martedì 23 luglio 2019

La targa di Rimini(comix)

Eh, sì, mi hanno dato un altro premio.



Si è conclusa domenica 21 luglio l'edizione 2019 di Riminicomix, l'originale manifestazione che ormai da più di vent'anni accoglie in estate appassionati e vacanzieri all'insegna del fumetto, dell'animazione e del cosplay. Senza far pagare un centesimo per girare tra gli stand o visitare le mostre. Quest'anno, oltre a quella dedicata ai miei 50 anni di professione sempre al fianco di Dante, ce n'erano per i 70 della testata Topolino in versione libretto, per l'opera di Andrea Romoli, per le storie di Casty e Bonfatti "da Cattivik a Topolino" e, la più sorprendente di tutte, quella organizzata certosinamente da Davide Marchi, "Comicsgames, contaminazioni tra fumetti e videogame", tutte al Museo della Città, mentre all'Augeo Art Space erano esposti i lavori di Antonio Lapone, "Time after time", e alla Palazzina Roma le dodici opere andate a costituire il calendario 2019 della Polizia di Stato.





(Qui sopra, dall'alto in basso, l'ingresso del Museo, "l'introduzione" alla mia mostra,
e il sottoscritto che si gode i bei disegni di Andrea Romoli nella mostra a lui dedicata)

Per l'elenco degli incontri che si sono svolti nei quattro giorni dell'evento, vi basterà dare un'occhiata sul sito di Riminicomix, dove potrete soddisfare eventuali altre curiosità. Certo, non ci troverete le performance da prestidigitatore di Alfredo Castelli: per quelle bisognava essere presenti al suo incontro coi fan (o guardarsi il video dello streaming).
Quanto alla cronaca delle giornate, per quello che mi riguarda sono state particolarmente piacevoli e fruttuose. Piacevoli perché ho rivisto molti amici e colleghi (e pure un po' di lettori). Oggi si resta sempre in contatto grazie ai benedetti-maledetti social, ma il piacere di scherzare mentre, fianco a fianco, si disegna per gli appassionati (davvero di tutte le età) in occasione delle mattinate dei "Fumetti on the Beach", beh, è tutta un'altra cosa. E non sono molte le fiere di fumetto che consentono di "stare tra amici" in modo così continuato e rilassato.







(Dall'alto in basso, nelle foto di Maddalena De Marzo: 1) Andrea Romoli, disegna per i fan al bagno 26 per il tradizionale "Fumetti on the Beach"; 2) un'inquadratura degli autori al lavoro per soddisfare i lettori: ci sono anch'io, piccolo piccolo, di spalle, con la maglietta nera, che disegno danti "lunari" per la doppia ricorrenza dei 50 anni del personaggio e dello sbarco sulla luna; 3) qui mi si vede meglio; 4) finalmente è ora di pranzo... ma il piatto piange!)

E fruttuosa perché questa edizione è stata anche l'occasione per un breve ma fecondissimo braistorming con i responsabili della sezione editoriale per parlare del futuro di Fumo di China, Annuario del Fumetto e tutte altre pubblicazioni di Freecom/Cartoon Club. Per quanto posso, ho contribuito volentieri con la mia esperienza, e le idee non sono mancate. Nei mesi e negli anni a venire vedremo quanti dei semi piantati riusciranno a dare frutti.



(Da sinistra a destra, Marco Grasso, Laura Scarpa e il direttore di Fumo di China Loris Cantarelli)

E poi, a sorpresa, è arrivato il premio, come dicevo. A sorpresa perché, per quanto ne sapevo, la manifestazione assegna solo due premi: quello relativo alla "Fede a strisce" (quest'anno l'ha vinto la giovanissima Astrid con "La conversione di San Francesco"; da vecchietto quale sono ho seguito con grande tenerezza la consegna del premio, con la ragazza che cercava di essere all'altezza della cerimonia parlando in tono "professionale", ma alla fine non è riuscita a trattenere un toscanissimo "ganza", parlando della sua opera), e quello per la saggistica sui fumetti, vinto da "Come è bella l'avventura" di (e su) Mino Milani. Per quest'ultima categoria è stata decisa anche una menzione speciale a "Protofantascienza italiana". Per la Fondazione Rosellini che l'ha pubblicato lo ha ritirato Franco Spiritelli. Essendo stato informato della sua presenza, quando mi hanno chiesto di essere presente alla cerimonia ho pensato che volessero far consegnare a me il premio, vista la lunga amicizia che mi lega a Spiri e gli anni di lavoro spalla a spalla quando ero l'editore di Fumo di China. Invece ho scoperto che ogni tanto assegnano anche dei premi speciali, e sono stato il primo a essere chiamato sul palco per ritirare quello hanno deciso di darmi "alla carriera" per i cinquant'anni di professione.






(La consegna del premio... in due tempi, perché quando mi hanno chiamato sul palco a inizio cerimonia le targhe non erano ancora arrivate)

Che dire? Più di vent'anni fa, diventato impossibile per me e i miei soci continuare a occuparci di FdC, avevamo messo la testata sul mercato e tra le offerte ricevute avevamo scelto quella dei ragazzi di Cartoon Club, che già collaboravano con la rivista e dunque garantivano una totale continuità. La scelta si è rivelata felicissima, visto che dopo tanto tempo Fumo di China e l'Annuario del Fumetto sono ancora in edicola, cresciuti in qualità e autorevolezza. Ricevere un riconoscimento dalla banda dei riminesi, dunque, è per me un piacere doppio: perché viene da vecchi amici e da sinceri appassionati delle nuvole parlanti. Due volte grazie, perciò.  


(Alcuni degli ospiti della manifestazione al pranzo "ufficiale", da Massimo Bonfatti a Oscar Scalco, da Giovanni Freghieri ad Anna Lazzarini)



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