
- Ma certo. Non ti sei accorto che tutti gli orologi sono stati rimessi avanti di una doppiora? No, eh? Avevi altro da guardare, vero porcellone? - gli ansimò all'orecchio la fanciulla strusciandoglisi contro. La sensuale provocazione della donna non suscitò reazioni di alcun tipo nel maggiore Wranno. I suoi pensieri stavano andando in tutt'altra direzione: ora capiva perché il piano d'attacco wriliano era fallito: quel giorno Terralunga si era svegliata con due ore d'anticipo, e la gran massa degli abitanti aveva usato le teleporte prima che queste venissero collegate all'astrocontainer. Di conseguenza nella mezz'ora successiva, prima che il Presidente Marchand facesse bloccare il teletrasporto, solo pochi terrestri erano stati spediti nello spazio… insieme a tutte le truppe wriliane!
Ancora assorto in questi agghiaccianti pensieri, l'uomo con la gamba di legno entrò nella Sala Visite.
- Ti lascio solo coi tuoi amici - gli sussurrò Sorella Thanya. - Quando hai finito, sai dove trovarmi.
Due figure inquietanti attendevano in piedi al centro del piccolo ma confortevole locale: una specie di cubo dalle sembianze vagamente femminili e un tipo sogghignante che pareva un vampiro. Appena la neoedenista fu uscita dalla stanza, avanzarono verso l'orbo.
- Speravi di aver trovato il nascondiglio perfetto, eh, pezzo di merda? - lo aggredì la donna. - Ma ti è andata male. Per tua sfortuna Vladimir ha il vizio di guardare sempre le trasmissioni di Neo Eden…
- Ogni tanto si vedono delle belle gnocche seminude… e non costa niente - confermò l'altro sempre sogghignando.
- Ieri sera, invece, ha visto la ripresa in diretta della cerimonia d'accoglienza del nuovo adepto… e ha capito subito che si trattava del bastardo che stavamo inseguendo dall'altro giorno!
L'agente Miravlad afferrò per un braccio quello che credeva un normale immigrato clandestino e lo guidò verso l'uscita soffiandogli nell'orecchio: - Vieni. Non vogliamo sporcare questo bel posto… ma appena fuori di qui ti faremo pentire di essere venuto sul nostro pianeta senza essere invitato!
- Ma… ma… non potete portarmi via così senza un mandato o…
- Possiamo, possiamo - sorrise gelida la Schnappenbock mentre il terzetto si avviava verso l'auto degli agenti. - Forse non lo sai, ma c'è la destra, al governo.
Vedendo estrarre gli elettromanganelli, il maggiore Wranno pensò di aprire l'Esomaschera e raccontare la verità… ma si convinse subito che quei poliziotti non avrebbero riservato a due spie un trattamento migliore di quello che usavano agli immigrati clandestini. Si prese la testa tra le mani e iniziò a singhiozzare debolmente. Wrin, nella postazione sottostante, avviò il programma di Voyeur Poker.
Il Venditore d'Invasioni ascoltò con interesse le notizie provenienti da Terralunga, poi prese un fascicolo dalla scrivania e chiese alla sua segretaria di metterlo in contatto video col Triumvirato dei reggenti di Karkopek.
- Signori - esordì appena stabilito il collegamento - credo di aver trovato il pianeta che fa per voi. Ci sono rimasti solo vecchi, donne e bambini… invaderlo sarà uno scherzo. Soprattutto se utilizzerete il nostro articolo 121ZL.66 - “Condizionatore di massa”! Posso essere da voi per illustrarvelo domani mattina. Facciamo alle dieci ora locale?
Questo racconto e le immagini che lo accompagnano sono
World © Marcello Toninelli. All rights reserved
Le immagini sono studi di personaggi alieni realizzati per la mia
serie (di breve vita editoriale) Shanna Shokk.
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