mercoledì 1 luglio 2015

Dietro la Maschera Nera


Ho visto i suoi disegni per la prima volta sul n. 1 di Maschera Nera. Si trattava di un giornale mensile a colori, di grande formato pubblicato dall'Editoriale Corno. Il protagonista era una specie di Zorro, un giustiziere senza paura che celava dietro una mascherina e un bel costume la sua vera identità, quella dell'avvocato Ringo Rowandt che si fingeva debole e anche un po' vigliacco.



Fu, credo, il primo sostanzioso successo di vendite di Luciano Secchi, che firmava le sceneggiature con lo pseudonimo Esselle. Il disegnatore si nascondeva dietro il nome americanizzante di Paul Payne. Dopo qualche mese, dalla costola del mensile nacque anche un settimanale in formato tascabile, e per riuscire a coprire l'aumentata produzione furono affiancati altri autori al misterioso creatore grafico.
Solo dopo qualche anno fu svelata l'identità di quest'ultimo. Scoprii così l'esistenza di Paolo Piffarerio, il cui segno elegante e svelto, graffiato ma sempre preciso, quasi cesellato, avrei ritrovato in molte pubblicazione nell'adolescenza e nell'età adulta, da El Gringo a Milord, ai racconti brevi su Eureka ancora con testi di Secchi, al capolavoro "Fouché", alle molte storie realizzate per il Giornalino dove lo ritrovai come collega ed ebbi la possibilità di conoscerlo di persona.
















Fu simpatia a prima vista. E' vero che i fumettisti antipatici sono pochissimi, ma a Piffarerio (non mi sono mai sentito di chiamarlo Paolo, dopo essere stato suo lettore per tanti anni) era davvero impossibile non volere bene. L'eterno sorriso, la modestia, la semplicità dietro la quale, col tempo, si poteva scoprire una grande cultura artistica, facevano di lui la persona più amabile che si possa immaginare.
L'ultima volta l'ho incontrato al funerale di Sergio Bonelli. Nonostante la tristezza del momento, non aveva abbandonato il suo sorriso, sia pure in qualche modo incrinato dalla recente scomparsa della moglie.
Ieri se n'è andato. Aveva quasi 91 anni, dunque una dipartita nell'ordine delle cose. Non lo piangeremo. Torneremo invece a sfogliare le centinaia, migliaia di pagine che per fortuna ci ha lasciato, ritrovando qualche emozione adolescenziale e la tanta ammirazione professionale, insieme al suo spirito gentile che, in qualche modo, continuerà a sorriderci da quelle vignette mai banali.


Qui sopra, dall'alto in basso: "pitturizzazione" con Photoshop di una foto di Paolo Piffarerio scattata da Sbam! Comics; la copertina di un numero del mensile Maschera Nera; Piffarerio e Secchi in una foto d'epoca; cover di El Gringo; il volume Corno che raccoglieva il "Fouché" di Secchi e Piffarerio; "La maschera di Ferro", recentemente ristampata su SuperG; "I promessi sposi" di Nizzi e Piffarerio nella ricca ed elegante edizione della Teka.

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