martedì 23 maggio 2023

Cinque volte Manzoni

Nella mia carriera professionale ho incontrato cinque volte Alessandro Manzoni di cui il 22 maggio di quest'anno ricorrono i centocinquant'anni dalla morte.
La prima volta è stata, inevitabilmente, per una versione alla mia maniera de "I promessi sposi".
La proposi agli amici di Fumo di China, che la pubblicarono per intero a partire dal numero 200 che ne ospitò quattro pagine, e solo una nei successivi fino a conclusione.


Le mie strisce attirarono l'attenzione della Teka di Mariangela Tentori che mi chiese di pubblicarne una sulla sua agenda annuale. Iniziò poi una collaborazione continuativa per la realizzazione di una strip "promozionale" mensile sul sito della casa editrice lecchese per presentarne in modo simpatico l'attività. Protagonisti della striscia erano la stessa editrice e... la statua del Manzoni che dialogava con Mariangela e all'occorrenza saltava giù dal piedistallo.



L'anno successivo, fui cooptato per riempire con vignette a corredo dei testi di Stefano Motta la nuova agenda.


Quando Mariangela decise di realizzare un diario scolastico dai contenuti ancora manzoniani, studiammo insieme il modo migliore per proporre lo scrittore milanese e le sue opere ai giovanissimi destinatari della pubblicazione. Approdammo alla realizzazione di una serie di strisce che vedevano un Manzoni alunno ripercorrere le tappe della sua vita personale e artistica in "capitoli" dedicati alle varie materie scolastiche. Rivolgendomi a un target di bambini/ragazzini pensai di mettere a fianco di Ale (così fu stabilito di chiamare fin dalla copertina lo scrittore per "avvicinarlo" agl'imberbi lettori) un animaletto, e la scelta cadde su un baco da seta che battezzai Filo.


Ancora per la Teka fui chiamato a realizzare le illustrazioni di una versione dei Promessi sposi scritta con un metodo semplificato per persone con problemi di lettura. Ne uscì un volume di grande formato con i miei disegni a colori (opera di mio figlio Jacopo).


Intanto le strisce che continuavano ad apparire in bianco e nero su Fumo di China erano state raccolte in volume dalla Shockdom in un'edizione a colori che ospitava anche la versione a fumetti della Storia della Colonna Infame. Il libro, più volte ristampato negli anni successivi, è diventato un altro dei miei evergreen.


Ci saranno in futuro nuovi miei incontri con don Lisander, come lo chiamavano i suoi corregionali? Chissà. Magari mi inventerò un romanzo con una versione inedita della vicenda di Renzo & Lucia in salsa horror o fantascientifica.