martedì 17 ottobre 2023

Il fumetto, una volta all'anno


Correva l'anno 1995. Dopo aver portato in edicola per un buon lustro Fumo di China, un giorno passando dall'edicola di Bareggio - dove abitavo - mi cadde l'occhio sulla rivista Annuario Orologi. E pensai che poteva essere una buona idea affiancare una pubblicazione del genere al nostro mensile: un numero più corposo che, una volta all'anno, facesse un po' il punto sullo stato del settore in genere e sulle uscite a fumetti dei dodici mesi precedenti.


Avevamo già fatto in passato dei "numeri speciali", di solito in occasione dei mesi estivi, ma comportavano dei problemi tecnici di distribuzione, così li avevamo accantonati. Una nuova e separata testata invece non avrebbe creato fastidi, e con gli altri soci ritenemmo che una simile pubblicazione avrebbe potuto attirare anche chi non leggeva abitualmente FdC.
Mettemmo così insieme la rivista, battezzata Annuario del Fumetto e dedicammo a Spider-Man la copertina e il servizio principale con il titolo "L'anno del Ragno".


Per rafforzare l'idea del periodico esaustivo e di servizio, mi inventai anche un blocco centrale con "Le Pagine Gialle del Fumetto", dove elencavamo nomi e indirizzi delle case editrici, delle fumetterie, delle scuole di fumetto ecc.; all'epoca internet muoveva i primi passi (come dimostra il riquadro sull'argomento apparso proprio in quel primo numero e che potete vedere qui sotto) e non era facile reperire tutte le informazioni, e tantomeno tenerle aggiornate. Anche la richiesta ai diretti interessati (in fondo gli facevamo in qualche modo pubblicità) cadde abbastanza nel vuoto e solo ogni tanto arrivava, in forma di protesta, la segnalazione di una libreria dimenticata o di un editore non censito.


La nuova pubblicazione si rivelò un piccolo successo che ci portava ogni anno un utile di tre milioni di lire... esattamente la stessa cifra che dovevamo sborsare per una nefanda "tassa delle società" inventata in quel periodo dal governo (e poi dichiarata illegale dalle autorità europee; a quel punto la tolsero, ma si guardarono bene dal rimborsare quanto ci avevano "rubato" negli anni precedenti!) e che mandava in rosso i conti del mensile. L'Annuario ci permise perciò di andare avanti tenendo in pareggio i conti della casa editrice.


L'anno successivo dedicammo copertina (dell'amico Marco Torricelli) e servizio principale a Zagor (che avevo scritto per una decina d'anni e abbandonato non molto tempo prima) col titolo "L'anno della Scure", e nel '97 - su suggerimento di Davide Castellazzi, all'epoca redattore di Fumo - provammo a varare anche un Annuario dell'Animazione, che invece vendette molto poco e non vide mai un secondo numero, e poi una rivista dedicata a fumetti e animazione giapponese, il Mangagiornale, che vendeva bene in fumetteria ma zoppicava vistosamente in edicola.



Comunque, con qualche "buco" (non uscì nell'anno del passaggio di editore dalla Ned 50 a Cartoon Club, e di nuovo - per due anni - al tempo della pandemia) l'Annuario è ancora tra noi (il Mangagiornale è invece attualmente un inserto del mensile). Io ormai collaboro abbastanza sporadicamente con gli amici di Rimini che curano le due pubblicazioni. Ogni tanto ho realizzato qualche copertina, sia per Fumo di China che per l'Annuario, e quando ho tempo e motivo scrivo qualche articolo.



Sono tornato a farlo proprio per l'uscita di quest'anno, in edicola da pochi giorni (avete visto la copertina in apertura di post) con due ampi servizi: sulle Intelligenze Artificiali, e sul politically correct.



Che volete, quando si è dato vita a un progetto, è come un figlio: anche se è abbastanza grande per andare per la sua strada in totale autonomia... il padre resta sempre il padre, ed è un piacere ogni volta tornare a dargli una mano appena ce n'è la possibilità e l'occasione.

Tra due anni si festeggeranno i trent'anni della pubblicazione. Salvo imprevisti, mi prenoto sin d'ora per disegnare la copertina. Magari di nuovo col Ragno.

  

martedì 10 ottobre 2023

Perché il Coniglio?

Al momento sto lavorando per le mie "edizioni" Foxtrot al primo volume di "TutteleStrisce"; conterrà tutte le strip in bianco e nero non ancora viste in volume, mentre il secondo ospiterà tutte quelle a colori. Ho deciso questa divisione per non dover pagare col prezzo delle pagine a colori anche la stampa di quelle in bianco e nero, in modo da risparmiare io ma soprattutto non far pagare inutilmente un prezzo più alto a lettori e lettrici.
Rovistando nei cassetti in cerca dei materiali da scansionare ogni tanto salta fuori qualcosa da un passato quasi dimenticato. Come nel caso de "L'ora del Coniglio", un racconto autoconclusivo di sei pagine realizzato per chissà quale scopo. Per presentarsi agli editori, cartellina sottobraccio, all'epoca si usava portare una scelta di tavole uniche di vario genere, non una storia completa, perciò... che ne volevo fare? Boh. Non lo ricordo proprio.
Dal tipo di disegno, direi che l'ho scritto e disegnato negli ultimi anni settanta (mi conforta in questo anche il fatto che nel testo della storiella si fa riferimento all'anno 1977), dopo le Sexy Operette (delle quali ho pubblicato recentemente alcune parti scelte nel volumotto "Le Sexy Parodie") e prima di Sonny Solo (integralmente raccolto in volume sia in edizione brossurata che in un cartonato "de luxe").



Comunque, visto che è saltato fuori l'ho scansionato, ripulito e rifumettato. Così sarà pronto quando si tratterà di inserirlo nell'antologico "TuttiiRacconti" di prossima realizzazione (tempo e salute permettendo). Mi sembra che in fondo la storia, nella sua brevità, non fosse male. Potete leggerla per intero qui sotto.