lunedì 12 giugno 2017

Dal cassetto alla Rete


Ogni tanto capita di fare dei lavori di prova. Qualche volta le proposte soddisfano il cliente/l'editore, e il progetto prende forma. Altre volte la prova viene bocciata. Succede.

Un tempo, prima che Internet entrasse nelle nostre vite ribaltando le nostre abitudini, in questo caso si prendeva il materiale prodotto, lo si infilava in una cartelletta e metteva a riposare in un cassetto. Magari poteva tornare utile in un'altra occasione. O restare per sempre lì.
Il computer e la Rete hanno cambiato le cose. Ora, anche se gli originali continuano a finire nel cassetto, il file finale può essere condiviso online su siti, blog e social network e, in attesa di una nuova possibilità, strappare intanto il sorriso a una platea teoricamente sconfinata.
Vi lascio perciò in compagnia di Tarzanino. Buon divertimento.



Le strisce, i personaggi e i loro nomi sono World © Marcello.


lunedì 5 giugno 2017

Ritorno al passato... con piacere

...e finalmente giunse nelle mie mani.




Dopo averlo stampato con un annetto di ritardo sul previsto anche a causa di un contenzioso con il service a cui era stata affidata la collana e che non era stato pagato (credo che alla fine si siano accordati su un robusto "sconto"), l'editore aveva promesso di inviarmi una copia del graphic novel che avevo disegnato su testi di Francesco Matteuzzi (e che a me, dal service, era stato correttamente pagato), ma i mesi passavano e il volume non si vedeva. Alla fine l'ho ordinato online, e vaffanbagno il poco affidabile editore.
Mi riferisco a "Dai gas, Liz". Sottotitolo, "La strada per il successo". Ve ne avevo già parlato. Come accennato nel precedente post, per me si era trattato di un lavoro diverso dal solito. Intanto per gli strettissimi tempi di consegna, e poi perché era qualche decennio che non disegnavo una storia a fumetti su testi altrui. A parte strisce e altre opere realizzate da "autore completo" occupandomi in perfetta autonomia di testo, disegno e fumettatura, da tempo ero casomai io a scrivere sceneggiature per altri; vedi il periodo di collaborazione con la Lancio durante il quale ho visto i miei lavori disegnati da autori come Rotundo, o la dozzina di anni di scrittura per la Bonelli che mi hanno visto sfornare testi per Ferri, Donatelli, Bignotti, Pepe, Torricelli, Gamba, Montanari (sia in tandem con Piccoli che con Grassani), Bianchini, Di Vitto e Tuis, e la produzione per il Giornalino che mi ha visto sceneggiatore per Rinaldi (Roberto), Fantuzzi, Calegari, Zeccara, Calore, Camoriano, Bastianoni, AlessiSommacalFrosi, Salvagno, Meloni, Usai, Allegretti, Ripa, Scoppetta, Al & Liz, Sacchelli, oltre a collaborazioni varie (Dardo, Universo, Star Comics...) che hanno dato ali alle matite e ai pennelli di Valdambrini, Costa, Orlandi, Cecchetto, Tarantola e altri.
Ritrovarmi a disegnare su testo altrui, dunque, è stato un inatteso e piacevolissimo tuffo nel passato. Francesco, nei limiti dell'operazione editoriale, ha scritto una sceneggiatura svelta, ben ritmata e abbastanza "cinematografica" (in senso buono; lo sottolineo perché in genere considero "sbagliato" cercare di "rifare il cinema" su carta) che mi ha aiutato ad arrivare in fondo presto e - mi auguro! - bene.
Abituato, come ho detto, a fare tutto da me (per non farmi mancare niente, per una quindicina d'anni e più ho fatto anche l'editore, sobbarcandomi spesso pure la cura di grafica, impaginazione, correzione di bozze e quant'altro), mi fa un po' effetto aprire un libro che non è tutto "mio". Per esempio, vedere le tavole corredate di un lettering che non ho fatto io, manualmente, o di cui non ho comunque scelto il font digitale, mi fa proprio una strana impressione. Naturalmente, chiunque leggerà il libro non ci troverà niente di inconsueto, a parte forse un eccesso di grandezza di diversi balloon rispetto al testo contenuto... ma non avevo indicazioni sul formato preciso dei caratteri, e sono dovuto andare un po' a naso.
In ogni caso, alla fine si tratta di un prodotto decisamente particolare, in una piacevole confezione e ben stampato su buona carta. Per quello che costa (9 euro e 90), forse vale la pena di prenderselo. Come "graphic self-help" (questo il nome della collana studiato dall'estroso editore) non credo che vi sarà granché d'aiuto, ma penso che difficilmente vi capiterà di ritrovare un fumetto simile - nel bene e nel male - e sarebbe davvero un peccato non averlo nella vostra fumettoteca personale. Oh, lo dico senza alcun interesse: per questo lavoro sono stato pagato in modo forfettario e non riceverò dunque alcun compenso legato alle vendite.

Nota a margine: nella presentazione degli autori in quarta di copertina, non si fa cenno al fatto che il disegnatore... disegna!