È in edicola il nuovo numero de il Giornalino, che tiene a battesimo questa settimana una mia nuova piccola serie, “Le fiabe sbagliate di nonno Nedo”.
Quando padre Stefano Gorla, nuovo direttore del settimanale cattolico per ragazzi, mi chiese di scrivergli qualche “finalino”, come vengono chiamati in redazione i racconti autoconclusivi, sulle prime avevo pensato di rinunciare. Ne ho scritti diversi, in passato, e l'ho sempre fatto con un fondo di sofferenza. Riuscire a inventare qualcosa di sufficientemente originale nel ristretto spazio di sei-otto pagine è impresa non facile. Non avendo lo spazio per introdurre situazioni o ambienti inediti, si finisce sempre per cavalcare temi fin troppo risaputi. Qualche volta sono riuscito a trovare l'idea buona, simpatica, un po' diversa dal solito e questo mi ha dato molta soddisfazione. Ma in altre occasioni devo confessare che mi sono adagiato con rassegnazione sui cliché più scontati, e temevo di trovarmi troppo spesso in questa condizione, dovendone scrivere ancora. Finché mi è venuta l'idea: se devo sfruttare i topoi narrativi più risaputi, perché non farlo rileggendo a modo mio i racconti più conosciuti in assoluto, cioè le fiabe classiche?
Ed ecco nonno Nedo, anziano bizzarro e creativo che quando deve raccontare una fiaba al nipotino prima di dormire, lo fa a modo suo.
“Biancaneve e sette nani” nella scombinata fantasia di nonno Nedo è diventata così “Biancanana e i sette spilungoni”. A disegnarla è stato chiamato quel geniaccio e gran maestro della matita che è Luca Salvagno, momentaneamente in libera uscita dallo jacovittiano Cocco Bill che porta avanti da par suo sulle stesse pagine da più d'un decennio. E raramente mi è capitato di essere tanto soddisfatto di come una mia sceneggiatura è stata realizzata.
Luca ha fatto davvero un lavoro stupendo! Il genio impaginativo di un De Luca servito dalla ricchezza compositiva di un Landolfi in salsa modernissima e con tratto e gusto personalissimi e inimitabili! Una gioia per gli occhi e un salutare massaggio per la materia grigia! Finita di leggere la storia, viene voglia di tornare a “studiare” le vignette una per una per scovare tutte le chicche che il diabolico autore clodiense ci ha seminato!
Ci sono già altre tre “Fiabe sbagliate” pronte per la pubblicazione tra aprile e maggio: “Alì Bebè e i 40-tardoni” con i disegni di Allegretti, “La bella imbranata nel web” realizzata da Ripa, e “La bulla e il bestione” di nuovo con Salvagno. Per coincidenza, ho spedito giusto oggi i testi di altri quattro racconti che rileggono a modo mio “Cappuccetto rosso”, “Il gatto con gli stivali”, “Hansel e Gretel” e “Cenerentola”.
Questo numero de il Giornalino ha naturalmente anche altri motivi d'interesse: un nuovo episodio del Gray Logan di Vietti e Bastianoni, una tripletta di gag del divertente Paky di Lo Bianco e Olivieri, la seconda puntata del fantascientifico “Cibyrus”, opera postuma del grande Toni Pagot disegnata da Genzianella e soprattutto l'inserto G fumetti che, in occasione del 25 aprile, ripropone la prima parte delle “Storie di Resistenza” di Renzo Calegari.
Se siete appassionati di buon fumetto, sareste dei criminali a non spendere 1 euro e 90 per tanto ben di Dio!
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