Di Eleonora De Fonseca Pimentèl avevo sentito parlare per la prima volta in uno sceneggiato RAI nel 1966, e - per le caratteristiche fonetiche del nome - è l'unica cosa che ricordavo di quella trasmissione (potete vedere la prima puntata qui). Il titolo del lavoro, tratto da un romanzo di Alexandre Dumas, era "Luisa Sanfelice" e in sette puntate raccontava la storia tragica della nobildonna, una delle prime eroine pre-risorgimentali, nel contesto della rivoluzione napoletana del 1799.
Principali interpreti dello sceneggiato diretto da Leonardo Cortese erano Lydia Alfonsi nella parte della protagonista, Giulio Bosetti nelle vesti dell'avvocato giacobino Ferdinando Ferri e Mila Vannucci nel ruolo appunto della De Fonseca Pimentèl.
Sono stato perciò meravigliato di ritrovare quest'ultimo nome in quello del comune in provincia di Cagliari che mi ha invitato qualche settimana fa alla seconda edizione del piccolo ma prezioso evento fumettistico "Tesori a fumetti" (ne avevo già accennato in un precedente post).
Ho saputo da Isa Sollai (la vedete qui sotto nella simpatica caricatura di Bruno Olivieri autore di quelle di tutti gli ospiti e organizzatori; la mia la trovate qui), la componente del solerte e capace staff della manifestazione che mi ha scarrozzato tra il capoluogo di provincia e la sede dell'evento, che l'omonimia è tutt'altro che casuale, in quanto pare che il villaggio tragga il suo nome proprio dalla famiglia nobiliare spagnola Pimentèl, la quale ebbe anche un Vicerè della Sardegna, don Girolamo, e si ritiene quindi che il villaggio possa essere stato un feudo di questa famiglia. Secondo uno storico il borgo sarebbe sorto nel 1670, a opera di Maria Josefa Pimentèl, moglie di Biagio Alagòn, che avrebbe dato il nome al paese unendo i due villaggi presenti ai lati del Rio Funtana Brebeis, ossia Nuraxi a est e Saceni a ovest. Anche se si ritiene che il villaggio non sia stato formato allora, ma esistesse già da prima con un altro nome, dato che sarà stato uno di quei numerosi villaggi della curatoria della Trexenta che Giovanni Francesco Fara, nella sua “Chorographia Sardiniae”, nel 1580 cita come distrutti.
Credo che, a differenza della televisione e del cinema, il nostro medium non abbia mai dedicato un graphic novel alla De Fonseca Pimentèl o realizzato una versione a fumetti del romanzo di Dumas. Lancio il suggerimento ai miei colleghi, magari napoletani.