martedì 24 maggio 2016

Ma quanto vi costo?


Ogni tanto è divertente andare su eBay e digitare il proprio nome per vedere cosa, tra le proprie produzioni fumettistiche passate, galleggia nell'oceano di prodotti "all'asta" sul noto sito. E quali "quotazioni" abbiano raggiunto le varie testate.
Sorprendente la presenza dell'inserto con l'intervista fattami da Franco Spiritelli in occasione dei miei 25 anni di vita professionale. Viene via a un prezzo variabile fra i 3 e i 5 euro.


Per rimanere in quel formato e in quell'epoca di avventure editoriali, "Prova d'Autore", primissimo parto dell'incosciente triade Casini-Di Pietrantonio-Toninelli, ha raggiunto la discreta quotazione di 20 euro. Tutto sommato ragionevole, vista la bassa tiratura. I meno rari Fox Trot! viaggiano tra i 4 euro del numero con I Guanti Neri in copertina e gli 8 del 
numero promozionato da Xaviera!



Per entrare in possesso della geniale quanto sfortunata "rivista in scatola" Fritto Misto occorrono invece 18 euro (ma sul sito di Alessandro Distribuzioni la si trova a 4 euro).


Altalenanti le quotazioni che riguardano gli Zagor da me scritti (si va dall'euro de "La missione abbandonata" ai 10 de "Il segreto del capitano").


  
Sempre in tema zagoriano, il mio volume di memorie "Un senese a Darkwood" viene offerto tra i 13 e i 20 euro: non abboccate! Il volume è ancora in vendita sul sito della casa editrice Cartoon Club a soli 12 euro, nella sezione "Libri e cataloghi".


Chi fosse interessato ad altri miei personaggi, può procurarsi l'intera collezione di Shanna Shokk a 10 euro, i quattro numeri di Dark a 13, e i due di Turma a 6.






Dulcis in fundo, cartoline (del Centro Andrea Pazienza di Cremona) e adesivi (del Diabolik Club) viaggiano tra 1 e 3 euro.




Ah, navigando su eBay si scopre anche che mi viene attribuita la paternità di un numero di Santiago. In realtà, come diceva Brancaleone, da me "mai coverto"!



venerdì 20 maggio 2016

Merce virtuale e pubblicità reale


Sono ormai quattro i miei libri digitali disponibili sullo store del "distributore" e sulle principali librerie online (Feltrinelli, IBS, Amazon eccetera).
Metterli in vendita è facile e non costa niente, almeno se si è in grado di realizzare una copertina professionale quanto basta e di gestire la trasformazione del testo in ePub (e per fortuna a quello pensa il prezioso Jacopo). Ma, ovviamente, questo non è sufficiente per venderli. Le librerie ospitano milioni di titoli, ed è praticamente impossibile che qualcuno scopra per caso i miei lavori. Anche chi cercasse un certo tipo di narrativa, poliziesca o fantascientifica, prima di imbattersi nei miei volumi deve "sfogliare" migliaia e migliaia di libri di autori e case editrici più importanti. Dunque, dopo averli "pubblicati", bisogna ingegnarsi per venderli. E, si sa, la pubblicità è l'anima del commercio.
La prima cosa da fare è la più semplice ed economica: parlarne nel proprio blog, sul profilo Facebook, su Twitter e quant'altro disponibile gratuitamente in rete. Se si hanno centinaia di migliaia di followers o "amici", può essere sufficiente. Se se ne hanno solo qualche migliaio, diventa più complicato far quadrare i conti per quella via.
Personalmente, sono "seguito" soprattutto da lettori delle mie vecchie storie di Zagor e Dylan Dog, da fan delle mie strisce umoristiche e da qualche collega. Persone, oltretutto, sparpagliate ai quattro angoli del mondo (oltre che in Italia, in Canada, Norvegia, Turchia, Croazia...) e che in qualche caso non parlano neppure l'italiano. Così, da questo bacino di potenziali lettori non c'è da aspettarsi grande riscontro. In effetti, nei primi mesi non è arrivato che qualche centinaio di euro di diritti d'autore.
Un'altra strada che la rete offre, è quella di "sponsorizzare" i libri in rete. Non ho ancora approfondito le metodiche e i costi di questo metodo, ma prima o poi lo farò.
Altri canali sono decisamente troppo costosi: spot in tivù o alla radio e inserzioni su quotidiani e periodici sono fuori dalla mia portata. Che altro resta? Solo il volantinaggio nelle sedi opportune, credo. Perciò ho preparato un volantino in formato A5 (14,8 cm. per 21 cm.) e ci ho investito una parte dei proventi finora raccolti coi miei eBook.
Ho effettuato la prima distribuzione (un migliaio di copie) in occasione del Salone del Libro di Torino. Distribuzione "alla cieca": vai a sapere chi, tra ragazzini, adulti e anziani che si aggiravano per i corridoi della Fiera, legge anche libri digitali. A livello nazionale si tratta del 5-10% dei lettori. Comunque, l'importante è incuriosire con le copertine e i riassunti. Poi, se uno è interessato, in qualche modo forse si organizzerà per procurarsi e leggere il volume che ha attirato la sua attenzione.
Insomma, per vendere le mie opere virtuali (o, per essere più precisi, pubblicate su supporto virtuale: il contenuto è "reale" esattamente come quello dell'edizione cartacea, dove questa esiste) sono ricorso a una pubblicità "reale", su carta.
Continuerò la diffusione dei volantini alle prossime mostre e incontri di vario genere. Per cui, se nei mesi a venire partecipando a qualche evento librario o fumettistico vi capiterà di vedere un tizio in barba e occhiali che distribuisce foglietti colorati tra gli stand... sapete chi è.





mercoledì 18 maggio 2016

Il Divino Salone


Ho passato quattro giorni (dei cinque della manifestazione) al Salone del Libro di Torino.
Grande struttura, persino troppo.
Tantissimi editori, grandi e piccoli, e presenze "collaterali": la RAI, le Forze Armate e persino la Massoneria, ognuna col proprio ricco, ricchissimo stand.
Ci sono anche i fumetti, da Allagalla a Sergio Bonelli, da Bao a 001, e ovviamente a Shockdom che presentava tutti i suoi cavalli di battaglia, dal fenomeno Sio al "Qvando c'era LVI" di Antonucci-Fabbri-Perrotta, dal micioso "Due cuori e una gatta" di Kaneda al divertente "Fidanzato vampiro" di Tiziana De Piero, dalle raffinate immagini di "Cotton Tales" di Jessica "Loputyn" Cioffi a "Io sono chiavica" di Odde, dall'originale "Noumeno" di Staiano-Rincione al, dulcis in fundo, mio "Dante, la Divina Commedia a fumetti".



Buona affluenza di pubblico, con le abituali, chilometriche code dei fan di Simone Albrigi, e buone vendite, anche se forse inferiori alle attese. Il fatto è che gli organizzatori dell'anno scorso avevano millantato 300.000 visitatori. Un controllo dei biglietti staccati ha dimostrato che erano appena più di 120.000, quest'anno aumentati di poco. Niente a che vedere con gli oltre 200.000 della manifestazione lucchese. Certo, qui c'erano solo i libri, mentre Lucca Comics e Games si "gonfia" con videogiochi, giochi da tavolo e cosplayer.
Comunque, il piacere di rivedere facce amiche di colleghi e lettori, per noi autori resta sempre grande. Ancora di più quello delle nuove conoscenze che, attirate nel mio caso dalla particolarità della parodia dantesca, si avvicinano con genuino divertimento e gusto dell'inattesa scoperta.
Le vendite dell'elegante, colorata e ricchissima edizione realizzata dalla Shockdom per il settecentocinquantennale della nascita del Sommo Poeta stanno andando decisamente bene: la tiratura iniziale è andata via in poco più di due mesi, e allo stand era dunque presente già la Prima ristampa.



Episodio sgradevole durante una delle sedute di firme di Simone "Sio" Albrigi: una nota attrice comica televisiva ha cercato di usare la sua notorietà per far fare una dedica alla nipote scavalcando la fila (composta in gran parte da ragazzini e ragazzine tra i cinque e i dodici anni, educatamente e pazientemente in coda da un'ora e più). L'autore, correttamente, le ha detto di fare la fila come tutti. 
Per il resto, pernottamenti sulle rive della Dora, gustose cene a base di pizza o ravioloni al "Le Ferriere", avanti-indrè tra Residence e Lingotto con bus e metro e una rapida escursione in centro (purtroppo non c'è stato il tempo di visitare il Museo del Cinema, causa fila abnorme alla biglietteria).
Dopodiché, si ritorna al lavoro. Fino alla prossima Mostra che sarà...?
Intanto, gustatevi qualche foto alla rinfusa di queste giornate torinesi baciate dal bel tempo (solo un temporale nel pomeriggio di sabato... ma dentro la Fiera non ce ne siamo neanche accorti).





























martedì 17 maggio 2016

Meglio che vincere il premio Oscar!


Quello che non ti aspetti dal tuo lavoro di fumettista: da qualche giorno ha aperto il Circolo Arci di Pietrabuona, a un tiro di schioppo da Pescia, caratteristica e graziosissima cittadina in provincia di Pistoia. Il gestore, l'irrefrenabile Emanuele Cutsodontis, tra i suoi mille interessi e impegni (primo di tutti quello benemerito con l'Avis) è anche un grande appassionato di fumetti. Non a caso organizza da qualche anno Pescia Fumetto & Dintorni, di cui sono stato recentemente ospite.
Orbene, spinto dalla sua passione, ha deciso di caratterizzare con i fumetti i tavoli del suo locale, e uno di questi è il "tavolo Marcello", tappezzato di riproduzioni delle mie strisce (la realizzazione pratica è opera dell'accoppiata vincente Alberta Cappelletti e Ilaria "Darwin" Cappelli). Se si pensa che gli altri due sono il "tavolo Topolino" e il "tavolo Tex", come non essere fieri e grati di tanto onore! Questi sì, che sono riconoscimenti, tanto più preziosi perché sinceri e provenienti da un lettore, sia pure speciale come Emanuele.






lunedì 9 maggio 2016

Venticinque anni a Darkwood


Tanto tempo è rimasto all'ombra delle fronde e tra i grovigli di liane dell'improbabile foresta nordamericana creata dalla fantasia di Sergio Bonelli e Gallieno Ferri. Sto parlando di Moreno Burattini, sceneggiatore da un quarto di secolo delle avventure di Zagor.
Per festeggiare la ricorrenza, qualche mese fa l'instancabile Marco Grasso ha pensato di mettere insieme un libriccino di "omaggi" e ha chiesto anche a me se avevo voglia di dare un contributo. Avevo già "dato buca" a Moreno quando mi aveva chiesto un disegno per la sua raccolta di aneddoti "Utili sputi di riflessione", perciò stavolta non potevo davvero tirarmi indietro.



Considero Moreno un amico e una bella persona, sempre allegro e pieno di entusiasmo. Sull'editoria in genere e quella bonelliana in particolare non andiamo molto d'accordo, ma si tratta di rispettabili punti di vista non sufficienti a incrinare una simpatia che spero reciproca.
Comunque, pur nelle more della scrittura del mio (e di Maila Nosiglia) saggio politico, ho rubato un po' di tempo alla professione e alla famiglia e mi sono messo al lavoro. La "battuta" è venuta da sola. Il disegno ha richiesto un po' più di tempo e d'impegno. E, da quell'incontentabile che sono, appena l'ho finito avrei voluto ridisegnarlo da capo con uno Zagor un po' più "nervoso"... ma non potevo permettermelo, perciò... "buona la prima".










Ora che, in occasione della mostra che l'amico Marco e i suoi compagni di Etna Comics hanno organizzato all'aeroporto di Catania, l'albetto è stato consegnato nelle mani di Moreno, sono finalmente libero dal vincolo di segretezza fin qui impostomi "per non rovinare la sorpresa" e posso pubblicare la paginetta da me realizzata.
Aggiungendo un sincero augurio a Moreno: che possa scrivere storie del suo amato Spirito con la Scure per almeno altri venticinque anni!


Non solo fumetto



Ho sempre scritto. A dieci anni mi facevo in casa "i giornalini". Con fogli di quaderno piegati in due e assemblati con le "spille" che toglievo ai Grand Hotel di mia madre, scrivevo e disegnavo direttamente le storie che mi passavano per la testa. I personaggi all'inizio erano quelli dei fumetti o dei libri che mi piacevano, ma le avventure erano tutte frutto della mia fantasia. A sedici anni, come ho raccontato qui, pubblicai un raccontino western nella "pagina dei lettori" della rivista Colt 45. A diciannove scrivevo le mie prime strisce umoristiche, Pier Giorgio apparso sulla "pagina dei lettori" di Off Side, e subito dopo - sulla stessa rivista -, Dante, prima pubblicazione professionale.


Quando, lasciato l'impiego bancario, mi dedicai completamente al fumetto, arrivai alla sceneggiatura sulle Sexy Operette. All'inizio disegnavo soltanto; le storie le scriveva quel tesoro di donna che era Andreina Repetto dalla quale ho appreso i primi rudimenti di una scrittura professionale, poi sostituita da Edy Segantini, che avrebbe in seguito lavorato per l'Unità e avuto una carriera editoriale di tutto rilievo. Una volta accadde che la seconda parte di una sceneggiatura di quest'ultimo andò perduta. Scoprii qualche tempo dopo che un mio amico frequentatore di ambienti dove si consumavano allegramente droghe di vario genere (all'epoca era una cosa che faceva abbastanza fico, ritenuta molto alternativa), postino a Monteroni d'Arbia, aveva preso l'abitudine di scaricare nell'Arbia stessa la posta che avrebbe dovuto consegnare quotidianamente nei paesini dei dintorni (quando lo scoprirono lo licenziarono, e la posta ricominciò ad arrivare regolarmente). Suppongo perciò di dovere a lui l'occasione di cominciare a scrivere i testi della serie. Alle mie pressanti richieste (quel numero delle Sexy Operette rischiava di uscire in ritardo), il titolare dello studio per cui lavoravo mi disse di scrivermela da solo, la fine della storia. E quando, qualche mese più tardi, Segantini mise fine alla sua collaborazione per passare al quotidiano comunista, le sceneggiature mi vennero affidate quasi automaticamente.
Poi ci sono stati decenni di scrittura per testate come Lanciostory e Skorpio, Adamo, Bonelli, il Giornalino e via elencando. Nel frattempo avevo scritto un libro sulle collane della Bonelli dall'inizio agli anni Ottanta, curato la rubrica della posta di Guerra d'Eroi e varato con Stefano Casini e Paolo Di Pietrantonio la rivista Fox Trot, per la quale oltre ai fumetti scrivevo anche articoli e recensioni, attività che proseguii quando il progetto evolse in Fumo di China.
Dopodiché è stata la volta del giornalismo: cronache sportive per il Corriere di Livorno.


Inevitabilmente, dopo un libro di barzellette per le collane librarie legate al personaggio di Geronimo Stilton, sono arrivato anche al romanzo. Il primo è stato "S'i' fosse Morte...", pubblicato da Cartoon Club e poi autoprodotto in versione eBook insieme a "Il pianeta scomparso" e "Darkiller". Con "Zagor 1982-1993, un senese a Darkwood" non mi sono fatto mancare neppure la "biografia professionale".


Forse era destino che, dopo qualche anno di frustrante e inconcludente attività politica, nella ricerca di una via d'uscita dalla situazione di stallo verificata sul campo, approdassi anche al saggio politico. Il risultato è un tomo di oltre duecento pagine che, al fianco di Maila Nosiglia, ha richiesto un paio d'anni di studio e discussione, e qualche mese effettivo di scrittura. Lo considero il mio lavoro più importante, e se quando me ne andrò sarò ricordato dai posteri, spero che sia per questo "Democrazia davvero", un'analisi condotta sulla base dei molti libri elencati qui e alcune riflessioni originali che ci hanno portati a "disvelare" l'inganno perpetrato per più di due secoli dalla borghesia uscita vincente dalle rivoluzioni americana e francese la quale, dopo aver imposto - per non farsi portare via dal "popolo" il potere appena strappato dalle mani di re e aristocratici - il sistema oligarchico incentrato sulla scelta dei rappresentanti tramite elezioni, gli ha appiccicato sopra l'etichetta di "democrazia", cioè proprio il sistema di governo che si era voluto evitare.


Da questo equivoco nasce gran parte dei problemi dell'attuale situazione politica: partiti - sempre più personalistici - che si combattono in una guerra per bande, corruzione dilagante, lontananza via via maggiore tra i politici professionisti e i cittadini, eccetera. La soluzione che, ormai da più parti, viene proposta per uscire dall'attuale situazione è il ritorno ai metodi della vera democrazia sperimentati nell'antichità ad Atene, nel '300 nella Repubblica fiorentina e nel quindicesimo secolo nei territori della Corona d'Aragona: sorteggio dei rappresentanti, breve durata degli incarichi, rotazione e non ripetibilità degli stessi. A chi dovesse obiettare che si è trattato sempre di esperienze applicate a popolazioni numericamente limitate e dunque non utilizzabili nel contesto di grandi nazioni, gli studiosi che si sono occupati dell'argomento oppongono le sperimentazioni deliberative degli ultimi trent'anni che dimostrano come sia possibile il contrario.
Le proposte per il passaggio a una reale democrazia sono dunque già numerose e provengono da diversi paesi: Stati Uniti, Belgio, Francia, Inghilterra, Italia...
Ne abbiamo dato ampio conto nel nostro libro, aggiungendo a esse anche la nostra.
Per saperne di più, basta seguire il neonato blog e la pagina Facebook che abbiamo affiancato al libro, per il momento disponibile solo in versione eBook (per la stampa, ci sarà da attendere qualche mese). Lo si può acquistare con soli 5 euro e 99 centesimi sul sito di StreetLib o nelle altre librerie online: Amazon, IBS, Feltrinelli, OmniaBook, BookRepublic, eccetera.
Ora mi mancano solo i copioni per il teatro e il cinema (sceneggiature di videogiochi, invece, ne ho già fatte).