venerdì 20 dicembre 2019

Per il 2020 si prevede...

"Fritto Misto", la nuova rivista dedicata alle mie strisce (non l'avete ancora comprata? Che aspettate a correre in edicola o in fumetteria? Non vorrete mica star lì col muso lungo mentre con 4 euro potreste regalarvi un bel po' di sorrisi e pure qualche risata di cuore!) vi regala un giochino-oroscopo per finire l'anno e iniziare il nuovo in modo divertente (cioè, dipende da cosa prevede per voi il futuro).

Eccolo qui sotto, in quattro mosse. Munitevi di carta e penna (e calcolatrice, se la matematica non è mai stata la vostra passione) e... che il Nuovo Anno vi sorrida. Se non lo facesse, non dimenticate che è solo un gioco.










mercoledì 18 dicembre 2019

Letture sotto l'albero

Ormai mancano pochi giorni a Natale, e avrete già comprato regalini e regaloni per familiari, amici e colleghi.
Se avete il vizio della lettura, di qualsiasi genere di lettura (dal romanzo, al saggio, ai diari, ai fumetti...) mi permetto, come ogni anno, di suggerirvi qualche mio titolo per doni dell'ultima ora... o per regalarvi una piacevole lettura dopo pranzi di Natale e Cenoni di Capodanno (se non crollate addormentati sul divano).

Parto dalla pubblicazione più recente, consigliata ad appassionati di fumetti, autori, professori  e studenti delle scuole di fumetto: la raccolta (con aggiunte del tutto inedite) delle mie riflessioni, analisi e recensioni relative al mondo delle Nuvole Parlanti. E non sono solo parole: ci sono decine e decine di illustrazioni grandi e piccole, quasi tutte inedite, oltre a un portfolio finale di strisce e tavole poco o mai viste. Credo che valga tutti i 12 euro del prezzo di copertina. Lo potete acquistare qui con un clic, o scrivendo a onlineditasca@gmail.com; in quest'ultimo caso dovrete pagare con un bonifico, ma risparmiate le spese di spedizione e potete chiedere la mia dedica sul libro.




Sempre in tema fumettistico, è ancora disponibile sul sito di Cartoon Club qualche copia dei miei ricordi zagoriani. Inutile spiegare di che si tratta: il titolo dice già tutto.


Passando alle mie strisce umoristiche, fino al 24 di questo mese potete approfittare dell'offerta della Shockdom: se vi mancano tutte e tre le mie parodie dei classici della Letteratura, potete prenderle a prezzo scontato. Se ne avete già una o due... potete comunque acquistare quello che vi manca (senza sconto).


Altri miei classici, in eleganti volumi cartonati, li trovate sempre da Cartoon Club (o in fumetteria).




Ancora sul sito di Fumo di China trovate pure l'integrale (a colori) delle avventure dell'unico supereroe scatologico al mondo: Superstrunz. E pure la mia recente fatica dantesca, con strisce inedite a corredo delle follie linguistiche di Piero Battaglia.



Non mi resta che ricordarvi i miei romanzi: "S'i' fosse Morte..." (Dante Alighieri e Cecco Angiolieri detective ante litteram nella Siena del 1286) per gli appassionati di giallo storico, e "Il pianeta scomparso" (che contiene anche il romanzo-nel-romanzo "Darkiller" ambientato nella Livorno d'inizio Novecento) per chi ama la fantascienza. Su Amazon trovate sia la versione ebook di entrambi (c'è anche l'edizione separata di "Darkiller") che quella cartacea, il giallo per i tipi di Cartoon Club e il romanzo FS per quelli di Editasca.




Se invece vi interessate di politica e quella attuale vi sembra senza sbocchi, potete trovare un progetto alternativo, rivoluzionario quanto pacifico, nel "Democrazia davvero" che ho scritto con Maila Nosiglia. Anche questo, in versione cartacea e digitale su Amazon.

Lasciando libri e librerie, se per le prossime feste volete regalarvi un sorriso con poca spesa, in edicola (o in fumetteria e sul sito di Cartoon Club) trovate la mia ultima creatura, la rivistina umoristica "Fritto Misto". 64 pagine tutte da ridere per soli 4 euro... con - tra l'altro -  la prima parte del mio prossimo mostruoso impegno: la Bibbia a fumetti!


Che altro dire se non... Buone Feste e Buon Anno Nuovo!



giovedì 12 dicembre 2019

Cinquant'anni fa, uno scoppio...


Dal mio libro "La testa tra le nuvolette":


Cinquant'anni fa, ingenuo bancario neodiplomato inesperto del mondo, sbarcavo a Milano per iniziare una (breve) carriera da mezzemaniche alla sede meneghina del Monte dei Paschi di Siena. Era la metà di novembre. In tempo per trovarmi sul posto quando uccisero l'agente Annaruma e, pochi giorni dopo, fecero esplodere una bomba alla Banca Nazionale dell'Agricoltura. Io lavoravo in piazza della Scala, dunque poco distante da piazza Fontana. Qualche centinaio di metri, in linea d'aria. E il "botto" lo sentimmo tutti, lassù negli uffici del Centro Borsa della banca, all'ultimo piano. Come sentimmo il successivo gran via vai di ambulanze.
A quell'epoca ero abbastanza ignorante, in materia politica. Distinguevo a malapena la Destra dalla Sinistra, confondevo Mattei con Matteotti e sapevo poco o niente del Ventennio fascista vissuto dai nostri genitori. I tempi erano quelli che erano. La scuola non ci insegnava niente, da quel lato. Il programma di Storia, per dire, si arrestava in pratica alla fine dell'Ottocento, al punto che nel tema dell'esame di Stato scrissi che in Calabria c'era ancora il brigantaggio. Con un presidente della commissione calabrese! Mi spiegò gentilmente che non era più così. Della 'ndrangheta, però, non mi disse nulla.
Questo per dire che, in quei giorni, ancora ospite-a-pagamento in casa di una zia, capii ben poco di quello che mi stava succedendo intorno: tassisti, piste anarchiche, Pinelli, Calabresi e quant'altro. La televisione dell'unico canale Rai, in bianco e nero, non aiutava granché, e i giornali non li leggevo. Il mio unico pensiero in quei giorni, d'altronde, era portare avanti il mio Dante, appena apparsomi sulla copertina di Off Side esposto in un'edicola di via Tonale, come una madonna laica a indicarmi la via del Fumetto che avrei dovuto percorrere.
Negli anni successivi, complice la condivisione di un appartamento con alcuni colleghi (ciao Claudio, Renato, Fabrizio...) più politicizzati e informati di me, incominciai a decodificare il mondo della politica, indirizzandomi sulla via di un anarchismo che sonnecchia tuttora in me, e ebbi modo di ricostruire la realtà di quei giorni terribili che, anche se rimasti orfani di una sentenza capace di far giustizia per le vittime, una loro verità storica l'hanno raggiunta e lasciata a informazione di chi c'era (e non capiva) e di chi è venuto dopo.

Anche i fumetti si sono variamente occupati della strage. Segnalo i tre più noti: quello di Castelli, Gomboli e Manara, quello di Becco Giallo e, buon ultimo, quello della Bonelli.





domenica 8 dicembre 2019

Se n'è andato un "figlio"


La notizia mi è arrivata come un fulmine a ciel sereno, inaspettata quanto terribile: mio figlio che, dall'altra stanza, chiede: "Ma è morto Memola?"
Sapevo che era malato. Aveva scritto su Facebook che era all'ospedale, senza specificare bene perché. A un mio commento, aveva aggiunto che si trattava di una malattia "che ha lo stesso nome di un segno zodiacale", e l'incubo si era materializzato. Un paio di giorni dopo aveva postato una sua foto col gatto, sul divano. Era finalmente tornato a casa. In convalescenza, supponevo. Gli ho mandato un messaggio privato per chiedergli il suo attuale indirizzo e mandargli qualcuno dei miei libri, nella speranza di regalargli qualche sorriso mentre finiva di rimettersi. Mi ha chiesto, chiedendo perdono per la sfacciataggine, se potevo mettere nel pacco anche Fritto Misto, che non era riuscito a trovare in edicola. L'ho rassicurato: l'ultima copia disponibile in mio possesso era già nella busta. Ho dovuto farne due, di buste, e la mattina dopo le ho spedite. Non so se gli sono arrivate prima che la malattia lo stroncasse così brutalmente... e a questo punto non ha neppure più importanza.
Federico l'avevo conosciuto quando, insieme a quattro altri soci, facevo l'editore di Fumo di China. Si era presentato in redazione, mi pare indirizzato dall'amico comune Antonio Serra, e l'avevamo preso (la prima persona che ho "assunto" in vita mia) a curare redazionalmente la rivista. Duecentomila lire a numero. Tutto quello che i conti della casa editrice permettevano, ma per un ragazzo giovane erano comunque un primo passo verso l'indipendenza economica. Oltre che l'occasione di affacciarsi professionalmente in un mondo, quello del fumetto, che rappresentava una passione di famiglia (il padre aveva una fumetteria, sempre lì a Milano, poco distante dalla nostra sede e da casa sua).
E per qualche anno, oltre alle ore in redazione, abbiamo condiviso viaggi in macchina per andare a fare interviste o a parlare col tipografo o il distributore, durante i quali parlavamo di tutti gli aspetti del fumetto, e spero di avergli trasmesso un po' di quello che l'esperienza aveva fin lì insegnato a me.
Poi è riuscito a "entrare in Bonelli", dando una mano ad Alfredo Castelli arrivando prima a "guidare" Zona X e poi a scrivere e curare una serie tutta sua, Jonathan Steele che, quando i conti hanno spinto l'editore a decretarne la chiusura, ha trovato asilo per qualche anno ancora in casa Star Comics.






Poi sono arrivati gli anni della crisi per tutti, e anche Federico si è dovuto arrampicare un po' sugli specchi per continuare a seguire la sua passione facendo fumetti. Ci siamo ritrovati "vicini di casa" sulle pagine de il Giornalino, ho seguito i suoi altri tentativi con case editrici a volte improbabili, e ci incontravamo periodicamente alla varie mostre, soprattutto quella riminese, dove veniva insieme alla sua compagna Teresa Marzìa (che debuttò, timidissima quanto già brava, anche lei sulle pagine di FdCcon una serie "mangheggiante" scritta da Federico) con l'abituale bonaria gentilezza ed educazione che ce l'avevano fatto apprezzare quando lo incontrammo la prima volta nella redazione di via Berna.
Quando mio figlio, appena uscito da un corso di colorazione di fumetti con Photoshop, cercava qualche lavoretto per cominciare a farsi le ossa, fu Federico ad affidargli un episodio della sua Agenzia Incantesimi, "Lady Lilith".






E ora non c'è più. Un male bastardo se l'è portato via, con l'ingiustizia impietosa della vita che ci ha già privati di più d'un amico e collega "troppo giovani per doversene andare".
Stavolta il dispiacere è particolarmente forte, per la perdita di quello che consideravo, se non proprio un "figlio", un fratello minore col quale si sono passati mille momenti sereni condividendo passioni e avventure, senza mai uno screzio.
Per chi l'ha conosciuto e frequentato sarà impossibile dimenticarlo.


venerdì 6 dicembre 2019

Quando la recensione la fanno i lettori


In principio fu "La mattina dopo". Il suo autore, Mario Calabresi, si è inventato di inserire sulla copertina del libro delle finte fascette sulle quali, anziché il giudizio di un critico o un collega come in quelle che vengono messe veramente sopra la copertina dei romanzi, ha pubblicato i giudizi dei lettori. 


Al giudizio dei lettori ho sempre tenuto: non a caso, quando ci inventammo il Premio Fumo di China, decidemmo di affidare il compito di giudici ai lettori della rivista.
Così, quando abbiamo iniziato a pubblicizzare la nuova rivista Freecom/Cartoon Club, il mio one man magazine Fritto Misto, il sempre attento a quello che succede Loris Cantarelli mi ha suggerito di replicare il giochino portandolo nel mondo del fumetto da edicola. Per fortuna i giudizi dei lettori, su Facebook e Instagram, cominciavano a fioccare, e - complice il sempre prezioso Photoshop - è partita l'iniziativa delle fascette sulla copertina del primo numero con l'Omoragno in primo piano. Ne ho già raccolte un discreto numero, che ho postato in varie pagine di Facebook (la mia, quella di Fritto Misto, quella di Fumo di China ecc.) e Instagram. E' giunta l'ora di raccoglierle tutte sul blog.  Se ne arriveranno altre, le aggiungerò man mano.
Buona visione.
































E, per chi ha avuto la pazienza di scorrere le fascette fin qui, un paio di piccole anteprime dal secondo numero (che andrà in edicola a fine gennaio... tanto per ricaricarvi di buonumore appena avrete smaltito lo stress delle feste): l'immagine di copertina e un disegnino del protagonista dell'episodio completo: "Toporinco e il mistero della Kiazza". Non devo mica spiegarvi di quale storica avventura disneyana è la parodia, vero?