venerdì 1 novembre 2024

Quando Zagor parla serbo



Nell'unico giorno in cui sono stato a Lucca quest'anno, nelle more della presentazione delle card "Legends" della Gedis, sono stato raggiunto all'Oratorio San Giuseppe (di fronte allo stand della Bonelli) dall'editore serbo del volumone cartonato (peso 2 chili e 700, circa mezzo chilo in più del mio "Dantone" che ne pesa 2 e 100) del 2023 della Ceseli Cetvrtak di cui avete visto la copertina in apertura di post e che contiene le prime quattro storie a colori di Zagor ("Indian Circus" e i primi tre numeri centenari, dunque anche il trecentesimo di cui ho scritto la sceneggiatura).



Con grande sorpresa dell'editore stesso - col quale cercavo di comunicare col mio zoppicante inglese - la copertina del volume è stata montata a rovescio. D'altronde, avendo la copia ancora la cellofanatura originale, era impossibile accorgersene finché non l'ho aperta. Vabbe', almeno la mia postfazione è diventata una prefazione.




Per chi non mastica il serbo, ecco qui sotto il testo originale del mio intervento:

Ho iniziato a leggere Zagor quando ancora usciva in albi “a striscia”, ma lo compravo saltuariamente. Solo quando sono cominciate a uscire le “raccolte” nel formato libretto che poi sarebbe diventato quello caratteristico della Sergio Bonelli Editore, ho preso a seguirlo con continuità. E ben presto mi sono innamorato del personaggio. A ogni anno che passava, le storie di Sergio... pardon, Guido Nolitta, diventavano più belle e cariche di atmosfere molto particolari, e Gallieno Ferri le accompagnava in maniera magistrale coi suoi disegni dal tratto classico ed efficace, a tratti impressionista, ma sempre “amichevole”: i suoi personaggi ispiravano infatti simpatia a prima vista e non potevi non affezionarti a loro. Ai buoni come ai cattivi.
Mai avrei immaginato di avere un giorno la possibilità di scrivere io le storie dello Spirito con la Scure.
Invece, dopo anni di esperienze in varie pubblicazioni a fumetti sia in veste di sceneggiatore che di disegnatore che mi avevano permesso di crescere come autore, mi fu offerto di proseguire le avventure del giustiziere di Darkwood dopo che il suo creatore aveva deciso di abbandonarlo, troppo preso dai crescenti impegni della casa editrice... e forse anche un po' stanco dopo aver dato vita a tantissime, incredibili storie del suo primo personaggio importante.
In ogni caso proposi alcuni soggetti che vennero accettati... e mi ritrovai di colpo al timone della testata. La mia perfetta conoscenza del personaggio e la buona qualità delle mie sceneggiature spinsero infatti Sergio ad affidarmi la quasi totalità delle storie di Zagor per ben undici anni, arrivando a parlare di me come del suo “erede”. Finché anch'io, un po' per stanchezza, un po' perché attirato da altre sfide professionali in veste di autore completo, decisi di passare la mano.
Durante il lungo e appassionante periodo in cui ho scritto le avventure di Za-Gor-Te-Nay, ho fatto affrontare al protagonista indiani in rivolta, fuorilegge, trafficanti d'armi e alcool, mostri, mutanti e ogni altro genere di imprese in giro per Darkwood e nel resto del Nord America, avendo “al mio servizio” non solo le morbide pennellate di Ferri, ma anche il tratto essenziale quanto funzionale di Franco Donatelli, “narratore visivo” come pochi, il disegno preciso e ricco di particolari di Franco Bignotti (coadiuvato dal cesellatore Gaetano D'Auria) e le ventate di freschezza portate dai nuovi disegnatori che nel tempo sono andati ad aggiungersi allo staff storico, Marco Torricelli in continua crescita e soprattutto Michele Pepe, capace di introdurre nella tradizione grafica – senza tradirla - un tratto nuovo, all'americana, un po' buscemiano. Con ognuno di loro è stato un piacere e un onore lavorare.
Lungo il percorso mi si sono presentate anche due tappe importanti: la nascita degli albi “Speciali” con periodicità annuale, di cui ho sceneggiato i primi tre numeri, e la scrittura del trecentesimo numero, traguardo “festeggiato” con il colore come tradizione della casa editrice.
Mentre le normali storie della serie potevano avere la lunghezza che la natura della vicenda richiedeva, in entrambe queste uscite speciali mi sono dovuto misurare con un limite prefissato di pagine. Naturalmente niente di preoccupante. In passato avevo scritto per altri editori anche storie di dodici pagine, o addirittura di quattro. L'unico problema di cui deve tenere conto uno sceneggiatore quando deve “stare dentro” uno spazio preciso, è la scelta di una storia adeguata per quella lunghezza. 94 pagine, ovviamente, non consentono lo sviluppo di trame troppo complesse, così per l'occasione decisi di inventare per Zagor una sfida “sportiva”, qualcosa che lo impegnasse in un percorso limitato nel tempo e nello spazio ma gli consentisse comunque di regalare ai lettori un buon numero di scene d'azione e qualche colpo di scena.
Nella pagina della Posta della pubblicazione, Sergio Bonelli salutò il traguardo del trecentesimo numero con queste parole: “Nolitta ha lasciato il timone del n. 300 in buone mani: in quelle di Gallieno Ferri, il “papà grafico” dello Spirito con la Scure, e in quelle di Marcello Toninelli, che di Zagor se ne intende, come dimostrano le numerose e belle avventure che ha scritto in questi ultimi anni”.
La colorazione dell'episodio fu affidata a Laura Battaglia, moglie del mitico Dino, uno degli artisti più importanti del fumetto di tutti i tempi.
Il risultato dei nostri sforzi... potete godervelo in questa bella edizione che avete tra le mani. Buona lettura, e buon divertimento.



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