In un articolo sul Corriere della Sera, Paolo Di Stefano chiede che si dedichi una giornata a Dante. Ce l'hanno già, direttamente o meno, Cervantes, Shakespeare e Joyce, dunque perché non fissarne una anche per il Sommo Poeta? Se ne celebrano per le cose più assurde, da quella della Danza a quella del Tapiro, a quella della Voce; una per il Ghibellin Fuggiasco non sfigurerebbe certo, e rilancerebbe la sua figura e la sua opera nel mondo intero, dove già fondazioni e associazioni lavorano indefessamente per diffonderne la conoscenza.
Certo, non è facile stabilire una data. Quando è nato Dante non si sa: era del segno dei Gemelli, perciò venuto al mondo fra il 14 maggio e il 13 giugno del 1265. Un po' vago, a meno di non volergli dedicare una mesata. Si potrebbe optare per il giorno della morte (la notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321), ma è un po' macabro. La cosa più spiritosa sarebbe scegliere la data dell'uscita in edicola del numero 11 di Off Side che ospitava la prima puntata del mio Dante, il 10 novembre 1969 (sto scherzando, eh!)... anche se in realtà è solo la data "ufficiale", e il giornale arrivò in edicola verso fine mese. Si potrebbe allora scegliere come data quella dell'inizio del viaggio di Dante nell'Oltretomba, quel "mezzo del cammin" della sua vita che il poeta stabilì per la discesa nell'Inferno dopo la "notte" nella Selva Oscura: il 7 aprile (del 1300). Se non è già la Giornata del Deodorante per le Ascelle.
In ogni caso io il progetto lo sottoscrivo e sostengo. Magari decidiamoci entro il 2020, ché l'anno successivo ci saranno i festeggiamenti per il settecentenario della morte del Poeta. Magari arriviamoci preparati, una volta tanto.
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