Con un titolo del post che richiama il fortunato romanzo di Jonas Jonasson, vi racconto (l'assurdo) sogno tecnologico di mezza estate che ho vissuto negli ultimi due mesi.
A inizio giugno ho portato il mio iMac da un tecnico di cui mi ero già servito qualche tempo fa per un'espansione di memoria. Stavolta avevo da risolvere un problema relativo a un programma. Una sciocchezza sistemabile in poche ore, ma non gli ho messo fretta perché al momento mi stavo dedicando al disegno delle strisce di Pinocchio e non avevo alcuna urgenza di utilizzare il computer. Per la posta e i social mi era sufficiente lo smartphone.
Così, preso da lavori certamente più urgenti del mio, l'esperto gli ha dedicato un po' di attenzione in un ritaglio di tempo e, non riuscendo subito ad aggiustare la magagna, l'ha di nuovo accantonato preso da consegne più pressanti.
I computer in attesa di riparazione vengono tenuti sui vari banconi e mensole del negozio, dove lavorano più persone. Per un caso più che malaugurato, nello stesso tempo era stato portato lì anche un iMac come il mio che era però risultato decisamente non riparabile, così il proprietario era stato invitato a venire a riprenderselo. Il tizio è venuto e ha preso dal bancone... il mio!
L'errore (se di questo si è trattato) è saltato fuori quando, un paio di giorni dopo, il tecnico si è rimesso al lavoro su quello che credeva il mio computer. L'altro cliente, subito contattato telefonicamente, ha detto di averlo buttato via dopo averlo ritirato visto che gli avevano detto che era rotto senza rimedio. Il fatto che in quei giorni Meta mi abbia segnalato un tentativo di intrusione su Facebook mi lascia qualche dubbio sull'effettiva distruzione della macchina, dubbio che ha avuto anche il tecnico il quale ha tentato, senza successo, di "tracciare" il computer per vedere se era ancora in attività e dove. L'episodio è stato denunciato alle autorità, ma dubito che ne venga fuori qualcosa.
Il tecnico mi ha naturalmente procurato un iMac come quello che avevo, raddoppiando di nuovo la memoria e fornendolo dei programmi di base. Mio figlio ha provveduto a ripristinare il resto.
Per fortuna salvo periodicamente su memorie esterne i file lavorati, così mi sono venute a mancare solo poco cose minori degli ultimi mesi, più un po' di font che in gran parte ho già riscaricato dalla rete. Non riesco a ritrovare da nessuna parte quello che usavo per il lettering nei fumetti (MAAP Cat Claw; anzi, se tra chi mi legge ci fosse qualcuno che ce l'ha e potesse girarmelo, oltre alla mia eterna gratitudine si guadagnerebbe un disegno originale a suo piacere), ma ne ho comunque già trovato uno con cui sostituirlo.
Come ho vissuto la faccenda? In uno stato di discreta serenità. Gli anni mi hanno insegnato che a farsi il sangue amaro per un problema che non si può risolvere ci si guadagna solo la gastrite, così ho continuato a disegnare strisce e godermi la nipotina attendendo il rientro del computer sostituto. Ora sto spendendo un po' di giornate per recuperare dai vari hard disk esterni, chiavette USB varie e da qualche corrispondente i file che mi servono per tornare pienamente operativo e poi tutto l'episodio diventerà solo una storia da raccontare ad amici e conoscenti, de visu o per il tramite della Rete.
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