Per quanto ne so, il primo a rendere famoso il nome di Ringo è stato John "the Duke" Wayne, naturalmente nel film "Ombre Rosse" ("Stagecoach") di John Ford del 1939. Potete vederlo qui sopra nel bel volume omonimo che lo contiene in forma di "fotoromanzo" realizzato con fotogrammi tratti dal film accompagnati dai dialoghi in didascalia. All'epoca (il libro è del 1975 e fa parte di una collana che ospita vari titoli, tra i quali il "Ninotchka" di Ernst Lubitsch con Greta Garbo e il "Dr. Jekyll & mr. Hyde" di Rouben Mamoulian con Fredric March), non esistendo ancora videocassette o DVD, questo era forse l'unico modo per "possedere" un film.
A portare il nome di Ringo su carta prima dell'edizione in libro del film aveva però provveduto il vulcanico Pini Segna, autore-editore di molte pubblicazioni negli anni 50 e 60 del secolo scorso, adottandolo nel 1960 per il protagonista di una sua serie di albi a striscia di genere western, appunto Ringo, lo sceriffo immortale. La breve serie era stata raccolta un paio d'anni più tardi in tre volumetti brossurati sempre nel classico formato a striscia, di cui potete ammirare qui sopra la copertina del n.1 e, dopo il successo cinematografico del film di Duccio Tessari "Una pistola per Ringo" (1964) interpretato da Giuliano Gemma, nuovamente proposto (stavolta in formato bonelliano) sui volumetti di The Ringo Story.
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