mercoledì 2 luglio 2025

Lo Spirou che ti tira su


Dopo la delusione del volumone di Blake e Mortimer disegnato da Floc'h, ecco una storia che mi riconcilia col fumetto franco-belga.
Purtroppo mi mancano i precedenti volumi realizzati dall'accoppiata Schwartz e Yann (e prima o poi me li dovrò procurare, perché questo mi ha soddisfatto davvero parecchio).


La storia è più adulta di quelle classiche di Franquin, ma i tempi sono cambiati e giustamente i due autori hanno adeguato la narrazione ai gusti odierni presentandoci persino uno Spirou alcolista (sia pure solo per poche pagine), attingendo però con intelligenza al passato. Non soltanto perché ambientano la vicenda nell'immediato Dopoguerra continuando il racconto dalle vicissitudini precedenti avvenute negli anni dell'occupazione nazista, ma anche perché il disegnatore ha recuperato il Fantasio dei primordi, quello jijéiano col collo giraffesco che Franquin aveva "normalizzato" dopo alcuni episodi.





I due autori hanno riportato nella collana tutti gli elementi caratteristici della serie: quelli fantastici come i robot gorilla con la torcia innestata nel cranio, quelli magici come la statuetta Koso, l'Africa rappresentata da Aniota, la Donna Leopardo, e un pizzico di politica tra dittatori congolesi e una mezza dozzina di scienziati nazisti. Gustosissima anche la partecipazione nientemeno che di Jean Paul Sartre (ribattezzato da Aniota "Pipobec", "Pipa nel becco") e Simone De Beauvoir a cui è la Donna Leopardo a suggerire titolo e tematica del suo "Il secondo sesso".
Ad arricchire lo scenario che si muove tra Bruxelles e Parigi, anche due nuove figure femminili ad accompagnare i protagonisti, Audrey per Spirou e la rossa Glu-Glu per Fantasio.



Ora, visto che si tratta di un dittico, mi dovrò procurare anche il secondo volume che vedrà i Nostri trasferirsi nel Continente Nero. Per il momento, comunque, pace fatta con la BéDé.







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