No, il titolo del post non si riferisce al fumetto di Frank Miller. Il numero è quello dei Fumo di China pubblicati, dal primissimo Bollettino del CGAF a quello che uscirà nelle edicole di tutta Italia tra una settimana o giù di lì e che io ho ricevuto in anteprima in occasione dell'appena conclusa Riminicomix.
In alto, il numero "doppio" di Fumo di China che festeggia il 40esimo anno della testata
e i 300 numeri complessivi. Sopra, uno dei primissimi numeri di Fumo di China, quando ancora si chiamava Bollettino del Club Giovani Amici del Fumetto. Sotto, una parte del mio articolo sui fumettisti italiani.
Avendo portato in edicola la fanzine creata nel 1978 da Franco Spiritelli, Marco M. Lupoi, Andrea Plazzi, Andrea Magoni, Mauro Marcheselli e altri trasformandola nella rivista che il Sole 24 Ore ha definito "la Bibbia del fumetto", sono felicissimo di essere presente anche su questo numero che festeggia un invidiabile quanto incredibile traguardo.
Ci sono con un lungo articolo sull'evoluzione della figura del fumettista in Italia, "Da anonimi a divi"; ci sono nella carrellata di storiche copertine che correda il servizio sui 40 anni della testata (di qualcuna ho fatto l'illustrazione, di altre la grafica, talvolta entrambe); e ci sono con un piccolo "omaggio": un "graphic haiku" realizzato per l'occasione.
Data la mia ormai quasi veneranda età, sicuramente non potrò esserci fra altri quarant'anni e 300 numeri, perciò lasciatemi godere con soddisfazione la presenza su questo numero storico. Soddisfazione, soprattutto, per il cammino fatto dal mio figlioletto editoriale adottato nel lontano 1989.
Auguri, Fumo!
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