sabato 7 luglio 2018

Fritto Misto di fumetti


A metà degli anni 80, con gli amici-colleghi Paolo Di Pietrantonio e Stefano Casini avevamo deciso di trasformarci in editori per pubblicare... tutto quello che ci saltava in testa. All'inizio fu Prova d'Autore. Due numeri distribuiti solo per corrispondenza. Poi passammo a fox trot!, cinque numeri distribuiti come si poteva nelle edicole di tutta Italia. Tanta voglia di fare, una manciata di collaboratori di buon livello (Marco Bianchini, Renzo Sciutto, Luca Boschi, Stefano Negrini, Francesco Conchetto, Francesco Natali...), grande divertimento... e soldi che a un certo punto finirono. L'esperienza non fu comunque inutile, sia per le storie professionali degli autori coinvolti, sia per la storia dell'editoria italiana: con altri soci, fox trot! si trasformò infatti in Fumo di China che, insieme al "fratellino" annuale Annuario del Fumetto, è tuttora in edicola.








Sul finire dell'esperienza di fox trot!, i miei instancabili neuroni partorirono anche la "pazza idea" di fare una rivisita umoristica... in scatola! E se la rivista maggiore (anche per formato) era un "cocktail di fumetti classico con brio", la nuova arrivata non poteva essere che un Fritto Misto ("pietanza umoristica surgelata a fumetti").
La cosa divertì il nostro tipografo, che coinvolse tutta la famiglia per inscatolare nottetempo la rivistina (priva di copertina, rappresentata dalla scatola; qui sotto vedete la prima pagina/sommario con uno sconsolato Boia Fausto... che prevedesse già gli infausti risultati dell'esperimento?) e consegnarla in tempo.
Decidemmo di fare un test sulle edicole di Milano, e per questo andammo da un distributore locale che fu molto incuriosito dal prodotto. Al punto da proporre di essere coinvolto economicamente nell'operazione. Ricordo che io e Stefano ci guardammo negli occhi esprimendo lo stesso (ingenuo) pensiero: se è così interessato, vuol dire che lo ritiene un prodotto valido e dalle buone potenzialità. E decidemmo di declinare la proposta: quel successo sarebbe stato nostro e solo nostro! Peccato che, mentre un coinvolgimento del distributore avrebbe motivato quest'ultimo a pompare in tutti i modi il giornaletto, essere tagliato fuori in quel modo lo spinse a fare di tutto per affondarci. Così, il povero Fritto Misto fu distribuito ma con visibilità vicina allo zero... e l'esperimento morì sul nascere.





Oggi, con qualche annetto di esperienza (anche editoriale) in più, confesso che avrei voglia di rifare quell'esperimento. Senza scatola. Una normale rivista umoristica in un formato da stabilire tra il comic book e il 24x33 della vecchia fox trot!; quanto ai contenuti, due ipotesi:  1) fare una rivista con i migliori autori umoristici disponibili sulla piazza (ma forse ne verrebbe fuori una copia di Comix, che ha chiuso da tempo il suo percorso, salvo sporadiche riapparizioni in occasion di mostre); 2) fare un one-man-magazine con fumetti solo miei, strisce e non solo. Il trend attuale sembra premiare questo tipo di pubblicazioni, come ho spiegato in un articolo su Giornale Pop... anche se io non sono esattamente un "divo" in nessun senso.
Secondo me, anche in periodo di crisi dell'editoria, trovando la giusta miscela una pubblicazione del genere potrebbe trovare un suo spazio. Appena avrò tempo a sufficienza da dedicarci... comincerò a cercare un editore. Oppure tornerò ad aprire una mia casa editrice.

Tanto per tenere viva l'idea, ho intanto aperto una pagina Facebook col nome della testata. In attesa che il progetto decolli in versione cartacea (o venga accantonato per sempre), potete cominciare a godervi lì sopra un po' di mie strisce umoristiche di vario genere (qui sotto un assaggio delle prime pubblicate: Vampirla, Mazinkia e "Dio - La Bibbia a fumetti"; cliccare sulle immagini per ingrandirle)... e chissà cos'altro.








 Come si dice... restate sintonizzati! E date intanto un'occhiata a queste bozze di copertina e pagine interne del progetto di rivista che ho in testa.








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