giovedì 12 settembre 2013
Dottor Toninelli e Mister Zagor (quarta puntata)
L'avventura della Roccaforte dei Dannati è la mia seconda storia di Zagor in ordine di scrittura e di pubblicazione. Nel capitolo precedente ne abbiamo visto la particolare genesi.
Devo confessare di non essere particolarmente soddisfatto di questo lavoro. Se l'episodio di Cico fuorilegge era, narrativamente parlando, una casetta a piano terra con un corridoio e tre stanze in successione, con questa vicenda mi sono imbarcato nella costruzione di un edificio a più piani che, a ogni passo, rischiava di diventare una di quelle abitazioni disegnate da Escher con scale e muri che negano ogni legge fisica.
La buona dose di professionismo che, nonostante la giovane età, avevo comunque accumulato (d'altronde mi scrivevo storie a fumetti già all'età di dieci anni) mi ha impedito perlomeno di cadere in "buchi logici" di sceneggiatura, ma non di evitare una serie di intorcinamenti e stiracchiature per mantenere la storia in pista. A cominciare da un grande andirivieni tra la Casa nel Cielo, il villaggio degli Abenaki, la "base operativa" di Zagor e compagni, e la miniera. Se lo dovessi riscrivere oggi, credo che ripulirei molto il soggetto facendolo diventare più lineare e meno dispersivo geograficamente.
Restano comunque molti elementi positivi che, credo, rendano in ogni caso l'avventura appassionante per i lettori: i molti scontri fisici, a cominciare da quello con il massiccio Bomb; il ritorno di un vecchio avversario dello Spirito con la Scure, stavolta affiancato da un altro villain come il Pequot, forse non più malvagio ma sicuramente più gelido... un vero serpente; il mistero dello strapiombo del Red Wolf Cliff dove, come dice Cico, "tutti precipitano, ma nessuno tira le cuoia", con la fantastica scena di Zagor che ci si tuffa plasticamente dopo aver predetto il proprio ritorno dalla morte; la cattura di Cico da parte del Pequot; il "lancio" di Smart Eel sopra il burrone... e tutte le sparatorie, gli agguati, i colpi di scena fino al doppio duello finale.
Rileggere questa storia dopo tanti anni, per me, è stato insieme misurare la distanza che, come autore, ho percorso nel frattempo, e ritrovare molte emozioni che avevo provato scrivendola e spero di aver saputo trasmettere a chi l'ha letta.
Per chiudere, ricordo che l'amico Giampiero Belardinelli, sul suo blog, procede di pari passo con questi miei ricordi inanellando una serie di brevi interviste al sottoscritto. Quella relativa a quest'avventura la trovate qui.
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bellissima storia! :)
RispondiEliminace l'ho in bianco e nero e l'ho trovata davvero emozionante, soprattutto considerato che mi era sempre piaciuto il finale della storia di nolitta in cui one eyed jack moriva seppellito dalla miniera, e quindi ho recuperato quest'altra perchè ero curioso di sapere cosa avrebbe combinato nel suo ritorno ;)
Grazie per l'apprezzamento, Alessandro. Come ho detto sopra, col senno di poi l'avrei scritta con qualche "pasticcio" in meno... ma forse è solo una fisima da sceneggiatore!
RispondiEliminasecondo me è meglio così, una storia troppo lineare rischia di essere prevedibile (e anche un po' noiosa nello svolgimento), invece così c'è qualcosa di insolito che la rende originale ;)
RispondiEliminaIn serata monto il pezzo sul mio blog e rimando a due tuoi post su quest'avventura: in questo periodo sono spesso impegnato anche dopo cena e ieri sera non sono riuscito a mettermi al computer. Dà un un tocco di umanità leggere da parte dell'autore i suoi ricordi: è come riguardare vecchie fotografie e recuperare vecchie emozioni!
RispondiEliminaCiao Marcello!
RispondiEliminarileggendo le prime tue due storie per la saga zagoriana che sta riproponendo la CSAC, volevo chiederti se il fatto che queste vedano subito i ritorni di cattivi come Samuel "Bimbo" Sullivan (Cico Fantasma) e di One Eyed Jack (Un'impresa disperata) sia stata voluta espressamente da te (intesa come scaletta) oppure erano per esempio, le prime storie già pronte tra quelle che stavi scrivendo, ed è stato appunto per esigenze editoriali che sono uscite per prime?
grazie!
Credo che le prime storie siano uscite nello stesso ordine in cui sono state scritte, e in tal caso non ci sarebbero state "esigenze editoriali" di nessun genere. Tra qualche settimana, appena ho un po' di tempo, pubblicherò l'ordine di scrittura delle mie storie (ricavato dalle note di pagamento), così chiunque potrà controllare eventuali differenze rispetto all'ordine di pubblicazione.
RispondiEliminaIn ogni caso, non ci sono state "scalette" di nessun genere da parte mia. Presentavo due o tre soggetti alla volta e mi mettevo a sceneggiare quello o quelli che venivano accettati, senza alcun'altra programmazione per il futuro. Che ci siano stati due "ritorni" di cattivi (e tre o quattro di buoni: i frati, Laplume, Tawar... e poi arriverà Satko) penso sia dovuto solo al mio desiderio di "legare" la mia nuova produzione a quella passata di Sergio. Un po' perché, da lettore, avevo sempre amato i "ritorni", e un po', forse, perché "appoggiarmi" ai fortunati personaggi di Nolitta mi dava un po' di coraggio nella "terribile" impresa di raccogliere il testimone della serie. Piano piano il mio ricorso ai "ritorni" è diminuito, sia per maggiore mia sicurezza nel compito affidatomi, sia perché... ce n'era sempre meno da recuperare! :-)
Bel ritorno di One eyed Jack, il migliore tra i cattivi cosidetti minori che alla sua stazza e forza unisce l' astuzia, e di Serafino e Gelsomino nonché del barone La Plume. Storia classica, ma godibile che vede uno Zagor decisamente caratterizzato tanto da mettere in difficoltà psicologica OEJ! Bel braccio destro l' imperturbabile Pequot. Bello anche il fatto che Zagor prenda sotto la sua ala Smart eel. Solo che, viva l' originalità, giusto nella storia precedente, comunque proprio diversa, compare un ragazzino indiano e, di lì a poco, ne "Il ritorno di Supermike",
RispondiEliminaSPOILER ci sono dei delinquenti che sfruttano una tribù di pellerossa in miniera se non erro! FINE SPOILER
Sempre belli i disegni del mitico Gallieno.