lunedì 6 aprile 2020

Pasticciando col colore


Ogni tanto andando a cercare qualcosa nei grandi cassetti dove tengo strisce e tavole originali, saltano fuori cose quasi dimenticate.
Stavolta, cercando dei disegni di Benito che mi serviranno per il quarto numero di Fritto Misto, mi sono imbattuto in una cartelletta di disegni sui quali mi ero divertito a pasticciare col colore.


Da ragioniere scolasticamente digiuno di qualsiasi tecnica di disegno e di pittura, prima che la tecnologia ci regalasse Photoshop a volte mi ero trovato a dover usare gli acquarelli per una copertina o un'illustrazione pubblicitaria sulle riviste che pubblicavo insieme a Paolo Di Pietrantonio e Stefano Casini (Prova d'Autore, fox trot! e la prima versione di Fritto Misto). Altre volte mi sono divertito a colorare disegni vari di personaggi rimasti allo stato di progetto o anche soltanto di idea. I risultati sono quelli che potete vedere in questo post: tanta buona volontà, qualche minima cognizione raccolta su un corso di pittura per corrispondenza letto in modo frammentario, e niente più. Per essere un assoluto autodidatta, tutto sommato ero contento (e lo sono ancora) dei poveri risultati ottenuti: comunque davano "vita" ai personaggi più di quanto riuscisse a fare il bianco e nero.

Andando nel dettaglio, ecco a cosa si riferiscono questi lavori, tutti realizzati tra gli ultimi anni 70 e gli 80. In apertura del post potete vedere un'illustrazione di Sher, eroina fantasy della quale avevo anche scritto la sceneggiatura di un breve racconto, mai realizzato.
Qui sotto ci sono invece due diverse illustrazioni di Kannak, strano giustiziere pellerossa (in realtà era un bianco che si nascondeva sotto il pesante trucco indiano) che aveva fatto capolino anche sulla copertina di un numero di fox trot!, il quinto, per la precisione.





Di tutt'altro genere l'illustrazione di Scotty, (prendeva il nome dalla razza del gatto, lo Scottish Fold) protagonista di ipotetiche avventure umoristico-avventurose, come lascia presagire il disegno umoristico del personaggio calato però in un contesto di stampo più realistico.


Mi sono dilettato anche a interpretare personaggi altrui, come le Tartarughe Ninja.


Quello sotto invece era il balzano progetto di una serie di storie metafumettistiche ambientate nel mondo di... Fumettocittà (i lettori di Fumo di China e del secondo numero di Fritto Misto sanno di cosa sto parlando). Non ricordo più il nome del protagonista, quella specie di Maciste con la maglietta a righe orizzontali. Per la prima avventura, che si sarebbe dovuta svolgere sul set dell'episodio di Akim "Battaglia nelle tenebre", l'idea era quella di un serial killer che stava uccidendo tutti i "tarzanidi" (nell'immagine, il Jungla King di Pini Segna steso a terra morto, e un volitivo Zembla che lo osserva. Sulla sinistra vediamo invece il "nemico ritornante" di Akim, Terror, che sembra essere in ottimi rapporti con Isabella, la sexy eroina dei tascabili delle Edizioni 66 (poi RG ed Edifumetto). 


Ho ripescato anche quattro cartoline, una natalizia-antirazzista e tre "romantiche" con il mio Pinguino Colofòn.







5 commenti:

  1. Le cartoline, forse, sono colorate con le Ecoline. Gli altri dovrebbero essere acquarelli.

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  2. Boh, tutto può essere. In un certo periodo ho usato qualche china colorata della Windsor & Newton, ma credo di non averne mai avute abbastanza da affrontare disegni di questa portata. Penso dipenda solo dal fatto che da ignorante della materia usavo gli acquarelli... con la "forza" delle tempere. :-)

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    1. beh, poi in effetti può dipendere anche dalla marca degli acquerelli e magari la scansione degli originali ci mette qualcosa di suo.

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