Correva l'anno 1989. Uscivo da una travagliata esperienza da editore al fianco di Paolo Di Pietrantonio e Stefano Casini. Trovare collaboratori (disposti a lavorare gratis) all'altezza delle ambizioni della rivista diventava sempre più difficile, e i conti non tornavano. Dopo l'esperienza con Prova d'Autore, due numeri distribuiti solo per abbonamento, eravamo "ripartiti da tre" con la rivista Fox Trot! facendo il grande passo della distribuzione in edicola. Ci avevano indirizzati all'Eurostampa di Torino, un piccolo distributore che se la tirava un bel po' ma naufragava nella disistima palesata dalla sua stessa segretaria. Cercò di impressionarci affermando che anche Rinaldo Traini aveva richiesto i suoi buoni uffici per distribuire Comic Art ma lui si era negato; peccato che quando aveva chiesto la conferma della sua collaboratrice di passaggio nell'ufficio con un "Vero, Carla?" (o comunque si chiamasse), la donna l'avesse gelato con un perentorio e lapidario "No!". Io e Stefano ci guardammo e non so come facemmo a non scoppiare a ridergli in ghigna (come si dice a Livorno). Comunque, in mancanza di altre opzioni ci affidammo a lui, che in parte distribuì effettivamente la nostra rivista in giro per l'Italia, anche se molti resi conservavano la fascetta del tipografo, segno che non erano mai usciti dai magazzini del distributore, nazionale o locale che fosse. Fox Trot! arrivò anche in Sardegna, nelle mani della "banda dei sardi" che di lì a qualche anno avrebbe creato in Bonelli il fantascientifico Nathan Never. Michele Medda scrisse alla rivista felicitandosi per l'avventura editoriale che ospitava persino, "incredibile visu", delle strisce (a cominciare dal mio Dante, naturalmente).
Giunti al quinto numero, però, i conti non tornavano e, come su detto, i collaboratori cominciavano a latitare. Problemi simili aveva l'amico Franco Spiritelli nella gestione della sua fanzine assurta a prozine con la gestione di Alessandro Distribuzioni. Decidemmo di fare di due debolezze una forza e, col coraggio dell'incoscienza (e l'intervento decisivo di Sergio Bonelli che ci presentò alla Marco, allora il più importante distributore italiano), portammo in edicola l'unione di Fumo di China e Fox Trot!, critica e fumetti in un giornalone dall'originale formato. Quel formato è stato probabilmente uno dei nostri migliori atout: l'avevamo deciso insieme con Paolo e Stefano già da Prova d'Autore, e mantenuto nei successivi esperimenti editoriali perché ci consentiva di essere visibili in edicola: infatti, qualunque cosa il giornalaio ci mettesse davanti, la testata riusciva sempre a fare capolino. E mentre il formato rivista dei vari Eternauta e Orient Express spariva dalle edicole al tramontare di quel fenomeno editoriale, così come lo scomodissimo tabloid della vecchia Off Side su cui avevo esordito (ne parlo qui) che era stato recuperato da Comix e alcune imitazioni estemporanee, andate tutte poco lontano, lo "strano" formato di FdC è passato indenne (insieme al fratello Annuario del Fumetto da me ideato nel 1995) attraverso i molteplici cambiamenti di grafica, foliazione, periodicità e editore arrivando oggi a festeggiare i quarant'anni d'esistenza. Abbastanza casualmente lo fa nel momento in cui cambia di nuovo editore passando dalla Coges di Rimini alla Freecom di Verona, e in cui vara finalmente un sito internet degno di questo nome.
(qui sopra, tutte le copertine che ho realizzato per Fumo di China...)
(...e quelle che ho fatto per l'Annuario del Fumetto)
(Qui sopra: quando per qualche numero fui costretto a tornare a occuparmi dell'impaginazione della rivista, mi divertii a movimentare un po' la grafica della copertina-sommario, fino a quel momento irrigidita come nell'esempio a sinistra)
A sbarcare in rete Fumo di China aveva provato già diversi anni fa, ma quel sito non è mai decollato: la difficoltà di far arrivare in tempo la rivista in edicola (non riuscendoci sempre) ha costretto spesso la ridotta redazione a trascurare la creatura online sulla quale sono passati quasi sempre mesi (se non anni) fra un aggiornamento e l'altro, rendendo quasi del tutto inutile la sua esistenza.
Ora le cose sono cambiate: il nuovo sito è semplice, gradevole, lineare e ricchissimo di contenuti. Per dire, TUTTE le pubblicazioni (dal primissimo bollettino degli appassionati bolognesi che avevano dato vita a Fumo di China al numero attualmente in edicola) sono presenti nelle varie pagine, e di ognuna è riportata la copertina e un breve riassunto dei contenuti. Riviste, libri e albi a fumetti, romanzi, volumi di saggistica e quant'altro prodotto in tanti anni dalle varie case editrici che si sono succedute nella impegnativa quanto esaltante avventura editoriale sono presenti sul sito, e di quelle ancora disponibili è finalmente possibile l'acquisto "con un click", mentre finora le modalità per la richiesta di copie arretrate erano farraginose e antiquate.
Alcune di quelle copertine di cui in redazione non esistono più copie le ho dovute scansionare io attingendo al mio archivio personale. Si è trattato di un tuffo nel passato insieme malinconico ed emozionante. Ognuno di quei numeri (in particolare quelli della mia gestione editoriale, naturalmente) mi ha riportato alla memoria ricordi, aneddoti, patemi, risate e scazzi di un periodo ricco e... istruttivo, anche umanamente. E' fantastico poter rivedere il passaggio dalla formula "rivista" alla formula "giornale" col "sommario" illustrato in copertina (nei numeri in cui sono stato costretto a curarne io la grafica mi sono proprio sbizzarrito e mescolare caratteri, colori e immagini e ricordo distintamente tutte le - belle - sensazioni che quell'attività mi ha regalato), e i primi numeri dell'Annuario che riuscì a riportare in pari i conti della casa editrice che la famigerata "tassa sulle società" mandava ogni anno in rosso esattamente dell'importo della tassa (ritenuta poi illegale da un'apposita commissione europea, ma naturalmente mai rimborsata). Peccato che manchino gli albetti (ormai tutti esaustissimi) che producevamo sotto marchio Foxtrot dove raccolsi il mio Dante e altri personaggi come il Pinguino Colofòn (che sta per tornare: ne riparleremo), Sando, Agenzia Scacciamostri, Shanna Shokk e il mitico Superstrunz, e che vide anche la nascita in albi da fumetteria dell'ortolaniano Rat-Man.
Dunque, fatevi un giro sul sito, se vi va. Sarà fonte di innumerevoli sorprese e scoperte... non vi annoierete, credetemi!
Grazie ancora di tutto, Marcello... è vero, quanta emozione vederle tutte di fila! ;-)
RispondiEliminaAver avuto la possibilità di scrivere tre o quattro recensioni in quei primi anni della tua gestione, è una delle cose di cui più mi vanto nella vita. Certo non sempre ero daccordo con le scelte editoriali, a volte si spargeva veleno su tuto e tutti ... ma che emozione! Peccato che il formato, oltre ad essere un "atout", fosse anche una maledizione: trovare in edicola una copia che non fosse ammaccata era impresa improba!
RispondiEliminaSì, durante la mia gestione Fumo di China ha avuto le sue impennate polemiche! Si era giovani, entusiasti... e un po' rompicoglioni! :-)
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