giovedì 31 dicembre 2009

Also sprach Marcello

Volevo aspettare i primi di marzo per informare quelli tra i miei diciassette lettori che ancora non lo sapevano, che appunto sul finire dell'inverno il mio Dante avrà un'altra occasione di festeggiare i suoi 40 anni. Sarà infatti presente con mostra di strisce originali e partecipazione del sottoscritto alla sesta edizione di Fullcomics, emigrata da quest'anno nella stupenda cornice di Sarzana, in provincia di La Spezia. Ci saranno, naturalmente anche tanti altri ospiti, a cominciare dal mio amicissimo nonché, per un certo periodo, compagno di strada fumettistica Stefano Casini... ma ne parleremo in modo più dettagliato a tempo e luogo. Per il momento mi interessa segnalarvi che sia io che l'amico Stefano siamo stati intervistati da Viliana Trombetta, e che le nostre chiacchierate sono disponibili qui: http://www.fullcomics.it/portale/?p=126

Stefano parla naturalmente soprattutto di Nathan Never e dei suoi volumi cubani. Io, oltre che del piccolo poeta cartaceo, di Berlustory (e di Berlusconi) e... della Bibbia. A chi vorrà ascoltare le due registrazioni... buon ascolto!

Quello che vedete qui sopra è invece il disegno per il poster della manifestazione di cui, come dimostra la firma, sono l'autore, e che oltre al festeggiato Dante vede protagonisti alcuni personaggi del presente e del passato che ho creato (Capitan G, Rokko Cipolla, l'Agenzia Scacciamostri) o di cui ho scritto le sceneggiature (Zagor e Dylan Dog). Chi fosse interessato a entrare in possesso del manifestone, troverà tutte le informazioni necessarie per acquistarlo sul sito di Fullcomics.


Buoni propositi

Con l'arrivo del nuovo anno, è consuetudine fare propositi per cercare di diventare migliori. Un modo potrebbe essere quello di deberlusconizzarsi la materia grigia, nei limiti del possibile. Anche i più irriducibili avversari del nostro “amato” Presidente del Consiglio infatti, me compreso, volenti o nolenti ne subiscono il quotidiano lavaggio del cervello che viene perpetrato, a volte scientemente, altre casualmente, soprattutto tramite le televisioni (compresa ormai ampia parte anche di quelle di Stato) e quanto vi ruota attorno. A cominciare dai giornali che di tivù, appunto, parlano.
La maggior parte della guide tv, infatti, non fa che replicare a livello cartaceo la
weltanschauung berlusconiana fatta di apparenza (veline, tronisti e quant'altro. Escort non gradite), soldi facili (quiz basati quasi solo sulla fortuna, raramente sulla competenza) e pettegolezzo autoreferenziale.
Capofila di questa filosofia “spensieratizzante” è indubbiamente l'ammiraglia delle guide tv,
TV Sorrisi e Canzoni, appena rinnovata... senza cambiare niente. Beh, se siete acquirenti abituali di quel settimanale o di altri similari, cercate un altro modo per tenervi informati su “cosa c'è in tivù”. Se vi interessa il mio modesto e disinteressatissimo parere, comprate per esempio Film TV. Oltre ai programmi (con puntuale recensione di tutti i film in palinsesto nelle reti maggiori e di alcuni di quelle digitali e satellitari) ci trovate la segnalazione di tutti i film in uscita nelle sale cinematografiche (con recensioni che si possono anche non condividere, ma sempre interessanti e argomentate), servizi sui film in lavorazione, informazioni sulle uscite dei film in dvd, una rubrica sui fumetti e persino l'oroscopo. Io lo compro fedelmente dal primisssimo numero e vi assicuro che ogni volta è un piccolo massaggio cerebrale disintossicante. Costa 1 euro e 70. Provatelo, se vi va. Magari scoprite che del gossip si può fare a meno. E che si può andare al cinema senza subire per forza le scelte massificanti dei multisala Medusa (guarda caso berlusconiani anche quelli) o Warner.


sabato 12 dicembre 2009

Uno scoppio, 40 anni fa


Quaranta anni fa, ingenuo bancario neodiplomato inesperto  del mondo, sbarcavo a Milano per iniziare una (breve) carriera da mezzemaniche alla sede meneghina del Monte dei Paschi di Siena. Era la metà di novembre. In tempo per trovarmi sul posto quando uccisero l'agente Annaruma e, pochi giorni dopo, fecero esplodere una bomba alla Banca Nazionale dell'Agricoltura. Io lavoravo in piazza della Scala, dunque poco distante da piazza Fontana. Qualche centinaio di metri, in linea d'aria. E il "botto" lo sentimmo tutti, lassù negli uffici del Centro Borsa della banca, all'ultimo piano. Come sentimmo il successivo gran via vai di ambulanze.

A quell'epoca ero abbastanza ignorante, in materia politica. Distinguevo a malapena la Destra dalla Sinistra, confondevo Mattei con Matteotti e sapevo poco o niente del Ventennio fascista vissuto dai nostri genitori. I tempi erano quelli che erano. La scuola non ci insegnava niente, da quel lato. Il programma di Storia, per dire, si arrestava in pratica alla fine dell'Ottocento, al punto che nel tema dell'esame di Stato scrissi che in Calabria c'era ancora il brigantaggio. Con un presidente della commissione calabrese! Mi spiegò gentilmente che non era più così. Della 'ndrangheta, però, non mi disse nulla.

Questo per dire che, in quei giorni, ancora ospite-a-pagamento in casa di una venale zia, capii ben poco di quello che mi stava succedendo intorno: tassisti, piste anarchiche, Pinelli, Calabresi e quant'altro. La televisione dell'unico canale Rai, in bianco e nero, non aiutava granché, e i giornali non li leggevo. Il mio unico pensiero in quei giorni, d'altronde, era portare avanti il mio Dante, appena apparsomi sulla copertina di Off Side esposto in un'edicola di via Tonale, come una madonna laica a indicarmi la via del Fumetto che avrei dovuto percorrere.

Negli anni successivi, complice la condivisione di un appartamento con alcuni colleghi (ciao Claudio, Renato, Fabrizio...) più politicizzati e informati di me, incominciai a decodificare il mondo della politica, indirizzandomi sulla via di un anarchismo che sonnecchia tuttora in me, e ebbi modo di ricostruire la realtà di quei giorni terribili che, anche se rimasti orfani di una sentenza capace di far giustizia per le vittime, una loro verità storica l'hanno raggiunta e lasciata a informazione di chi c'era (e non capiva) e di chi è venuto dopo.

Per tutti, può valere la pena di rileggere quei giorni e quelle trame su "Piazza Fontana", il bel libro a fumetti realizzato da Francesco Barilli e Matteo Fenoglio per l'editore Becco Giallo. Per sapere. Per non dimenticare.

 

giovedì 10 dicembre 2009

Fumetti comunisti

A quarant'anni suonati, il mio buon Dante continua a folleggiare, deciso a proseguire instancabilmente i festeggiamenti fino al novembre del 2010.

Stavolta lo fa in bella e onorevole compagnia, anche se ospite in casa di irriducibili comunisti. Sì, proprio quelli tanto invisi al nostro premier, che li vede dappertutto: nei tribunali, nei giornali, alla televisione, nelle aule scolastiche, persino al Quirinale e fors'anche nei letti che frequenta (quello regalatogli da Putin) o non frequenta più (quello della da lui divorzianda Veronica Lario, al secolo Miriam Bartolini). 

Ma dicevamo di Dante. Saputo che il Manifesto (e non è una novità) fa fatica a pareggiare i suoi conti, eccolo correre in soccorso insieme ad altri generosi amici. Lui lo fa con quattro strisce infernali, ma adeguate ai tempi, che vengono pubblicate sul supplemento "Comunista a chi?" di cui vedete qui sopra la copertina. Lo si trova in edicola insieme al giornale dal 17 dicembre, e siccome è stato fatto per aiutare i giornalisti del quotidiano a trascorrere le prossime feste senza eccessivi pensieri, per averlo bisogna scucire la non indifferente somma di 50 euro. Il contenuto, però, è succulento: ai fumetti oltre al sottoscritto troviamo impegnati nientepopodimeno che la coppia Faraci & Cavazzano, Flaviano Armentaro, Antonio, Caterina e Giacomo Crepax, Stefano Disegni, Paolo Bacilieri, Stefano Casini, Luca Enoch, Roberto Recchioni, Walter Venturi, Sergio Ponchione, Otto Gabos, Diego Cajelli & Giuseppe Ferrario, Carmine Di Giandomenico, Antonio Solinas & Matteo Scalera, David Lloyd, Nick Abadzis e Donald Soffritti.

Se non bastasse, a deliziarci con la loro prosa intervengono dei veri pezzi da novanta come Josè Saramago, Eduardo Galeano, Domenico Starnone, Stefano Benni, Ascanio Celestini, il premio Nobel Dario Fo, Valerio "Eymerich" Evangelisti, Andrea Balani e Alessandro Robecchi.

La gran parte del materiale pubblicato, probabilmente, non apparirà mai più altrove, e dunque vale la pena di non farsi scappare quest'insolita strenna prenatalizia.

Le tavole originali, strisce di Dante comprese, a ulteriore sostegno dei conti del giornale saranno poi vendute nel corso di un'apposita asta. Casomai foste interessati, appena saprò quando e dove si terrà, ve lo farò sapere. Sperando che non svanisca nelle nebbie come quella telethoniana di Lucca. 


La striscia di Dante, qui rimontata in verticale, è World © Marcello. All rights reserved. 

 

venerdì 4 dicembre 2009

Supereroi a Perugia

Dal 3 dicembre al 9 di gennaio, i supereroi sbarcano a Perugia (al Museo di Palazzo della Penna) con una mostra di tavole originali di Simone Bianchi, Claudio Castellini e Gabriele Dell'Otto, tre fra i più noti autori italiani che hanno legato il loro nome ai più grandi supereroi statunitensi. Ma non mancano i maestri USA: una vasta sezione ospita gli originali di Jack Kirby, Mike Mignola, Chris Bachalo, John Byrne, Mike Allred, Marc Silvestri, Romita Sr., Romita Jr., Erik Larsen, Frank Quitely, Steve Rude, Greg Land e tanti altri.

Last but not least, ci sono anche gli originali degli autori italiani che si sono confrontati col mito del supereroe: Magnus, Mastantuono, Palumbo, Baldazzini, Landolfi, e tanti altri. Fra i quali, il sottoscritto che espone otto strisce (due pagine) del neonato Capitan G e due tavole orizzontali del suo più maturo Superstrunz, il primo, mitico e unico supereroe scatologico della storia del fumetto.

Sabato 5 dicembre, alle ore 18,30, al Teatro del Pavone, Max Brighel intervista i tre supereroisti sunnominati, perciò che aspettate? Tutti a Perugia!