domenica 28 luglio 2024

Il computer che andò dal tecnico e scomparve


Con un titolo del post che richiama il fortunato romanzo di Jonas Jonasson, vi racconto (l'assurdo) sogno tecnologico di mezza estate che ho vissuto negli ultimi due mesi.
A inizio giugno ho portato il mio iMac da un tecnico di cui mi ero già servito qualche tempo fa per un'espansione di memoria. Stavolta avevo da risolvere un problema relativo a un programma. Una sciocchezza sistemabile in poche ore, ma non gli ho messo fretta perché al momento mi stavo dedicando al disegno delle strisce di Pinocchio e non avevo alcuna urgenza di utilizzare il computer. Per la posta e i social mi era sufficiente lo smartphone.



Così, preso da lavori certamente più urgenti del mio, l'esperto gli ha dedicato un po' di attenzione in un ritaglio di tempo e, non riuscendo subito ad aggiustare la magagna, l'ha di nuovo accantonato preso da consegne più pressanti.
I computer in attesa di riparazione vengono tenuti sui vari banconi e mensole del negozio, dove lavorano più persone. Per un caso più che malaugurato, nello stesso tempo era stato portato lì anche un iMac come il mio che era però risultato decisamente non riparabile, così il proprietario era stato invitato a venire a riprenderselo. Il tizio è venuto e ha preso dal bancone... il mio!
L'errore (se di questo si è trattato) è saltato fuori quando, un paio di giorni dopo, il tecnico si è rimesso al lavoro su quello che credeva il mio computer. L'altro cliente, subito contattato telefonicamente, ha detto di averlo buttato via dopo averlo ritirato visto che gli avevano detto che era rotto senza rimedio. Il fatto che in quei giorni Meta mi abbia segnalato un tentativo di intrusione su Facebook mi lascia qualche dubbio sull'effettiva distruzione della macchina, dubbio che ha avuto anche il tecnico il quale ha tentato, senza successo, di "tracciare" il computer per vedere se era ancora in attività e dove. L'episodio è stato denunciato alle autorità, ma dubito che ne venga fuori qualcosa.


Il tecnico mi ha naturalmente procurato un iMac come quello che avevo, raddoppiando di nuovo la memoria e fornendolo dei programmi di base. Mio figlio ha provveduto a ripristinare il resto.
Per fortuna salvo periodicamente su memorie esterne i file lavorati, così mi sono venute a mancare solo poco cose minori degli ultimi mesi, più un po' di font che in gran parte ho già riscaricato dalla rete. Non riesco a ritrovare da nessuna parte quello che usavo per il lettering nei fumetti (MAAP Cat Claw; anzi, se tra chi mi legge ci fosse qualcuno che ce l'ha e potesse girarmelo, oltre alla mia eterna gratitudine si guadagnerebbe un disegno originale a suo piacere), ma ne ho comunque già trovato uno con cui sostituirlo.

Come ho vissuto la faccenda? In uno stato di discreta serenità. Gli anni mi hanno insegnato che a farsi il sangue amaro per un problema che non si può risolvere ci si guadagna solo la gastrite, così ho continuato a disegnare strisce e godermi la nipotina attendendo il rientro del computer sostituto. Ora sto spendendo un po' di giornate per recuperare dai vari hard disk esterni, chiavette USB varie e da qualche corrispondente i file che mi servono per tornare pienamente operativo e poi tutto l'episodio diventerà solo una storia da raccontare ad amici e conoscenti, de visu o per il tramite della Rete.






venerdì 26 luglio 2024

La Shockdom ha gettato la spugna


La casa editrice di Lucio Staiano si è arresa. Dopo molti mesi di sofferenza editoriale che ha portato prima al blocco delle produzioni e poi anche dei pagamenti "i libri sono stati portati in tribunale", come si dice. Dalla data del 13 giugno di quest'anno, la Shockdom è ufficialmente "inattiva" e, con l'intervenuta liquidazione giudiziale, non è più "autorizzata la continuazione dell'attività di ideazione e realizzazione di fumetti in forma cartacea e multimediale". I passi verso il fallimento effettivo saranno compiuti dalla curatrice nominata dal giudice; la professionista dovrà cercare di monetizzare tutto ciò che è possibile per dividere il poco attivo rimanente tra i tanti creditori.


Una storia iniziata per pura passione esattamente 24 anni fa con una web agency creata da Staiano e Maximiliano Bianchi poi trasformatasi in casa editrice vera e propria che ha conosciuto momenti di grande euforia per i successi di una manciata di autori tra cui spiccava Simone "Sio" Albrigi che, col suo seguito di entusiasti follower conquistati su YouTubesocial, riusciva a radunare folle oceaniche di ragazzini e ragazzine e creare file interminabili ogni volta che si presentava a far dediche (e selfie) a una manifestazione del settore.


Anch'io ho fatto la mia parte con le riduzioni dei classici della letteratura in strisce umoristiche, dimostratisi tutti evergreen e continuamente ristampati (il solo Dante, da quando ha iniziato a essere proposto in pubblicazioni da fumetteria dalla mia Foxtrot nel 1995, non ha mai smesso di vendere raggiungendo nelle varie edizioni le ormai quasi ventimila copie, circa dodicimila delle quali con l'edizione "definitiva" della Shockdom).


Purtroppo non è bastato per compensare gli errori editoriali di vario genere che hanno portato l'editrice bresciana al tracollo.
Confermando in ogni caso la mia assoluta stima a Staiano che, finché ha potuto, almeno nei miei riguardi si è comportato sempre in maniera correttissima, mi accingo a girare obbligatoriamente pagina.
Mentre attendo di rientrare quanto prima in possesso dei diritti delle mie opere per le quali cercare un nuovo editore, lavoro serenamente alla versione a fumetti alla mia maniera del capolavoro collodiano del quale sono arrivato ormai a più di metà.



Dove mi porterà il nuovo cammino professionale ce lo dirà solo il tempo.