venerdì 29 maggio 2020

Un fumetto chiamato Dante

La Divina Commedia ha goduto di innumerevoli versioni illustrate, a cominciare dalla più nota, quella a opera di Gustave Doré.





Dopo di lui ci si sono dedicati molti altri artisti. Qui sotto potete vederne alcuni: Salvador Dalì, Agostino Arrivabene, Lorenzo Mattotti, Jean "Moebius" Giraud e Gabriele Dell'Otto. E c'è pure l'edizione "illustrata male" da Davide La Rosa.










Anche le versione fumettistiche del poema di Dante cominciano a essere abbastanza numerose. Se ne è occupata qualche anno fa Cartoon Club organizzando una ricca mostra con relativo catalogo.



Da allora, altri lavori (in varie forme) si sono aggiunti, e cercherò di fare qui di seguito un rapido elenco dei principali, dai più classici ai più recenti. Si parte ovviamente con "L'Inferno di Topolino" di Guido Martina e Angelo Bioletto, uscito sul settimanale disneyano tra il 1949 e il 1950 e più volte ristampato e raccolto in volume.








Un altro popolare personaggio dei fumetti per ragazzi, il diavolo buono Geppo ha ripercorso a modo suo il viaggio infernale insieme al Sommo Poeta con i disegni di Sandro Dossi.


Andando all'estero, la versione sicuramente più nota, importante e imponente è il "Mao Dante" del giapponese Go Nagai.






L'inglese Hunt Emerson ha preferito invece una versione umoristica che a una prima occhiata sembra davvero divertente, oltre che ben disegnata.





Devono essersi molto divertiti anche i fratelli Mattioli, scegliendo di raccontare un ritorno del poeta fiorentino all'Inferno... con intenzioni piuttosto bellicose! Per quanto ne so, la loro idea non è mai andata oltre la fase del progetto. Se volete saperne di più, potete andare a curiosare sul loro sito


Un nuovo viaggio (mille anni dopo) è anche quello immaginato dal gruppo satirico di Feudalesimo e Libertà che, con le illustrazioni di Don Alemanno, scrive un'inedita Commedia dei nostri tempi. Gli autori, se usano un volgare maccheronico come è abitudine nella pagina che curano su Facebook dal dicembre del 2012, non si avventurano però nella narrazione in poesia, preferendo un normale racconto in prosa.


A un'operazione del genere mi sto dedicando anch'io in questi mesi scrivendo (in terzine di endecasillabi come nell'opera originale) un ritorno di Dante nell'Oltretomba "settecento anni dopo". I testi in rima saranno inevitabilmente accompagnati dalle mie abituali strisce. Qui sotto potete leggere alcuni versi e vedere in anteprima assoluta alcune strip (per il momento in bianco e nero).

CANTO I
Qual folgore che scende sanz'avviso,
un carro lustro com'argenteo scudo
apparvemi davante all'improvviso.

Discesene, stupore, lo gran drudo
che con sapienza uno tempo mi mene
a la discesa nell'imbuto crudo.

Ei m'apostrofò: “Dante, ancor conviene
che tu scenda di tra le cerchie meste
ove i dannati scontano lor pene.”

Chies'io: “Novellamente per le creste
a riveder le punizioni tante?”
“Oh, no, non quelle che già conosceste!”

E: “Questo cocchio, come per incante
ci porterà all'Inferno, ma futuro.
Settecent'anni giusti andremo avante!”

Ristetti come mosca sta sul muro
d'autun da' primi freddi tramortita,
quando sue parole chiare mi furo. (...)



CANTO II
(...) Battuti in ferro eran simbolizzati
atti per me arcani s'un cancello
che chiudea l'ingresso, disposti a strati.
Virgilio mi spiegò: “Qui si fa l'appello
di color che agl'inferi son spediti
prima d'entrar a l'eterno rovello.

Guardando i loro peccati scolpiti
nel metal, mentr'aspettano d'entrare
ricordan di che colpe son vestiti.”

Con lamenti che il sangue fan gelare
s'ammassavan gli spirti all'inferriata
quand'essa s'aprì con gran cigolare.

Un'imponente figura ammantata
di rosso a ciascun'essenza indicava
la casa-torre ad essa destinata.

Mentre lo nostro turno s'aspettava,
al drudo mio chi fosse quel custode
io domandai, che sì solenne stava.

“Nel nuovo mondo grande fama ei gode,
ch'ogni anno secondo merito assegna
premi a chi fe' il bene, e gli altri si rode.”

Più non disse, che davanti la degna
sentinella oramai ci trovavamo.
M'inchinai come si fa con chi regna.

Il mio maestro invece: “Sai chi siamo”
l'apostrofò “e qual ragion ci guida.”
Rise il guardiano mentre passavamo.



E siamo così arrivati a parlare della mia versione fumettistica della Divina Commedia che, dal lontano 1969 quando apparve sulla rivista Off Side, più volte ridisegnata ha goduto di svariate pubblicazioni in rivista approdando nel 1994 sulle pagine de il Giornalino dove ha raggiunto il grande pubblico. Subito dopo è stata raccolta prima in fascicoli spillati da fumetteria, poi nell'edizione cartonata di Cartoon Club e infine in quella definitiva della Shockdom che ne ha appena pubblicato sulla sua piattaforma YEP! (una specie di Netflix dei fumetti, per chi non la conoscesse) la versione in lingua inglese.















Non sono stato il solo a dedicare delle strisce umoristiche a Dante e alla Divina Commedia. A parte la strip estemporanea di Rino "Riz" Zanchetta che vedete qui sotto, un lavoro simile al mio l'ha fatto Mauro Biccari con "Dante tra la perduta gente" un volume brossurato pubblicato col contributo della Comunità Montana Catria e Nerone e veicolato nelle scuole della provincia di Pesaro e Urbino. L'autore sceglie però di non seguire di canto in canto la narrazione dantesca, preferendo saltare avanti e indietro in maniera episodica seguendo l'estro del momento e catalogando le varie "sezioni" con titolini sopra la striscia che ricordano i lavori di Enzo Scarton. Potete vedere più in basso la copertina del libro e alcune pagine. Chi fosse interessato a procurarsene una copia, può trovare Biccari su Facebook e scrivergli in privato.






Pure l'originale Tom Gauld ha dedicato alla Commedia un panel coi suoi caratteristici personaggi in silhouette.


Chiudo il post con una carrellata di altre versioni a fumetti dell'opera che ho pescato in rete e di cui non so molto (c'è anche un videogioco che ha avuto una versione a fumetti, a quanto ho capito).















Dante e la Divina Commedia sono anche stati argomento di alcuni episodi di fortunati personaggi seriali come Martin Mystère e Nathan Never, oltre che "tema conduttore" della serie bonellide dell'Eura Editoriale Detective Dante.



E con questo, per il momento è tutto.































































2 commenti:

  1. Fra gli illustratori aggiungerei il dimenticato Beppe Maudaudo con i suoi "Quadri di Divina Commedia".

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  2. Ma non mi ricordare il "Madaudo d'Oro" inventato da Giovanni Barbieri (detto l'Anemico) che mi viene la tristezza! :-)

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